Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00969

Atto n. 4-00969

Pubblicato il 27 novembre 2001
Seduta n. 78

MORO. - Al Ministro dell'interno. -

Premesso:

            che la conferenza dei sindaci della USL n. 6 di Vicenza ha deliberato il nuovo sistema di contribuzione della persona disabile che usufruisce dei servizi erogati sia dalle strutture pubbliche che in convenzione;

            che detta contribuzione viene commisurata al proprio reddito derivante da indennità, pensioni o assegni corrisposti a motivo della inabilità, compresa la pensione di reversibilità nelle seguenti misure: 50 per cento in caso di servizi diurni, 80 per cento per servizi residenziali, comprensivo dell’eventuale servizio diurno prestato dal medesimo ente gestore;

            che a far data dal 1º gennaio 2002 (entrata in vigore del nuovo sistema) non si farà luogo al pagamento del contributo mensa (lire 150.000) e a quello per le spese di trasporto (lire 120.000);

            che tali decisioni unilaterali, assunte senza il ben che minimo coinvolgimento delle famiglie interessate, hanno determinato la presa di posizione della Associazione Genitori de «la Nostra Famiglia» – sezione di Vicenza con la richiesta della non attuazione della delibera e di invito alla ricerca di soluzioni concordate;

            che tali decisioni non tengono conto in nessun modo di quelli che sono i contraccolpi nelle famiglie e di quelle che sono le aspettative determinate da situazioni come quelle in esame;

            che nei vari convegni, a parole, nessuno mette in dubbio la particolarità e la necessità dei sostegni non solo economici ma anche morali alle famiglie coinvolte ma nel concreto e per necessità di bilancio a tali dichiarazioni non fanno seguito i conseguenti provvedimenti,

        l’interrogante chiede di sapere:

            se la delibera del 24 ottobre 2001 emessa dalla conferenza dei Sindaci della USL n. 6 sia conforme alla normativa per la tutela delle persone disabili;

            se non sia il caso di provvedere alla sospensiva dell’atto amministrativo in attesa di raggiungere una soluzione diversa da quella prospettata.