Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02809

Atto n. 4-02809

Pubblicato il 4 marzo 2010
Seduta n. 346

GENTILE , BEVILACQUA , SPEZIALI , VALENTINO , CALIGIURI - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

la Regione Calabria con la delibera del 18 gennaio 2010 ha rimodulato l'assistenza diretta per i cittadini bisognosi di farmaci PHT e di ossigeno liquido;

tale decisione penalizza i cittadini ammalati di patologie gravi, come cardiopatie o diabetopatie, o bisognosi dell'ossigeno liquido: costoro dovranno recarsi negli uffici delle Aziende sanitarie provinciali (Asp) a ritirare permessi vari per poi poter accedere ai presidi;

è chiaro che si tratta di una decisione presa per ripianare il notevole deficit sanitario, ma che penalizza in maniera indiscriminata i cittadini utenti e le farmacie e che stona con una gestione della sanità caratterizzata da Asp, quali quella di Cosenza, che hanno chiuso l'esercizio 2008 con un passivo ordinario e non consolidato di 87 milioni di euro;

gli interroganti non possono fare altro che condividere la serrata delle farmacie perché è altrettanto ovvio che il piano di rientro operato sui debiti avrebbe dovuto basarsi sul taglio degli sprechi e non dei diritti dei cittadini;

nell'Asp di Cosenza persiste una situazione gestionale più volte denunciata, anche tramite atti di sindacato ispettivo, scellerata e clientelare e, ad oggi, Loiero, Presidente della Regione Calabria, fa finta di non vedere;

pare ovvio agli interroganti che gli ammalati non possono pagare le colpe dei disastri di una Giunta che non ha avuto nessun progetto serio di assistenza e di cura per i la gente calabrese,

si chiede di sapere se il Ministro non ritenga opportuno intervenire con urgenza, con atti di propria competenza, per far sì che si possa ristabilire il diritto alla salute di chi ha bisogno quotidianamente di farmaci salvavita che, con la richiamata delibera adottata dalla Regione Calabria, lo vede compromesso dovendo affrontare procedure burocratiche complicate e vessatorie che non fanno altro che mettere a rischio la loro vita.