Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01699

Atto n. 3-01699 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 28 ottobre 2010, nella seduta n. 448
Svolto nella seduta n. 458 dell'Assemblea (11/11/2010)

GRANAIOLA - Al Ministro degli affari esteri. -

Premesso che:

Daniele Franceschi di 31 anni, padre di un figlio di 9 anni, originario di Viareggio (Lucca), arrestato nel mese di marzo 2010 con l'accusa di falsificazione e uso improprio di carte di credito, mai processato, è morto lo scorso 25 agosto in una cella del carcere di Grasse, nell'entroterra di Cannes, per un presunto arresto cardiaco, in circostanze che devono essere chiarite;

da una prima ricostruzione dei fatti emerge che il decesso è stato registrato alle ore 19,15 del 25 agosto nella cella della prigione di Grasse, che le autorità consolari italiane sono state avvertite la mattina del 26 alle ore 11 e che alle 12,50 la stazione dei carabinieri di Viareggio, messa al corrente via fax ha immediatamente convocato il fratello della vittima;

le autorità carcerarie e giudiziarie francesi hanno fornito versioni discordanti sull'ultimo giorno di vita di Daniele Franceschi, il Direttore del carcere ha infatti sostenuto che alle ore 13,30 il giovane stava bene, mentre al controllo seguente svoltosi alle 17 era stato trovato morto;

la vicenda ha numerosi risvolti poco chiari compreso il fatto che la madre ha potuto vedere il figlio solo due volte durante il periodo di carcerazione ed è stata sottoposta a controlli umilianti;

Daniele ha inviato lettere alla madre nelle quali denunciava di aver subito soprusi, maltrattamenti, minacce di essere messo in cella con elementi pericolosi e di non essere stato curato quando aveva la febbre molto alta;

inoltre, il giorno prima di morire, aveva scritto, in corretto francese, al medico della prigione, che sentiva un forte dolore al cuore e alla spalla sinistra e che chiedeva di essere visitato in un ospedale esterno;

il medico ha visitato il ragazzo ma ha sottovalutato la situazione e lo ha rispedito in cella, dove è morto solo e inascoltato; le testimonianze dei compagni di detenzione lasciano pensare a un'omissione di soccorso;

le autorità francesi hanno effettuato l'esame autoptico, al quale non ha potuto partecipare nessun medico di fiducia della famiglia, né italiano, né francese, con la motivazione ufficiale che la procedura di nomina sarebbe stata troppo complessa;

i familiari hanno potuto vedere il corpo grazie all'intervento del Console generale d'Italia a Nizza, soltanto poco prima dell'autopsia, ed hanno dichiarato che il giovane era irriconoscibile, che aveva il volto gonfio, segni rossi sulla guancia e sul naso una macchia scura;

il 13 ottobre la mamma di Daniele Franceschi, che si era recata in Francia per dare l'ultimo saluto alla salma del figlio, è stata malmenata dalla polizia francese, gettata a terra con un calcio, perché aveva osato protestare con forza davanti al carcere di Grasse, e ha riportato la frattura di alcune costole;

quello che resta del corpo di Daniele Franceschi - dopo l'asportazione di numerosi organi, compreso il cuore - è stato inviato in Italia per essere sottoposto a una nuova autopsia, ottenuta con difficoltà dai legali della famiglia e infine disposta dalla Procura di Lucca;

la nuova autopsia - peraltro difficile da eseguire in quanto buona parte degli organi è ancora a disposizione dell'autorità giudiziaria francese - sembra escludere il pestaggio in carcere come causa della morte, ma restano ancora da chiarire la riscontrata frattura del setto nasale, mai refertata in Francia, e da acquisire le analisi del sangue eseguite sul giovane detenuto che segnalavano la possibile presenza di un infarto in corso, lasciando intravedere l'incuria di chi poteva intervenire e non lo ha fatto;

negli ultimi anni la giustizia francese è stata condannata numerose volte dalla Corte europea per aver leso i diritti della difesa,

si chiede di sapere:

quali misure di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare affinché si giunga alla verità sulle reali cause della morte tragica e sospetta di un italiano in un carcere francese, e sulla eventuale omissione di soccorso da parte dei responsabili del carcere;

quali ulteriori passi intenda fare presso le autorità francesi riguardo al fatto che dette autorità -nonostante le assicurazioni offerte al Consolato italiano - non abbiano provveduto a conservare il corpo di Daniele Franceschi alla giusta temperatura per consentire la seconda autopsia in Italia;

quali misure intenda assumere affinché siano restituiti alla madre gli organi e gli effetti personali del figlio, compreso il diario sul quale, in maniera sistematica, il ragazzo annotava tutti gli eventi delle sue terribili giornate di detenzione;

quali passi diplomatici intende effettuare presso le autorità francesi per protestare riguardo ai maltrattamenti subiti dalla madre da parte della polizia francese e quali misure urgenti intenda intraprendere per garantire l'incolumità e la sicurezza dei cittadini italiani all'estero.