Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02047
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Atto n. 3-02047
Pubblicato il 6 aprile 2011
Seduta n. 534
GRANAIOLA , MARCUCCI , BIONDELLI , MOLINARI , VITA , FIORONI , AGOSTINI , BUBBICO , DE LUCA , PERDUCA , PORETTI , NEROZZI , SCANU , SANGALLI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
il 9 dicembre 2010 un carro cisterna che trasportava disolfuro di carbonio, merce molto pericolosa, è deragliato in Austria, in prossimità della stazione di Stadlau, a causa della rottura di un asse;
il 9 marzo 2011 un treno merci è deragliato in Francia nei pressi della stazione di Artenay in seguito alla rottura di un asse di uno dei carri;
l'Autorità nazionale per la sicurezza delle ferrovie francese (EPSF) nel comunicato alle Agenzie nazionali della sicurezza dei Paesi europei ha scritto testualmente che il deragliamento "in altre circostanze avrebbe potuto provocare numerose vittime";
le associazioni dei familiari "Il mondo che vorrei" e "Assemblea 29 giugno" di Viareggio, il 2 ed il 3 marzo si sono recati a Bruxelles per manifestare e denunciare che niente è stato fatto a livello europeo per la sicurezza del trasporto ferroviario, in particolare per quello delle merci pericolose;
il processo di liberalizzazione, privatizzazione e deregulation in corso fa sì che un altro episodio come quello avvenuto a Viareggio potrebbe verificarsi, in qualsiasi altro luogo e paese italiano o europeo;
purtroppo, nonostante le numerose denunce, si conferma che a livello europeo ci si affida ancora e soltanto alla buona sorte, sperando che gli incidenti non causino altri disastri, morti e feriti;
solo dopo il mancato disastro conseguente all'incidente avvenuto in Austria, l'organismo investigativo austriaco, il BMVIT, e l'Agenzia francese EPSF hanno provveduto a inviare "raccomandazioni di sicurezza" per il controllo di quel tipo di carri, e dopo l'incidente in Francia, a bloccare la circolazione dei carri;
la stessa Agenzia nazionale per la sicurezza italiana (ANSF) è intervenuta presso le imprese ferroviarie italiane e Rete ferroviaria italiana affinché anche sui carri circolanti nel territorio nazionale siano applicate le citate raccomandazioni di sicurezza;
considerato che:
in Italia, come in Europa, continuano a viaggiare carri e cisterne, che trasportano spesso merci pericolose, di tanti tipi, di decine di imprese, di decine di proprietari, di detentori, di responsabili privati della manutenzione su cui non vengono effettuati meticolosi controlli, la necessaria manutenzione, la dovuta prevenzione, mentre ci si limita a "intervenire" via via solo su quelli che stavano per provocare o hanno provocato incidenti molto gravi;
i "mancati incidenti" allargano una ferita che, dopo il disastro di Viareggio, non potrà rimarginarsi e fanno pensare che si continui a "giocare" con la sicurezza, considerandola un investimento a perdere contando sull'impunità;
i familiari delle vittime, i cittadini e i lavoratori continuano a battersi per la cultura della sicurezza e della prevenzione, per la verità e la giustizia,
si chiede di sapere quali misure intenda assumere affinché le raccomandazioni dell'ANSF siano effettivamente applicate da Rete ferroviaria italiana, dalle imprese ferroviarie italiane e da quelle straniere operative sulla rete ferroviaria nazionale, con particolare riguardo alla predisposizione di un piano di controlli, di manutenzione e di prevenzione sulla rete, sui carri e sulle cisterne.