Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03033
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Atto n. 4-03033
Pubblicato il 20 aprile 2010
Seduta n. 362
PEDICA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
in data 13 gennaio 2010, con apposito decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, è stato dichiarato, fino al 31 dicembre 2010, lo stato di emergenza conseguente all'eccessivo affollamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale;
il decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed alla protezione civile, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, all'articolo 17-ter prevede disposizioni per la realizzazione urgente di istituti penitenziari. In base a tale articolo il Commissario straordinario per l'emergenza conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale provvede, d'intesa con il Presidente della Regione territorialmente competente e sentiti i Sindaci interessati, alla localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie anche in deroga alle vigenti previsioni urbanistiche. Il provvedimento di localizzazione comporta dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle opere e costituisce decreto di occupazione d'urgenza delle aree individuate. L'approvazione delle localizzazioni, se derogatoria dei vigenti strumenti urbanistici, costituisce variante degli stessi, e in deroga all'articolo 118 del codice dei lavori pubblici di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, è peraltro consentito il subappalto delle lavorazioni della categoria prevalente fino al 50 per cento;
ai sensi del comma 6 del citato articolo 17-ter il Commissario straordinario può avvalersi del Dipartimento della protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzione lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali attuati in esecuzione del programma degli interventi di cui all'articolo 44-bis del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14 (cosiddetto decreto "mille proroghe") che all'art. 44-bis reca "disposizioni in materia di infrastrutture carcerarie" ai sensi delle quali, per far fronte alla grave situazione di sovrappopolamento delle carceri, e comunque fino al 31 dicembre 2010, al capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria sono attribuiti i poteri di commissario straordinario delegato previsti dall'articolo 20 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, al fine di procedere al compimento degli investimenti necessari per conseguire la realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie o l'aumento della capienza di quelle esistenti e garantire una migliore condizione di vita dei detenuti;
con lo stato di emergenza, in sostanza, al capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, sono conferiti i poteri per procedere in deroga alla normativa vigente e alle ordinarie competenze, velocizzando le procedure e semplificando le gare d'appalto, mentre il "braccio operativo" con cui gestire l'emergenza carceri sarà il Dipartimento della protezione civile;
i finanziamenti per realizzare il piano sono stati individuati nei 500 milioni di euro che risultano stanziati nella legge finanziaria per il 2010 e in altri 100 milioni di euro che provengono dal bilancio del Ministero della giustizia;
come si desume dal dossier pubblicato sul sito Internet ufficiale del Governo, "la procedura di emergenza seguirà lo stesso modello adottato per il dopo-terremoto a L'Aquila". Secondo quanto riportato dal quotidiano "la Repubblica", nell'inserto "Affari e Finanza" del 12 aprile 2010, il modello utilizzato per la ricostruzione dopo il terremoto e per la realizzazione delle strutture ospitanti il G8, che si vorrebbe ripetere - come si legge sul sito del Governo - per il piano carceri, avrebbe prodotto degenerazioni note alle cronache giudiziarie, quali lievitazione dei costi, corruzione di politici e funzionari pubblici, nepotismo e vanificazione di ogni regola di concorrenza tra imprese, come ha anche denunciato il Presidente dell'Associazione di costruttori Paolo Buzzetti;
tali procedure semplificate per la realizzazione del piano carceri presentano lo stesso scarso livello di trasparenza e controllo esterno che recenti fatti di cronaca hanno evidenziato nella realizzazione di opere in occasione dei cosiddetti "grandi eventi" da parte della Protezione civile, ma il "meccanismo gelatinoso", come i commentatori politici hanno definito il sistema che è emerso, potrebbe essere ulteriormente aggravato dalla segretezza che in parte caratterizza la realizzazione del piano carceri, in quanto, sempre secondo l'articolo giornalistico citato, per realizzare opere sensibili, quale un carcere, servirebbe un nulla osta di segretezza (Nos), rilasciato dall'apposito ufficio della Presidenza del Consiglio dei ministri;
il suddetto articolo riporta, inoltre, la notizia per la quale alcune carceri sarde, come quelle di Sassari, Nuoro e Olbia Tempio, risultano già in costruzione per un costo di circa 200 milioni, e che le imprese che stanno realizzando i lavori, dotate di certificato Nos, risulterebbero essere la ditta Anemone di Diego Anemone, la ditta Giafi costruzioni di Valerio Carducci e la ditta Opere pubbliche di Francesco Maria de Vito Piscicelli;
Diego Anemone e Francesco Maria de Vito Piscicelli risultano, al momento, indagati per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sui grandi appalti, ed il secondo è anche tristemente noto per le intercettazioni che lo riportano mentre ride la notte del terremoto a L'Aquila. Valerio Carducci risulta invece indagato per truffa allo Stato sempre nell'ambito della medesima inchiesta, riguardante anche gli appalti per le opere connesse al G8 de La Maddalena;
secondo ciò che sostiene il citato articolo de "la Repubblica", le tre ditte in questione, che utilizzano ampiamente i subappalti, avrebbero già incassato 100 milioni di finanziamento per la realizzazione dei tre istituti penitenziari della Sardegna,
si chiede di sapere:
se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro in indirizzo siano edotti in merito a quanto sopra esposto, e se quanto riportato dal quotidiano "la Repubblica", circa gli appalti che sarebbero stati già conferiti alle ditte Anemone di Diego Anemone, Giafi costruzioni di Valerio Carducci e Opere pubbliche di Francesco Maria de Vito Piscicelli, corrisponda al vero;
se non si ritenga, nel caso in cui si accertasse la corrispondenza al vero di quanto riportato in premessa, di sospendere il rapporto economico fra le summenzionate ditte e la pubblica amministrazione sino alla conclusione degli accertamenti giudiziari;
se non si ritenga che, alla luce degli scandali e delle inchieste giudiziarie ampiamente riportati dalle cronache recenti, il piano carceri debba essere realizzato secondo procedure che garantiscano maggiore controllo e trasparenza rispetto a quelle applicate per la realizzazione dei grandi eventi del G8 de La Maddalena e de L'Aquila, e, nel caso, quali misure di competenza si intendano prendere al fine di modificare in tal senso il sistema di gestione del piano carceri.