Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03747
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Atto n. 4-03747
Pubblicato il 29 settembre 2010
Seduta n. 430
LANNUTTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
sono arrivate all'interrogante segnalazioni di cittadini che lamentano di essere stati vittima di truffa e furto aggravato da parte di un impiegato della banca Carige di Capo d'Orlando (Messina);
la vicenda riguarda Fabrizio Ingemi, bancario della Carige, scomparso a fine febbraio, e ritenuto responsabile di un ammanco milionario dai conti correnti di un centinaio di clienti della filiale dell'istituto di credito di Capo d'Orlando;
di Ingemi si perdono le tracce dopo un incontro con i vertici regionali della Carige che, secondo quanto emerso dalle indagini, gli avevano contestato l'ammanco aprendo un'istruttoria interna. A nome di Fabrizio Ingemi, inoltre, erano intestati conti correnti in istituti diversi dalla Carige ed una cassetta di sicurezza;
numerosi correntisti, quindi, precipitatisi in banca per avere informazioni sui propri risparmi, hanno appreso che i loro soldi si sono volatilizzati insieme all'impiegato di banca;
a detta della banca, che fino ad ora ha "minimizzato" le cifre ed i fatti, sono stati truffati un centinaio di clienti: impiegati, pensionati, persone anziane, collaboratrici domestiche, professionisti ed imprenditori;
la Polizia continua il suo operato ed ha messo sotto inchiesta altri personaggi vicino ad Ingemi, colpito oggi da mandato di cattura internazionale per furto aggravato e truffa;
i clienti truffati lamentano la totale latitanza della banca che pur riconoscendo ed ammettendo l'operato del "dipendente infedele", continua, ancora dopo circa sette mesi, nella politica del no comment, trincerandosi dietro accertamenti che richiederebbero solo poco tempo;
la banca, inoltre, lascia intendere che esista una compartecipazione di responsabilità da parte dei clienti che, con "superficialità", si sono affidati all'impiegato accontentandosi spesso di motivazioni improvvisate;
anche il Comune, nella persona del Sindaco, preoccupato per come una tale cifra possa nuocere all'economia di un piccolo paese come Capo d'Orlando, attraverso un comunicato stampa del 22 giugno 2010 dichiarava: "La vergogna più grande - scrive Sindoni - è che a quasi quattro mesi dalla prima denuncia, nessuno dei clienti della banca abbia ancora ricevuto un euro. C'è gente che di questi soldi ha vitale bisogno. La Carige da parte sua continua nella politica del rinvio, nascondendosi dietro accertamenti che avrebbero in realtà richiesto solo pochi giorni per essere compiuti e facendosi scudo dei tempi necessari all'autorità giudiziaria per il completamento delle indagini". Sono convinto che questa strategia della banca sia strumentale e volta solo a tutelare bilancio ed azionisti, allontanando da se, le evidenti responsabilità. Per questo, mi appello pubblicamente alla magistratura inquirente affinché disponga l'immediato sequestro conservativo di circa 6.000.000 euro truffati ai clienti dalla Carige. Ho fondato timore che gli stessi, possano perdere la garanzia del proprio credito, in virtù di una ben definita linea comportamentale che la banca sta attuando. Cosa questa, non certo degna di un paese civile",
si chiede di sapere:
quale sia la valutazione del Governo, per gli aspetti di propria competenza, sulla vicenda richiamata nelle premesse e, in particolare, sulla circostanza che la banca Carige di Capo d'Orlando, con la sua negligenza che profila un'eventuale culpa in eligendo ed in vigilando, non può permettersi di privare dell'elementare diritto di disporre del proprio denaro chi ha avuto la sola colpa di essersi affidato all'istituto ed ai suoi dipendenti;
quali iniziative nelle opportune sedi di competenza intenda assumere al fine di porre fine al comportamento che l'interrogante definisce omertoso della banca in questione, che, dopo avere rastrellato i risparmi dei clienti, continua ancora oggi a tradirli venendo meno alla sua funzione primaria di custode del denaro.