Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03437
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Atto n. 4-03437
Pubblicato il 13 luglio 2010
Seduta n. 402
POLI BORTONE - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
la legge regionale della Puglia n. 28 del 2000 all'art. 31 stabiliva che entro 18 mesi i Commissari dovessero provvedere alla ricognizione dei beni patrimoniali degli Istituti autonomi case popolari (IACP) e di tutti i rapporti attivi e passivi degli enti, al fine di procedere ad una riforma organica degli stessi;
nonostante il lungo tempo trascorso, ad oggi continua ancora la gestione commissariale straordinaria degli IACP, tra stipendi d'oro della dirigenza, transazioni chiuse con gravi danni economici per gli enti, cantieri dalla durata interminabili, pessimi servizi all'utenza, ed una ordinaria gestione, a giudizio dell'interrogante, discutibile e fuori dal tempo;
la gestione dei programmi e degli appalti appare alquanto assurda non soltanto per i lunghissimi tempi di esecuzione (con gravissimi danni erariali per gli enti), ma per gli stessi contenuti, come per i lavori del piano di riqualificazione degli edifici del "Gruppo Abruzzi" al Quartiere Madonnella relativi esclusivamente al rifacimento degli intonaci delle facciate, ai lastrici solari, e agli impianti centralizzati televisivi, dimenticando i più urgenti lavori di adeguamento normativo (strutturale, impiantistico, legge n. 10 del 1991, legge n. 13 del 1989, legge n. 46 del 1990);
la chiusura dei contenziosi dello IACP solleva non poche perplessità; infatti nonostante lo Iacp abbia dichiarato di aver portato a termine i contenziosi pendenti per oneri di espropriazioni, chiusi con grande capacità gestionale del commissario straordinario e della struttura dell'ente, in realtà, nel caso specifico relativo alla realizzazione di un programma di edilizia economica e popolare nel Comune di Gravina-BA", con delibera Commissariale sono stati pagati 519.813,37 euro per chiudere anticipatamente un contenzioso sul quale (R.G. 26477/2004-Cron.2009-Rep.593-Udienza del 29 settembre 2009) la Prima Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione ha dato ragione allo IACP in quanto il pagamento della indennità di esproprio spettava al Comune di Gravina e non già all'ente. Anche in questo caso si è verificato un grave danno economico,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle modalità con cui vengono programmati gli interventi di ristrutturazione, risultando, come per il caso su esposto al quartiere Madonnella, alquanto anomalo che si proceda prima alla ristrutturazione delle facciate esterne e, poi, a cantiere collaudato e a data da destinarsi, si preveda con altro appalto il risanamento dell'umidità di risalita, i consolidamenti statici dei solai, così come appare strano prevedere il rifacimento delle montanti elettriche dei corpi scala, lasciando la totalità degli alloggi con impianti elettrici assolutamente fuori norma, con responsabilità enormi in capo all'ente per incidenti anche mortali che si potrebbero verificare all'interno degli alloggi stessi, e senza prevedere la realizzazione degli impianti di riscaldamento, delle montanti di acqua e fogna, delle autoclavi e dei bagni e cucine vecchi di decenni;
se sia a conoscenza delle cause che determinano il procrastinarsi della gestione commissariale straordinaria e quelle dell'attuale cattivo funzionamento degli enti soprattutto relativo alla gestione tecnica dei lavori di recupero e dei nuovi lavori di costruzione e dei relativi lunghissimi tempi di esecuzione, oltre che alla gestione dei contenziosi da parte dello IACP e in generale dell'intera gestione;
se intenda intervenire per valutare, per gli aspetti di propria competenza, l'operato dell'ente, che nel corso di questi anni di commissariamento ha generato anche gravi danni economici, in particolare rapportando l'operato dei quadri dirigenti agli stipendi da essi percepiti.