Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04661
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Atto n. 4-04661
Pubblicato il 2 marzo 2011
Seduta n. 513
LANNUTTI - Al Ministro per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale. -
Premesso che:
la Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo di indagine, per ora contro ignoti, sulla cosiddetta "affittopoli" nella capitale, acquisirà l'elenco degli assegnatari di alloggi di enti pubblici per valutare la congruità dei canoni pagati rispetto al valore di mercato degli immobili occupati;
al vaglio dei magistrati di piazzale Clodio ci sarà la verifica dell'esistenza di presunte assegnazioni e vendite a prezzi agevolati, a inquilini eccellenti, non solo di appartamenti, ma anche di altre tipologie di stabili di proprietà di enti pubblici, compresi quelli preposti per l'assistenza ai poveri. Tra gli enti indicati nelle notizie apparse sui quotidiani ci sono la Regione Lazio (Ater), il Sant'Alessio, l'Isma, l'Istituto di Santa Maria in Aquiro e l'Istituto San Michele;
per quanto risulta all'interrogante, Piero Ranieri, segretario generale per Roma e provincia del Sunia, il Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari, interviene sul caso "affittopoli" affermando che in centro solo gli inquilini vip trovano case di pregio in affitto e alcuni canoni sono palesemente ad hoc;
secondo Ranieri, nelle case più pregiate non entra gente "normale", e chi viveva in centro è stato espulso dai valori immobiliari. Il privato che trova case da affittare paga secondo le quotazioni di mercato;
il Segretario riporta alcuni dati dell'Agenzia del Territorio: per la zona Pigna gli affitti vanno da un minimo di 26,8 euro a un massimo di 36,3 per metro quadrato al mese;
in via del Seminario, a un chilometro da piazza della Pigna, c'è chi paga all'Isma 577 euro mensili per 100 metri quadrati, oltre a chi ne versa 140 per 90 metri quadrati.
la zona di largo Goldoni, secondo i dati dell'Agenzia del Territorio, vale da un minimo di 33 a un massimo di 45,50 euro per metro quadrato al mese;
in via Margutta la madre novantenne di Gennaro Farina, ex direttore dell'Ufficio città storica, con una casa intestata alla Polis Srl ne paga 807, ma ci sono affitti che scendono a 148 euro mensili,
per quanto risulta all'interrogante, Ranieri continua affermando che con enti come il Sant'Alessio vi sono problemi per accordi sul canone privilegiato e comunque non si riesce mai a stipularne per il centro, dove loro ritengono a ragione di poter affittare a qualsiasi prezzo. E comunque non si riesce mai a stringere accordi sui criteri di assegnazione. Certo che oggi con alcuni di quei prezzi non si trova nemmeno un bilocale a Cinecittà;
e se i giudizi del Sunia sono tecnici, non mancano le reazioni politiche all'affittopoli svelata in questi giorni dal quotidiano "la Repubblica";
ad esempio l'assessore comunale al Patrimonio e alla Casa, in piazza Campitelli, di fronte alla Rupe Tarpea, paga 2.143 euro per 123 metri quadrati;
a riguardo l'assessore spiega che il canone di 2.700 euro al mese di un ufficio affittato più di 13 anni fa rispecchia i canoni di mercato e annuncia a breve la pubblicazione dell'elenco di coloro che hanno avuto in locazione immobili e di quanti hanno acquistato oltre 1.200 appartamenti di pregio dell'amministrazione capitolina negli ultimi 10 anni in risposta a chi lo aveva definito molto fortunato per aver trovato il cartello "affittasi" sull'immobile;
considerato che si legge in un articolo pubblicato il 28 febbraio 2011 sul sito "Abitare a Roma.net": «nello sconfinato elenco delle aziende finite nel ciclone dell'Affittopoli romana» ci sono «Negozi e grandi alberghi, banche e uffici postali, costumisti e campi da calcetto, società offshore e profumerie. (...) Si parte dal cuore politico della Capitale, piazza Montecitorio, dove l'Hotel Nazionale paga il suo affitto all'Istituto Romano San Michele. Nel prospetto sulla redditività dell'immobile si legge che per 1.850 metri quadrati il canone annuale è di 217mila euro, contro i 491mila euro indicati dalla perizia come prezzo di mercato. A piazza Esedra, dietro la stazione Termini, le proprietà dell'Istituto si allargano dal Boscolo Hotel fino al cinema multisala. Nel primo caso, a fronte di un valore periziato al dicembre 2001 di 3,1 milioni di euro, la società Boscolo Hotel spa paga un canone annuale di 936mila euro, abbattuto del 70%. Sempre sulla piazza, la Space Cinema Spa che gestisce le sale di proiezione paga 231mila euro all'anno (circa 20mila al mese) per 2.400 metri quadri e rispetto a un valore periziato nel 2002 di 514mila euro. In questa grande abbuffata di numeri si infrangerebbero tutti i parametri e le regole del mercato. FoodItalia, il centro ristoro all'angolo tra piazza della Repubblica e via delle Terme di Diocleziano, paga per 3 piani (seminterrato, intermedio e rialzato) 136mila euro all'anno, 11.400 al mese, un terzo di quanto scritto nelle perizie del 2002. Banca di Roma invece affitta 120 metri quadri di sportelli bancari in piazzale Tosti a 1.170 euro al mese, quanto un appartamento di due stanze e salone. Che siano banchieri o ristoratori, nella lista dell'Istituto Romano San Michele (che nell'intestazione riporta la dicitura "Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza") ce n'è per tutti i gusti. Dal venditore di biciclette (Bici&Baci srl) in via del Viminale a 2.736 euro al mese, al centro anziani del Comune che in piazzale Tosti paga 1.040 euro al mese per 340 metri quadri, fino al costumista di via degli Odescalchi (Costumi d'arte srl) che ha preso in affitto un'intera palazzina dell'estensione di 2.400 metri quadri per 16.541 mensili. Nell'elenco compare anche la Dribbling srl, che gestisce campi sportivi e paga 4mila euro al mese per un terreno di circa 10mila metri quadri; e Idea Giardino srl, la ditta con sede in vicolo dell'Annunziatella, amministrata da Marco D'Andrea. A questa il San Michele ha affittato un'area verde non edificabile di 5.000 metri quadri nel comprensorio che si estende tra via Cerbara e via degli Odescalchi a 651 euro al mese: un prezzo che si commenta da solo. Per seguire il dedalo di immobili iscritti nelle mappe catastali degli enti, si intrecciano strade, vicoli, piazze e con l'orientamento si perde dietro l'angolo anche il senso della misura. Lo stesso accade quando dal San Michele si passa all'Istituto di Santa Maria in Aquiro. Tra le proprietà dell'ente di beneficenza figura un immobile in via del Seminario (tra piazza Navova e via del Corso) di 90 metri quadri affittato alla Factory Cube srl per soli 140 euro al mese. Studiando la composizione dell'azienda, si scopre che questa è controllata dalla Po&Partners, società con sede a San Marino. Curioso è anche il caso della Tertio Millennio srl che a piazza Navona ha più di un immobile oppure della GT Alfa 2 srl con sede in piazza della Rotonda 73, di fronte al Pantheon, che paga 5.200 euro al mese per 331 metri quadri. C'è anche una chiesa, l'unico immobile senza prezzo e valutazione. Il giustificativo è scritto nero su bianco nella casella del canone: scopi istituzionali»,
si chiede di sapere:
se il Governo non ritenga che quanto esposto in premessa rappresenti l'ennesimo caso di gestione poco virtuosa della cosa pubblica, in un contesto storico in cui la parola d'ordine è tagliare per risparmiare e recuperare il deficit pubblico;
se non ritenga necessario adottare le opportune iniziative di competenza al fine di fare chiarezza e garantire la massima trasparenza su quanto riportato in premessa, anche al fine di scongiurare che, nell'assegnazione di tale patrimonio pubblico, ci siano stati, realmente, trattamenti di favore illegittimi, ed eventualmente verificare tutte le responsabilità del caso;
se non intenda intraprendere iniziative normative al fine di assicurare che la gestione del patrimonio immobiliare pubblico, anche direttamente o indirettamente detenuto dagli enti locali o soggetto al controllo degli stessi, sia improntata ai principi della pubblicità e della trasparenza.