Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02260

Atto n. 4-02260

Pubblicato il 29 maggio 2002
Seduta n. 178

RIPAMONTI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

            nel 1995 decine di ferrovieri delle Officine Grandi Riparazioni di Vicenza, avendo subito esposizioni all’amianto per periodi superiori a dieci anni ed essendo, quindi, tutti soggetti a rischio di contrarre gravi patologie amianto-correlate, richiesero alle Ferrovie dello Stato la maggiorazione dei contributi previdenziali previsti dalla legge contro l’amianto (comma 8 dell’art. della legge 257/1992);

            le Ferrovie dello Stato si rifiutarono di applicare la normativa cosi come l’INAIL che disconobbe quanto previsto dalle circolari applicative, approvate dal Ministero del lavoro, della stessa INAIL e dell’INPS;

            i ferrovieri esposti all’amianto, patrocinati dall’Associazione Esposti Amianto (AEA), si rivolsero alla magistratura, la quale dopo un lungo e sofferto procedimento, nonché un’ordinanza, non chiarificatrice, della Corte Costituzionale, nel luglio 2000, finalmente riconosceva loro i diritti previsti dalla sopra citata legge;

            successivamente alla sentenza i lavoratori interessati chiesero all’INPS garanzie che qualora si fossero dimessi dal lavoro avrebbero avuto l’erogazione della pensione;

            avute dall’INPS rassicurazioni in tal proposito, tra ottobre 2000 e aprile 2001, alcuni lavoratori si sono licenziati;

            l’INPS, smentendo quanto affermato precedentemente, negò la maggiorazione previdenziale e conseguentemente i 15 ferrovieri si sono trovati nella condizione di non percepire la pensione e di non avere redditi da lavoro;

            in data 22 aprile 2002 la Corte Costituzionale, con sentenza n. 127, ha sancito che le maggiorazioni previdenziali devono essere riconosciute anche ai ferrovieri esposti all’amianto;

            in data 24 aprile 2002 il legale dell’AEA che tutela i 15 ferrovieri di Vicenza ha diffidato l’INPS ad erogare la pensione agli stessi e non avendo ottenuto alcun riscontro ha avviato una procedura d’urgenza contro l’Istituto;

            in data 28 aprile l’Associazione Esposti Amianto ha comunicato per iscritto al Ministro del lavoro ed al Direttore Generale dell’INPS per informarli della situazione,

        si chiede di sapere se non si ritenga di dover intervenire urgentemente al fine di riconoscere un diritto e di sanare, anche se in ritardo, la grave discriminazione che si è venuta a creare nei confronti di questi lavoratori che dopo aver lavorato per anni in ambienti dannosi per la salute ed essendo stati, di conseguenza, esposti a gravi rischi per la salute sarebbero stati disconosciuti dall’ente previdenziale che ha proprio il compito di compensare questi sacrifici con un riconoscimento economico.