Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02095

Atto n. 3-02095

Pubblicato il 18 aprile 2011
Seduta n. 542

CECCANTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

in data 17 novembre 2010 sono state accolte le dimissioni del Ministro per le politiche europee con la conseguente assunzione ad interim da parte del Presidente del Consiglio dei ministri della responsabilità di tale dicastero; sono quindi passati quasi cinque mesi dall'inizio dell'interim;

la durata dell'interim appare all'interrogante decisamente anomala, specie se si considera che stanno entrando in vigore le nuove regole sulla governance europea che richiedono vari adempimenti interni e che la 1ª Commissione permanente (Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione) del Senato della Repubblica è in procinto di affrontare la questione della riforma della legge n. 11 del 2005 (cosiddetta "legge Buttiglione") relativa alla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, essendo stato assegnato in sede referente alla richiamata Commissione il disegno di legge atto Senato n. 2646, e in considerazione del fatto che il ministro Ronchi era stato proponente di uno dei disegni di legge (atto Camera n. 3866) approvati in testo unificato dalla Camera il 23 marzo 2011, in cui le funzioni del Ministro per le politiche europee sono citate ben 45 volte;

nella seduta del 15 aprile del Consiglio dei ministri si è ritenuta più urgente, a giudizio dell'interrogante incomprensibilmente, la nomina di un Sottosegretario di Stato al lavoro e alle politiche sociali, ovvero in un dicastero in cui è comunque presente un Ministro, anziché la nomina del Ministro per le politiche europee,

si chiede di sapere se non si ritenga necessario terminare immediatamente l'interim con la proposta di nomina di un Ministro per le politiche europee autorevole per competenza e conoscenza dei problemi, anche in relazione alle citate riforme, o, in caso contrario, per quali ragioni si intenda soprassedere.