Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01891

Atto n. 4-01891

Pubblicato il 2 aprile 2002
Seduta n. 149

CORTIANA. - Ai Ministri delle comunicazioni, per i beni e le attività culturali e delle attività produttive. -

Premesso che:

            la multinazionale statunitense Clear Channel Entertainment Italia S.r.l. (controllata al 100 per cento da Clear Channel World Wide, quotata al NYSE, e che controlla buona parte del mercato pubblicitario delle affissioni nelle due Americhe con presenza anche in Europa, e in Italia a Roma e Milano) ha acquistato lo scorso dicembre le due società italiane Trident Agency e Milano Concerti che fatturavano insieme 41,3 milioni di euro all’anno rappresentando quasi il 70 per cento del mercato dei concerti pop e rock nel nostro Paese;

            lo stesso gruppo USA aveva comprato pochi mesi prima anche i maggiori organizzatori di concerti in Gran Bretagna, Belgio, Olanda e Paesi scandinavi;

            la Clear Channel World Wide fattura circa 400.000.000.000 di euro all’anno producendo oltre 26.000 spettacoli per 62 milioni di spettatori;

            in seguito all’acquisizione del gruppo SFX Entertainment avvenuta nel 2000 (per 4 miliardi di dollari), Clear Channel produce oggi circa 26 mila spettacoli dal vivo all’anno;

            la stessa società controlla circa 1.220 emittenti radiofoniche negli Stati Uniti (il 10 per cento del mercato) e possiede 135 luoghi destinati a spettacoli oltre a 1.400 radio e 19 televisioni;

        visto che:

            è intenzione della Clear Channel Entertainment Italia S.r.l. creare anche una rete di prevendita dei biglietti e acquistare quote dei maggiori network radiofonici italiani;

            la Clear Channel Entertainment Italia S.r.l. intende altresì creare un programma televisivo per promuovere gli spettacoli dal vivo in Italia;

            il deputato democratico californiano Howard Berman insiste nella sua crociata contro il colosso della radiofonia e dei concerti dal vivo ed ha inoltrato una richiesta formale di avvio di istruttoria nei confronti di Clear Channel Entertainment rivolta agli organi federali antitrust e al Ministro della giustizia John Ashcroft, che hanno promesso di prendere in considerazione la questione;

            Berman ha raccolto nelle scorse settimane diverse testimonianze secondo cui la società americana userebbe la sua posizione di mercato dominante per mettere fuori gioco i concorrenti (uno di questi, la Nobody In Particular Presents di Denver, Colorado, aveva già citato in giudizio Clear Channel per lo stesso motivo);

            a scatenare l’ultima ondata di polemiche e una nuova petizione alle autorità antitrust, secondo quanto riferisce il quotidiano Los Angeles Times, sono gli accordi commerciali che il gruppo ha siglato di recente con un ulteriore pacchetto di 75 stazioni radiofoniche che prevedono la messa in comune di programmi e raccolta pubblicitaria;

            il 21 febbraio 2002 il dottor Enzo Mazza, Direttore Generale della FIMI, l’associazione di categoria aderente a Confindustria che riunisce le multinazionali discografiche, ha dichiarato che «vanno bloccati i concerti a Roma e Firenze per punire lo scarso impegno di quelle amministrazioni comunali nella repressione della pirateria musicale»;

            la C.M.I. – Confederazione della Musica Italiana ha presentato una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato perché la Clear Channell, che copre il 70 per cento del mercato dei concerti, avrebbe partecipato ad una pratica avente per oggetto e per effetto di falsare in maniera consistente la concorrenza sul mercato dell’organizzazione di spettacoli dal vivo per ipotesi di violazione della legge n. 287/1990 riguardante l’ordinaria regola di libera concorrenza;

        considerato che la musica ha una fondamentale importanza nel quadro dell’attività culturale e di solidarietà sociale, di sensibilizzazione e formazione, per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni e della cultura popolare dei cittadini dei paesi extra Unione europea, per la scuola, nel sostegno e nella ricreazione dei minori in quanto intesa come forma d’arte di insostituibile valore sociale, formativo e aggregativo,

        si chiede di sapere se non sia il caso di intervenire urgentemente per interrompere la situazione descritta, avente per oggetto e per effetto di falsare in maniera consistente la concorrenza sul mercato dell’organizzazione di spettacoli dal vivo a danno dei consumatori, degli artisti e delle altre aziende indipendenti italiane.