Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04638
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Atto n. 4-04638
Pubblicato il 26 febbraio 2011
Seduta n. 510
PEDICA - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
in data 23 febbraio 2011 il "Corriere della Sera" ha pubblicato un articolo dal titolo "Catanzaro, vietano al compagno down di andare in gita: tutta la classe rinuncia", in cui viene denunciata una vicenda svoltasi in un istituto scolastico di Catanzaro che presenterebbe i caratteri di una gravissima discriminazione da parte di un dirigente di istituto a danno di un bambino portatore di handicap;
secondo quanto riportato dal quotidiano, la dirigente avrebbe vietato ad uno studente disabile di partecipare all'uscita didattica della propria classe e i compagni, per protesta, avrebbero rifiutato di partecipare alla gita interdetta al ragazzo disabile proprio in virtù di tale illegittima discriminazione;
l'articolo riporta infatti che la dirigente "ha manifestato ai docenti l'intenzione di non autorizzare in futuro alcuna uscita dello studente affetto da sindrome di Down ed ha chiesto ai compagni di classe di non portare a conoscenza del ragazzo le date delle future gite ed uscite in programmazione, motivando tale richiesta con la scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità genetica";
tale episodio, sempre secondo la fonte citata, avrebbe indotto i genitori del ragazzo disabile a "ricorrere all'autorità di polizia per far rispettare il diritto allo studio del proprio figlio, in linea con la normativa di riferimento, in particolare con le note ministeriali le quali espressamente asseriscono che le gite rappresentano un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio";
rilevato che:
il decreto legislativo n. 216 del 2003 ha attuato nel nostro ordinamento quanto previsto dalla direttiva 2000/78/CE, che detta norme contro le discriminazioni per motivi di religione, convinzioni personali, handicap, età e orientamento sessuale;
in data 5 maggio 2003 è stata approvata la risoluzione del Consiglio dell'Unione europea sulle pari opportunità per gli alunni e gli studenti disabili nel settore dell'istruzione e della formazione, che sottolinea la necessità di assicurare ai disabili un migliore accesso all'istruzione e alla formazione in una prospettiva di apprendimento permanente;
la legge n. 67 del 2006 ha stabilito, inoltre, specifiche disposizioni per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e, qualora la dinamica dei fatti riportata dal quotidiano corrisponda a verità, se non intenda aprire un'inchiesta amministrativa interna o inviare un'ispezione ministeriale presso l'istituto scolastico, al fine di acquisire maggiori elementi sul comportamento e la prassi della dirigente e di comprendere quale concreto e reale motivo abbia indotto la dirigente ad agire come descritto;
se non intenda promuovere un'indagine, estesa al territorio nazionale, per verificare quanti e quali casi di discriminazione verso portatori di handicap, disabili o ragazzi affetti da patologie si verifichino annualmente nel Paese;
se non si intendano promuovere strumenti interni maggiormente efficaci, al fine di prevenire atti discriminatori che confliggono con le normative comunitaria e nazionale, nonché con le circolari ministeriali attuative delle stesse, che garantiscono pari opportunità a tutti gli studenti.