Legislatura 13ª - Disegno di legge N. 4373
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SENATO DELLA REPUBBLICA
———– XIII LEGISLATURA ———–
N. 4373
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa del senatore ROSSI
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1º DICEMBRE 1999
Interventi urgenti per il consolidamento, il restauro, la conservazione, la manutenzione e la valorizzazione delle mura storiche della città di Bergamo
ONOREVOLI SENATORI. - Il presente disegno di legge prevede lo stanziamento di fondi per il consolidamento, il restauro, la conservazione, la manutenzione e la valorizzazione delle mura della città di Bergamo.
Bergamo é un tipico esempio di città con un nucleo piú antico, posto in alto su un colle facilmente difendibile, e una parte piú recente, posta ai piedi del colle e che si é notevolmente accresciuta in seguito alla nuova espansione industriale e all'incremento demografico.
Antica città celtica dell'Italia settentrionale, Bergamo sarebbe stata fondata da famiglie appartenenti ai Cenomani, di stirpe orobica.
Essa fu Municipio della regione XI, la Transpadana. Sede vescovile dalla metà del IV secolo, nel 452 d.C. fu presa e saccheggiata da Attila, divenendo, successivamente, centro di ducato longobardo; nell'epoca franca fu sede comitale, mentre nei secoli X e XI ebbe a capo il vescovo.
Costituitosi il governo cittadino, la città fu retta da fazioni aristocratiche, venute poi in lotta con le classi popolari.
Questo favorí la progressiva invadenza dei Visconti che nel 1329 l'assoggettarono sia pure non sempre come signoria diretta.
Assediata nel 1412 da Facino Cane e nel 1419 dal Carmagnola, fu nel 1427 conquistata da quest'ultimo e annessa a Venezia.
Appartenne alla Repubblica Veneta fino al 1797, per poi essere aggregata da Napoleone Bonaparte alla Repubblica Cisalpina e, quindi, al Regno Italico.
Successivamente seguí le sorti della Lombardia subendo la dominazione austriaca.
Nel corso dei secoli, Bergamo ebbe tre cerchia di mura: l'antica, la vecchia e la nuova.
La cerchia antica, vaga, curiosa e pittoresca, risale alla dominazione romana; la vecchia, tetra e malinconica, racchiudente i borghi e costruita dopo il XIV secolo, é in parte scomparsa; la nuova, maestosa e sontuosa, che abbraccia ancor oggi la città alta, dominata dalla Rocca ( XIV secolo), fu eretta nel 1561 e racchiude i monumenti piú insigni.
La nuova cinta in pietra sorse con disegno del Bonajutti-Lorini; grande opera di fortificazione, costituita dalla alta cortina di mura a grossi blocchi di arenaria, da formidabili bastioni murati e piattaforme distribuite lungo il perimetro e con tante opere sotterranee progettate per reggere all'invenzione del cannone e della bomba.
La costruzione attorno alla città alta fu voluta dallo Sforza Pallavicino, capitano generale della Repubblica veneta, allo scopo di difendere i domini veneti dagli assedi dei nemici.
I lavori diretti dal bergamasco Paolo Berlendis furono imponenti e costosi, tant'é che per la loro realizzazione furono impiegate 4.200 persone.
La cinta murale fu chiusa nel 1579 e i lavori completati nel 1590.
In Bergamo notiamo la presenza simultanea di due strutture complesse: la medievale, composta da cinta murata e forma urbana; la cinquecentesca che si esprime soltanto attraverso elementi militari e simbolici (porte, tracciati murari, disegni tipici di baluardi e piattaforme).
La prima di esse é soverchiata dalla seconda per quanto riguarda tagli, amputazioni violente, arbitrarie determinazioni di nuovi passaggi.
Ma, a sua volta, la seconda struttura cede alla prima, per quanto concerna vitalità, funzione ed espressione visiva.
Puó essere considerato il monumento piú caratteristico di Bergamo.
Fino alla fine della seconda guerra mondiale, si era ritenuto che il bene Mura di Bergamo fosse di proprietà del Comune. Solo in seguito tale patrimonio architettonico fu considerato demanio dello Stato.
Tale riconoscimento, dovuto ad una corretta interpretazione tecnico - giuridica delle norme in materia, non ha certamente favorito la valorizzazione delle mura storiche in quanto i fondi destinati dallo Stato per la manutenzione sono stati scarsissimi.
Gli esigui stanziamenti statali, gli ultimi risalenti a 23 anni fa, hanno permesso di operare interventi d'urgenza di modesta portata, rispetto alle reali esigenze di consolidamento strutturale e recupero delle mura della città, ampiamente documentate dalla Soprintendenza ai beni culturali.
Da svariati anni, il Comune di Bergamo conserva alcuni progetti di studio elaborati dall'ingegner Angelini e dall'architetto Labaa; progetti che mirano a coniugare le esigenze di consolidamento e restauro con un'armonica valorizzazione della cerchia muraria, del complesso monumentale, nonchè dei giardini che si estendono all'interno delle stesse mura storiche.
La vegetazione é la causa dei guasti piú gravi.
Le radici di cespugli e alberi, sviluppandosi tra le pietre del rivestimento, lo scalzano e permettono all'acqua di penetrare in profondità.
Il danno non é sempre visibile ma é tale da mettere in pericolo tutta la struttura col rischio di crolli.
L'intervento é necessario per evitare il ripetersi di rifacimenti costosi e con risultati non sempre soddisfacenti.
Il Comune di Bergamo si starebbe attivando per istituire una figura nuova e originale, denominata "Il Conservatore delle mura", incaricato di andare alla ricerca di finanziamenti per la valorizzazione del bene "mura".
A questo proposito giova citare alcuni interventi onerosi di ripristino già eseguiti dallo Stato in alcune città murate, quali Ferrara e Lucca.
La latitanza dello Stato riguardo al patrimonio storico - architettonico di Bergamo ha maturato nel Consiglio comunale l'imprenscindibile necessità di richiedere la tutela dell'UNESCO, cosí come hanno fatto e ottenuto altre città, onde salvaguardare il proprio patrimonio storico - artistico - culturale.
Basti pensare alla Villa Palladiana di Vicenza, alla città di Ferrara, alle basiliche e ai mosaici di Ravenna, alle incisioni artistiche della Val Camonica e alla Basilica di S. Maria delle Grazie di Milano.
La consapevolezza di evitare il degrado della magnifica cinta muraria e, nel contempo, il desiderio di rinnovare l'antica bellezza, sono tali da aver condotto la comunità della città di Bergamo a costituire l'Associazione "Amici delle Mura", le cui finalità sono quelle di far conoscere, conservare, tutelare, salvaguardare e valorizzare le Mura Venete e l'intero patrimonio architettonico ad esso collegato.
Alla luce delle motivazioni appena espresse, lo Stato ha il dovere morale di dare un segno tangibile - come il presente disegno di legge propone - del proprio apprezzamento per l'impegno culturale e civile della comunità bergamasca.
Concludo ribadendo come sia indispensabile operare interventi di recupero dei beni storico-architettonici prima che si determinino processi incalzanti di degrado che, oltre a pregiudicare la conservazione del bene, richiederebbero una spesa sempre piú onerosa.
DISEGNO DI LEGGE |
Art. 1. 1. Ai fini del consolidamento strutturale, del risanamento conservativo, della manutenzione e della valorizzazione delle mura storiche della città di Bergamo, é autorizzata la spesa di complessivi 10 miliardi di lire. |
Art. 2. 1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2000-2002, nell'ambito dell'unità previsionale di base di conto capitale "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l'anno 2000, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali. |
Art. 3. 1. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica é autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. |