Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04485

Atto n. 4-04485

Pubblicato il 2 febbraio 2011
Seduta n. 496

LANNUTTI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

M. A., dirigente della E-stat, società del Gruppo Delta, ha ricevuto una lettera di licenziamento firmata il 23 dicembre 2010 dall'amministratore unico dell'azienda, Giuseppe Varisco;

il licenziamento sarebbe stato deciso poche ore dopo che M. A., in data 23 dicembre 2010, comunicava ufficialmente all'azienda di doversi assentare per qualche tempo per un intervento chirurgico per l'asportazione di un tumore osseo garantendo, compatibilmente con i tempi clinici, la disponibilità della propria reperibilità per ogni eventuale esigenza di lavoro;

nella lettera di licenziamento di M. A. di cui l'interrogante è venuto in possesso si afferma che la sua posizione lavorativa dirigenziale di responsabile della funzione marketing e commerciale prodotti è venuta meno e non ha più alcuna ragione di essere, come risulta anche nei fatti ormai da tempo, e viene soppressa ad ogni effetto. Nella stessa si precisa che le residue attività della Società datrice di lavoro non possono comunque giustificare la permanenza del suo rapporto di lavoro e che il rapporto di lavoro era da intendersi risolto con effetto immediato dal momento della ricezione della lettera;

la dottoressa M. A. era dipendente della E-stat dal 2003 ed era stata promossa dirigente nel 2008;

considerato che:

in un'intervista a "Il Resto del Carlino" la dottoressa M. A. riferisce che in data 1° dicembre 2010, su consiglio dell'amministratore di E-Stat Giuseppe Varisco, aveva chiesto un incontro con un dirigente con lo scopo di esprimergli la sua disponibilità a integrare le proprie funzioni con eventuali altre sulla base delle sue competenze professionali, nell'ambito dell'attività;

la settimana successiva comunicava di essere affetta da tumore osseo al dottor Varisco che le faceva gli auguri e la rassicurava anche sul fatto che ci sarebbe stato un periodo di stallo lavorativo in azienda probabilmente fino a maggio, data di scadenza del mandato dei commissari;

attualmente M. A. è ricoverata presso l'ospedale Rizzoli di Bologna, nel reparto di chirurgia oncologica vertebrale, dove è stata operata l'11 gennaio 2011 per un cordoma, un raro tumore osseo;

la dottoressa lamenta di essere l'unico dirigente del gruppo licenziato e che l'attuale dirigenza del gruppo ha fatto un atto di ritorsione nei suoi confronti in quanto si era interessata, ai fini del mantenimento del suo lavoro e di quello degli altri dipendenti, alla vendita del ramo d'azienda (E-stat), che era una società in attivo con un mercato di riferimento;

agli imprenditori interessati all'acquisto della E-stat la nuova dirigenza non ha mai permesso la prosecuzione della trattativa non rispondendo mai alle richieste di prezzo di vendita;

in particolare M. A. sospetta che la tempistica del licenziamento, dopo la comunicazione di una sua lunga assenza dal posto di lavoro causa "cancro", sia dovuta alla paura dei vertici che la malattia proseguisse oltre il termine del mandato dei commissari, termine entro cui, evidentemente, si intendeva portare a liquidazione le residue attività;

la direzione dell'E-stat non ha inteso lasciare dichiarazioni circa la richiesta di chiarimenti formulata per due volte da "Il Resto del Carlino" per avere spiegazioni in merito alla vicenda di M. A.;

considerato inoltre che:

il 5 maggio 2009, il gruppo Delta venne commissariato, i vertici arrestati e la gestione passò in mano ai tre commissari inviati da Banca d'Italia;

in più occasioni i dipendenti hanno denunciato come in questo anno e mezzo l'attività del gruppo è stata di fatto fermata, creando condizioni di forte precarietà operativa che, secondo le critiche poi rivelatesi realistiche, avrebbe portato al rapido dissolvimento della realtà economica creata e alla perdita dei posti di lavoro;

a giudizio dell'interrogante gli obiettivi dei commissari non sono stati, come invece doveva essere, la continuità aziendale e la salvaguardia del lavoro dei dipendenti visto che fino a poco tempo fa sembrava che si fossero fatti avanti diversi acquirenti, ma pare che i commissari non abbiano voluto o potuto accettare, optando per la liquidazione dell'intero gruppo Delta;

a giudizio dell'interrogante nella gestione della liquidazione di Delta i commissari hanno optato per interessi differenti da quelli che il loro mandato richiedeva. L'ipotesi che traspare è ovviamente quella di avere eliminato dal mercato un temibile concorrente piuttosto che averne potenziato le capacità operative;

ad oggi purtroppo un patrimonio stimato in circa 800 milioni di euro è andato disperso con centinaia di giovani lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro. Il tutto senza che nessuno riuscisse a mettere in campo un progetto di recupero di una attività che poteva ancora essere recuperata;

secondo dati aggiornati a fine novembre 242 dipendenti sono stati licenziati con il passaggio al fondo emergenziale dei bancari, con una indennità per due anni pari all'80 per cento dell'ultimo stipendio. I dipendenti residui sono circa 190;

stando a quanto riportato dalla stampa il progetto di salvataggio prevede l'acquisizione dell'attività e dei lavoratori in un "newco" formata dal consorzio delle banche creditrici e l'approvazione del piano chiuderebbe la gestione commissariale,

considerato infine che ad avviso dell'interrogante si potrebbero muovere rilievi critici sia alla nomina della Banca d'Italia dei commissari, che difettano dei requisiti di terzietà e indipendenza necessari per gestire funzioni delicate, sia all'operato dei medesimi commissari, probabilmente influenzato dai desiderata della Banca d'Italia stessa, la cui filosofia pone al centro gli esclusivi interessi dei banchieri, e come corollario gli eventuali diritti di lavoratori, consumatori e utenti,

si chiede di sapere:

se, alla luce dei fatti esposti in premessa e qualora quali fossero confermati, non risultino profili di illegittimità;

quali iniziative il Governo intenda adottare affinché sia rispettato il diritto al lavoro, come sancito dall'art. 4 della Costituzione, all'interno di un percorso che valorizzi la professionalità dei lavoratori;

quali iniziative urgenti intenda intraprendere nell'ambito delle proprie competenze per rafforzare i necessari profili di trasparenza in un settore delicato, come quello della vigilanza, delle nomine dei commissari e dei commissariamenti di banche in crisi, ad avviso dell'interrogante oggi pervaso dalla più totale delle omertà.