Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01267
Azioni disponibili
Atto n. 3-01267 (con carattere d'urgenza)
Pubblicato il 14 aprile 2010, nella seduta n. 359
MARITATI , FINOCCHIARO , ZANDA , AMATI , BAIO , BASSOLI , BLAZINA , CARLONI , CASSON , CHITI , DI GIOVAN PAOLO , FONTANA , GARAVAGLIA Mariapia , GIARETTA , LEGNINI , LIVI BACCI , LUMIA , MAGISTRELLI , MARINARO , MARINO Ignazio , NEROZZI , PERTOLDI , PIGNEDOLI , SBARBATI , TREU , VIMERCATI , VITA , VITALI - Al Ministro degli affari esteri. -
Premesso che:
da quanto può evincersi dagli organi dell'informazione, tre cittadini italiani - Marco Garatti, Matteo dell'Aira e Matteo Pagani, rispettivamente chirurgo, infermiere e responsabile amministrativo dell'ospedale di Emergency a Lashkar Gah - sono stati fermati dal servizio segreto afghano National directorate security (Nds), con l'accusa di avere preparato un attentato ai danni del Governatore della provincia dell'Helmand, Gulabbudin Mangal, nonché di avere ucciso nel 2007 l'interprete di Daniele Mastrogiacomo, Adjmal Nashkbandi;
secondo le notizie di stampa, il portavoce del Governatore Mangal ha dichiarato che i tre fermati avrebbero confessato, confermando le accuse elevate nei loro confronti, sebbene tale notizia non abbia trovato alcun riscontro da parte italiana;
considerato che:
sebbene il Ministro Frattini abbia dichiarato di aver ricevuto dal collega afghano Zalmay Rassoul assicurazioni in ordine alla tutela dei diritti dei fermati, tuttavia ad oggi non risulta che sia stata avanzata alcuna richiesta di consegna dei tre cittadini italiani, né risulta agli interroganti che il Governo italiano abbia chiarito se effettivamente fosse stato previamente informato dell'azione intrapresa presso l'ospedale, come invece potrebbe desumersi dal fatto che alle operazioni avrebbero partecipato - come può evincersi dal video girato dall'Associated Press - anche militari della coalizione Isaf;
la gravità della vicenda, il rischio della strumentalizzazione pretestuosa e pregiudizievole dell'azione di Emergency, i pericoli cui sono esposti i cittadini italiani fermati e l'esigenza di chiarire se effettivamente le accuse mosse nei loro confronti siano o meno fondate, imporrebbero invece un maggiore e più pregnante interessamento del Governo italiano rispetto all'evolversi della situazione;
tali considerazioni sono asseverate a fortiori in ragione del ruolo di garanzia assunto dal Ministero degli affari esteri in ordine alle Organizzazioni non governative - quali Emergency - iscritte nell'apposito Albo istituito presso il medesimo dicastero, e ritenute idonee ad accedere al finanziamento governativo per progetti di cooperazione,
si chiede di sapere:
se effettivamente il Governo fosse stato previamente informato dell'azione che sarebbe stata intrapresa presso l'ospedale di Emergency a Lashkar Gah, al fine di fermare i suddetti cittadini italiani;
quali precise assicurazioni abbia ricevuto il Ministro in indirizzo, dal collega afghano Zalmay Rassoul, in ordine alla tutela dei diritti dei fermati, e se in particolare abbia ricevuto riscontri in relazione all'asserita confessione, da parte dei fermati, e alla conferma delle accuse mosse nei loro confronti;
se non ritenga opportuno avanzare richiesta di consegna dei tre cittadini fermati e comunque riferire alle Camere e tenerle costantemente aggiornate in ordine all'evoluzione della vicenda e alle ulteriori informazioni acquisite.