Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02988

Atto n. 4-02988

Pubblicato il 13 aprile 2010
Seduta n. 357

DELLA SETA , CASSON , DONAGGIO - Ai Ministri della salute e delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

nel 2005 la Provincia di Venezia crea e gestisce come socio di maggioranza il GRAL (Gestione risorse alieutiche lagunari): una scarl che ha lo scopo di fornire indirizzi tecnici per la gestione della pesca e dell'allevamento delle vongole nella laguna di Venezia;

l'amministrazione provinciale di Venezia ha concesso un'autorizzazione, prot. n. 2010/10334, in favore della società GRAL per "lo svolgimento di una campagna di vongole di taglia commerciale in alcune aree della laguna di Venezia, nonché di prodotto seminale nell'area, denominata Dighette" da svolgersi dal 1° marzo al 19 marzo 2010;

in particolare la campagna per la raccolta gestita di vongole adulte, oltre a comprendere la zona Dighette, comprende anche altre aree della laguna di Venezia, in particolare: zona pali di Cemento, zona Marotta, zona Melison e canali di Chioggia;

su tale concessione il dirigente responsabile del Servizio igiene alimenti, nutrizione e acque dell'unità di progetto sanità animale e igiene alimentare della Regione Veneto, afferma in una nota, inviata il 3 marzo 2010 alla Provincia di Venezia, che tale autorizzazione allo svolgimento della pesca delle vongole non risulta essere in linea con la vigente normativa sanitaria in quanto non rispetta i divieti di raccolta di prodotto adulto;

la nota, inoltre, evidenzia il fatto che i canali di Chioggia sono classificati sia dal Magistrato alle acque che dalla Regione Veneto come punti di pericolo e come tali devono soggiacere ai protocolli che prevedono particolari monitoraggi sanitari prima di permettere la raccolta di vongole adulte;

nella stessa si sollecita il dirigente del Settore caccia e pesca della Provincia di Venezia, che in questo momento è anche il dirigente facente funzioni del GRAL, a tutelare il consumatore e a rispettare la vigente normativa sanitaria suggerendo di avviare un protocollo operativo attraverso un piano di monitoraggio di almeno sei mesi così come indicato nella DGRV n. 2432/2006;

a tale sollecitazione, il 4 marzo 2010, il dirigente del settore caccia e pesca spedisce alla Regione una nota in cui cerca di mettere in discussione le osservazioni avanzate dalla stessa. A tali osservazioni risponde, con nota del 5 marzo 2010, il Dirigente responsabile della Regione Veneto. Dalla lettura di tale nota emerge con chiarezza che la Provincia non ha colto il problema fondamentale e cioè che in mancanza dei dati della AULSS, che attestino la non pericolosità, e di un monitoraggio dei canali non si può raccogliere il prodotto adulto così come da delibera regionale n. 3366 del 2006;

oggi la situazione è ferma perché la campagna di raccolta del prodotto riprenderà il 15 marzo 2010 ma sembrerebbe che i pescatori vogliano presto manifestare affinché venga concessa la pesca anche nei canali;

a sostegno della decisione della Regione nel segnalare la pericolosità della pesca delle vongole nei canali della laguna veneta ci sarebbero i dati relativi al monitoraggio della scorsa primavera effettuati dall'AULSS nella zona Dighette, che attesterebbero la presenza di diossina nelle acque al di sopra dei limiti stabiliti dalla normativa vigente;

il condizionale è d'obbligo perché purtroppo i risultati del monitoraggio dell'AULSS, ad opinione degli interroganti, forse per il cambio di colore della nuova Giunta provinciale, inspiegabilmente sono stati esclusi dall'accesso agli atti. Però si può affermare che se costituisce un comportamento inquietante il fatto che la Provincia di Venezia non rende pubblici i dati del monitoraggio, e lo sarebbe ancora più grave se i dati a disposizione evidenziassero presenza di diossina,

si chiede di conoscere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei risultati del monitoraggio sanitario nei canali e comunque se non ritengano urgente e improcrastinabile intervenire in modo da rendere pubblici i suddetti dati per poter garantire concretamente la sicurezza dei consumatori messa fortemente in pericolo dalla vendita e dal consumo di vongole contaminate.