Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00945
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Atto n. 4-00945
Pubblicato il 21 novembre 2001
Seduta n. 76
VALLONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
la banca Bipop-Carire è stata oggetto di recenti vicende che hanno fatto emergere una situazione di notevole gravità, sfociata, tra l’altro, nella rimozione dell’Amministratore delegato, nel rifiuto da parte della società di revisione di certificarne la relazione semestrale e nella scoperta di fatti altamente censurabili. La gravità della situazione ha indotto la Procura di Brescia ad intervenire, ordinando, tra l’altro, la perquisizione di varie sedi della banca;
il Procuratore capo di Brescia – come si legge sugli organi di stampa – ha precisato che l’oggetto dell’indagine è «una forte situazione debitoria della Bipop-Carire accompagnata dalla constatazione di violazione delle norme civili e penali che disciplinano il comportamento di amministratori, sindaci e organi di controllo di società in generale e delle banche in particolare»;
esiste un interesse pubblico a che la soluzione dei gravi problemi emersi possa garantire allo stesso tempo il futuro della Banca, la trasparenza delle procedure, la tutela dei clienti, oltre che quella degli azionisti,
si chiede di conoscere:
se risponda a verità che l’ultima ispezione disposta dalla Banca d’Italia sulla Bipop risalga al 1995. Per memoria, si ricorda che, in questo frattempo, la banca succitata ha più che raddoppiato l’attivo di bilancio, aumentando di oltre venti volte le attività in gestione e registrando, tra il 1996 ed il 2000, un aumento di più di venti volte del valore delle quotazioni, aumento che non ha paragone alcuno con gli indici complessivi ed individuali degli altri titoli del comparto bancario;
nell’ipotesi affermativa, per quale ragione, in presenza di tali andamenti, l’Organo di Vigilanza non abbia sentito il bisogno di appurare l ’efficacia del modello aziendale di un Istituto che, nel corso dell’ultimo quinquennio, ha subìto una modificazione organizzativa radicale, anche attraverso numerosissime acquisizioni (tutte autorizzate dalla stessa Vigilanza), comprese, tra le più importanti, l’incorporazione della Carire, avvenuta nel 1999, e, in data più recente, il rilievo del controllo della tedesca Entrium;
perché, nell’ipotesi in cui quanto sopra esposto rispondesse al vero, sia stata decisa una nuova ispezione solo dopo che i noti fatti censurabili sono emersi;
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza del fatto che si sono avute numerose manifestazioni di interesse da parte di medi e grandi Istituti di credito italiani, candidatisi ad intervenire in Bipop per assicurarle un futuro efficiente, al di là dell’attuale crisi;
se il Ministro in indirizzo conosca quali siano le ragioni per le quali l’Organo di Vigilanza eserciti una «moral dissuasion» nei confronti dei predetti Istituti, creando di fatto una corsia preferenziale alla Banca di Roma, e – sembra di capire – favorendo, così, una prospettiva di approdo nel «porto delle nebbie» rispetto ad una soluzione di maggiore trasparenza ed efficacia quale sarebbe quella che vedesse impegnati Istituti dotati di capacità manageriali dimostrate concretamente attraverso i consuntivi di gestione.