Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01670

Atto n. 3-01670 (in Commissione)

Pubblicato il 20 ottobre 2010, nella seduta n. 442
Svolto nella seduta n. 166 della 4ª Commissione (10/11/2010)

CAFORIO - Al Ministro della difesa. -

Premesso che in data 12 ottobre 2009 il caporale Guido Laveneziana sventò con grande coraggio, abnegazione e scaltrezza un attentato terroristico ai danni della caserma Santa Barbara di Milano, bloccando Mohamed Game, un ingegnere libico disoccupato, con permesso di soggiorno dal 2003, intento a farsi esplodere insieme a cinque chili di nitrato d'ammonio nascosti in una cassetta degli attrezzi e a compiere la prima strage dell'integralismo islamico in Italia. Il caporale Laveneziana rimase, per fortuna, solo lievemente ferito ma, senza il suo eroico intervento, le conseguenze, sia a livello personale, sia per le circa trenta persone presenti nelle vicinanze sarebbero potute esser molto più gravi;

considerato che:

a seguito di tale prodigioso e puntuale intervento, per il quale non esitò a mettere a repentaglio la propria vita, il caporale Laveneziana ricevette numerosi attestati di stima, oltre che dai media, anche dalle Istituzioni. Su tutti quelli del Ministro della difesa Ignazio La Russa che, in visita presso la caserma Santa Barbara il 7 novembre successivo, affermò di aver parlato con il generale Vincenzo Camporini, capo di Stato Maggiore della Difesa, al fine di valutare se nella successiva occasione non fosse stato opportuno attribuire al caporale Laveneziana i riconoscimenti che abitualmente i militari ricevono quando svolgono un'azione coraggiosa. Addirittura, il giorno dopo l'attentato, il Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, si affrettò a complimentarsi con il giovane caporale, auspicando anche un suo veloce arruolamento;

oltre all'attribuzione di riconoscimenti e medaglie, puntualmente arrivati, non si è proceduto, nonostante gli ottimi punteggi e il suddetto encomiabile intervento, alla cosiddetta "rafferma", ossia al rinnovo di un anno della permanenza nell'esercito, nonostante la stessa fosse stata sbandierata, come riportato nel precedente considerata, da alcuni Ministri della Repubblica. Dall'8 dicembre 2009, giorno in cui fu congedato, il suddetto caporale non ha ricevuto alcuna ulteriore chiamata, nonostante fosse sufficiente nel suo caso, per rimanere nell'Esercito come volontario, una mera valutazione positiva del lavoro svolto, da parte dei suoi superiori;

considerato inoltre che ad oggi il settore risulta regolato dalla legge 23 agosto 2004, n. 226, recante disposizioni sulla sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei volontari di truppa in ferma prefissata, nonché delega al Governo per il conseguente coordinamento con la normativa di settore e dal decreto del Ministro della difesa 1° settembre 2004 emanato in attuazione dell'articolo 6 della citata legge n. 226 del 2004, concernente disposizioni per il reclutamento di volontari in ferma prefissata di un anno dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica; detta normativa ha introdotto di fatto - nelle more della realizzazione di un vero esercito professionale - la precarietà di stato nelle Forze Armate per giovani e meno giovani che dedicano uno o più anni della loro vita alla difesa della patria - come nel caso del caporale Laveneziana - in alcuni casi anche fuori dai confini nazionali,

si chiede di sapere quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda porre urgentemente in essere al fine di riconoscere, nel più breve tempo possibile, al caporale Laveneziana la "rafferma" che, per oggettivi meriti dimostrati in servizio nonché per gli ottimi punteggi conseguiti, gli spetta di diritto.