Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00378
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Atto n. 1-00378
Pubblicato il 1 marzo 2011
Seduta n. 511
CALABRO' , GASPARRI , QUAGLIARIELLO , TOMASSINI , BIANCONI , CASOLI , IZZO , TOFANI
Il Senato,
premesso che:
in Italia, in tema di diritti della persona, manca una legislazione unitaria che elenchi e disciplini le diverse categorie giuridiche;
la tutela della salute, in particolare, è compresa nell'articolo 32 della Costituzione "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti";
tale principio costituzionale, certamente garantista, affida alla discrezionalità del legislatore e delle amministrazioni la scelta delle misure necessarie per perseguire detta tutela;
la centralità della persona e la tutela della vita sono, altresì, princìpi cardine dell'ordinamento giuridico;
considerato che il Senato ha fin qui profuso un costante e ingente impegno affinché l'impatto del progresso tecnico-scientifico conseguente alla modernizzazione del sistema sanitario italiano rispondesse ai nuovi bisogni di salute dei cittadini, senza trascurare il sistema valoriale alla base della nostra cultura le cui radici prevedono la conciliazione di etica e scienza in un connubio equilibrato;
considerato altresì che in particolare:
1) il 1° agosto 2008, a seguito delle drammatiche vicende della famiglia Englaro, l'aula del Senato ha approvato un ordine del giorno con il quale il Senato si impegnava ad avviare l'esame di un disegno di legge riguardante il tema del consenso informato e le dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari;
2) tale ordine del giorno (G1), approvato grazie alla non partecipazione al voto di Popolo della libertà e Lega e all'astensione dell'Unione di centro, deliberava di «riservare (...) un'apposita sessione per l'esame e l'eventuale approvazione entro l'anno 2008 di un disegno di legge in materia di consenso informato e dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari, idoneo a colmare il vuoto legislativo e ad assicurare (...) la piena e omogenea tutela dei diritti fondamentali di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione»;
3) il Senato, il 26 marzo 2009, ha approvato e trasmesso all'altro ramo del Parlamento il testo unificato del disegno di legge recante "Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento";
4) nel settembre 2009, al fine di salvaguardare la tutela della donna e garantire il rispetto del dettato della legge n. 194 del 1978, la 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) del Senato ha inteso compiere un approfondimento sugli effetti legati all'utilizzo della pillola abortiva presso le strutture sanitarie;
5) a conclusione dell'indagine conoscitiva, nel novembre 2009, la predetta Commissione ha presentato il "Documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla procedura di aborto farmacologico mediante mifepristone e prostaglandine - percorso genericamente indicato come "pillola abortiva RU486" - e valutazione della coerenza delle procedure proposte con la legislazione vigente; organizzazione dei percorsi clinici, valutazione dei dati epidemiologici anche in relazione agli studi internazionali sul rapporto rischio-benefici" ponendo l'accento su alcuni elementi di forte incertezza legati all'utilizzo di tale farmaco e proponendo, tra le altre cose, che l'intera procedura abortiva sia effettuata in regime di ricovero ordinario;
rilevato che:
mentre la Camera dei deputati è impegnata nell'iter di approvazione del disegno di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, sono oltre 60 i Comuni che hanno istituito, in maniera del tutto arbitraria, i cosiddetti "registri comunali sul biotestamento";
il Tribunale di Firenze, il 12 gennaio 2011, ha accolto il ricorso di un uomo di 70 anni che richiedeva la nomina di una sorta di tutore autorizzato ad opporsi ad alcuni trattamenti medico-sanitari in caso di eventuale perdita della capacità di autodeterminazione;
tale pronunciamento del Tribunale di Firenze contrasta con il dettato della circolare governativa che nega valore giuridico ai registri per la raccolta dei testamenti biologici istituiti da diversi comuni;
rilevato, inoltre, che:
il Tar di Milano, con la sentenza n. 7735 del 29 dicembre 2010, ha accolto il ricorso di otto medici operanti nella sanità pubblica lombarda contro la disciplina regionale approvata nel 2008 che aveva introdotto il limite di 22 settimane più tre giorni per l'interruzione di gravidanza;
nel dicembre 2010, la Corte europea dei diritti umani, investita della problematica dell'aborto in Irlanda, ha riconosciuto un ampio margine di apprezzamento allo Stato nel bilanciare gli interessi del nascituro con il diritto al rispetto della vita privata della madre ma lo ha, tuttavia, condannato per non aver adottato la legislazione necessaria a garantire in maniera efficace ed effettiva il diritto all'aborto;
in particolare, il caso riguardava una donna malata di tumore che si era recata all'estero per interrompere la gravidanza;
rilevato, infine, che In Italia sono in corso da tempo tentativi mai sopiti per avviare una revisione della normativa riguardante l'utilizzo delle cellule embrionali e la procreazione medicalmente assistita;
preso atto che:
nell'agosto 2010 il Ministro della salute, Ferruccio Fazio, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, e il Sottosegretario di Stato per la salute, Eugenia Roccella, hanno presentato l'Agenda bioetica del Governo;
l'Agenda bioetica del Governo prevede 5 punti fondamentali: 1) la vita umana al momento dell'inizio; 2) la vita umana negli stati di massima disabilità; 3) la vita umana quando è alla fine; 4) i problemi legati all'uso dell'umano come materiale biologico; 5) i criteri etici della ricerca,
impegna il Governo:
ad adottare tutti gli strumenti e le iniziative legislative idonee a salvaguardare il rispetto della dignità della persona e la tutela della vita in ogni suo stadio, in ossequio ai principi costituzionali e in conformità con i fondamenti della nostra cultura;
ad adottare ogni provvedimento necessario a dare concretezza all'Agenda bioetica governativa presentata nell'agosto 2010.