Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04774

Atto n. 4-04774

Pubblicato il 15 marzo 2011
Seduta n. 520

LANNUTTI - Ai Ministri dell'interno e per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale. -

Premesso che:

in una lettera dal titolo "Restituire la vivibilità" ed inviata al Sindaco di Roma, al Prefetto, all'Assessore al centro storico ed al I Municipio, i residenti del quartiere Esquilino hanno lamentato che il popoloso quartiere al cui interno ci sono la basilica di Santa Maria Maggiore, la stazione Termini, piazza Vittorio (con l'annessa Chinatown, da via Napoleone III fino a porta Maggiore) è in balia dei pusher e del degrado, con furti in aumento, strade buie e invase dagli spacciatori. Le adesioni dei comitati di opposti schieramenti politici, uniti nel chiedere più sicurezza e decoro urbano;

"Esquilino, la rivolta dei residenti" è il titolo di un articolo di Laura Mari, pubblicato sulle pagine dell'edizione di Roma del quotidiano "la Repubblica", in cui si legge: «Strade buie, sporche e piene di rifiuti. Vicoli occupati dagli spacciatori e zone assediate dai ladri. Una polveriera destinata ad esplodere, un far west di abusivismo e illegalità che i residenti non sono più disposti ad accettare. Il degrado del rione Esquilino è ormai sotto gli occhi di tutti e gli abitanti, dopo aver aspettato che il Comune attuasse i progetti di restyling del quartiere, hanno deciso di avviare una petizione e di scrivere una lettera di protesta al sindaco Gianni Alemanno, all'assessore e delegato per il centro storico Dino Gasperini, al prefetto Giuseppe Pecoraro e al presidente del I municipio, Orlando Corsetti. "Non è una protesta politica, ma un tentativo di restituire vivibilità a un rione dimenticato" sottolinea Roberto Crea, di Cittadinanzattiva-Roma centro. Non a caso, alla lettera hanno aderito cinque diverse associazioni di cittadini e commercianti, di opposte simpatie politiche, ma tutte concordi nel chiedere più sicurezza e decoro per il rione. "In via Principe Amedeo e nelle strade che circondano il mercato coperto di piazza Vittorio la situazione è diventata insostenibile" scrivono nella lettera le associazioni Cittadinanzattiva, Esquilinotizie, Degrado Esquilino, Comitato via Carlo Felice e l'associazione dei rioni Esquilino e Monti, un programma per la rinascita. "Il Comune aveva promesso un progetto da 12 milioni di euro per la riqualificazione dell'intera area - ricorda Crea - ma a distanza di un anno non c'è stato alcun seguito a quelle promesse e la zona è abbandonata a se stessa, sporca e in condizioni indecorose"»;

i residenti nella lettera inviata al Sindaco e al Prefetto sottolineano poi che «nel rione i furti sono aumentati, le strade dell'Esquilino sono assediate, soprattutto di notte, dagli spacciatori e dai ricettatori». Insomma, «gli abitanti hanno paura e chiedono più controllo e sicurezza». Inoltre, le associazioni sottolineano che «persino il codice della strada non viene rispettato, con le auto posteggiate ovunque e in sosta selvaggia, il tutto in assenza di un adeguato controllo da parte dei vigili urbani». Per non parlare poi della pulizia delle strade, che, dicono gli abitanti, «versano in situazioni indegne». Per questi motivi, le associazioni hanno avviato una petizione nel rione Esquilino per chiedere al sindaco Alemanno e al prefetto Pecoraro «di convocare urgentemente un tavolo di lavoro che coinvolga abitanti e commercianti del quartiere»,

si chiede di sapere:

se risponda al vero che il popoloso quartiere Esquilino, biglietto da visita della capitale e, quindi, dell'Italia per i milioni di turisti stranieri che sbarcano a Roma Termini, sia in mano ai pusher ed ai ricettatori, anche per gli omessi controlli dei vigili urbani intenti a multare in spedizioni punitive qualche motorino parcheggiato su marciapiedi larghi, ad esempio a quelli di via Farini, che potrebbero benissimo contenerli predisponendo appositi spazi per la sosta, senza alcun fastidio per i pedoni e la viabilità, invece di reprimere un degrado insopportabile e fenomeni di illegalità diffusa, come quelli di alcuni tassisti, parcheggiati in via Giolitti (proprio davanti alla stazione Termini), che si scelgono i clienti, spesso turisti ai quali chiedere esborsi onerosi, rifiutando le corse ai comuni cittadini;

se sia vero che nonostante le promesse di riqualificare il quartiere, con un intervento di 12 milioni di euro, il Comune non sia intervenuto per la riqualificazione dell'area, lasciando la zona abbandonata a se stessa, sporca ed in condizioni indecorose, situazione aggravata per i turisti dal perdurare dei caotici lavori dal nodo di scambio metropolitano di Termini;

se risponda al vero che i vigili urbani del competente gruppo di zona, invece di fornire i doverosi controlli sulle auto parcheggiate in molte strade importanti per il deflusso del traffico, spesso in seconda fila, limitino i loro interventi all'elevazione di contravvenzioni a carico dei residenti e degli impiegati degli uffici della zona, carente di regolari posti auto;

se sia vero che le strade dell'Esquilino siano assediate, soprattutto di notte, dagli spacciatori e dai ricettatori, con una densità aumentata dei furti, mentre la pulizia delle strade e delle facciate degli edifici lascia molto a desiderare ed è molto lontana dagli standard delle capitali europee;

se non ritenga il Governo, per quanto di competenza, che i vigili urbani dovrebbero provvedere a contrastare il racket dei parcheggiatori abusivi alla stazione Termini e a piazza Venezia, come risulta dagli arresti per tentata estorsione ai danni degli automobilisti eseguiti dai carabinieri;

quali iniziative urgenti intenda attivare presso l'amministrazione della capitale, alla luce della rilevanza dei poteri e dei fondi attribuiti dallo Stato a Roma capitale, per assicurare l'effettuazione dei necessari controlli preventivi su viabilità urbana e sulla legalità, onde e reprimere i citati abusi ai danni di turisti stranieri nelle adiacenze della stazione Termini, da parte dell'amministrazione comunale, che ha tagliato i fondi per riqualificare un quartiere fiore all'occhiello della città, come l'Esquilino, lasciando sperperare decine di milioni di euro a taluni manager designati nelle municipalizzate, coinvolti nello scandalo "Parentopoli".