Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01197
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Atto n. 3-01197 (con carattere d'urgenza)
Pubblicato il 3 marzo 2010, nella seduta n. 345
CIARRAPICO , AMORUSO , CALIGIURI , CURSI , DE GREGORIO , GERMONTANI , GRAMAZIO , PALMIZIO , PARAVIA , PICCONE - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
la società Progetto immobiliare Srl di Correggio (Reggio Emilia) ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi nel Comune di Villa Santa Lucia (Frosinone);
il 10 febbraio 2010 il Consiglio comunale con delibera n. 1 ha espresso all'unanimità una decisa e definitiva contrarietà alla realizzazione di detto impianto;
il 16 febbraio 2010 al Consiglio comunale di Cassino è stato presentato un ordine del giorno con il quale si è chiesto "di annullare tutte le procedure autorizzative, di procedere ad una approfondita valutazione del progetto e, infine, di proporre un opportuno ricorso d'urgenza per chiedere la sospensiva e quindi l'annullamento della realizzazione progettuale in itinere";
nel verbale della Consulta dei sindaci del Lazio meridionale (COSILAM), riunitasi in seduta straordinaria il 16 febbraio 2010, si legge che "la realizzazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti pericolosi nell'area indicata è incompatibile con il ruolo assegnato a quella parte del territorio che nel piano regolatore (adottato dal Cosilam) viene specificamente destinato ad attività produttive e non a probabili discariche di materiali altamente pericolosi";
tale incompatibilità è ancora più evidente: 1) "per la presenza di migliaia di persone addette agli opifici della zona, ma anche per la natura del territorio che annovera sorgenti d'acqua e una scarsità di ricambio d'aria, tanto che il superamento dei limiti massimi delle polveri sottili nell'aria è già frequente e superiore alle norme di legge e di altri territori"; 2) per "i dati statistici relativi alla popolazione della zona che evidenziano una situazione epidemiologica particolarmente critica in merito a malattie direttamente connesse al degrado ambientale"; 3) per "le procedure autorizzative messe in atto dalla proprietà proponente l'impianto" che "sono viziate da gravi omissioni, prima fra tutte il mancato coinvolgimento dei comuni tramite il deposito di tutto il materiale"; 4) poiché "nell'ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale la società ha provveduto a tutte le misure di pubblicità in maniera limitativa"; 5) poiché "la Società proponente allo stato risulta operare solo nel campo delle bonifiche di amianto e dunque non è esperta nel trattamento dei materiali pericolosi; 6) l'impianto da realizzare e da inquadrare quindi come Prototipo"; infine, il sito individuato nel comune di Villa santa Lucia si configurerebbe come discarica autorizzata per materiali provenienti da tutta Italia;
considerato che:
un impianto simile a quello che dovrebbe essere realizzato nel Comune di Villa Santa Lucia esiste solo in Francia;
la tipologia di detto impianto e ad alta pericolosità e pertanto la sua costruzione non dovrebbe essere "sperimentata" su un territorio gia sfruttato dal punto di vista ambientale e, per di pia, ad opera di un'impresa che sarebbe priva delle necessarie competenze tecniche;
rilevato che:
il rifiuto contente amianto non è oggetto di alcuna forma di recupero;
i cittadini residenti nelle aree interessate alla realizzazione di detto progetto hanno manifestato vivacemente la loro contrarietà alla realizzazione dell'opera,
gli interroganti chiedono di sapere:
se risulti al Ministro in indirizzo tutto quanto sopra riportato e, in caso affermativo, se ritenga di dover intervenire, con urgenza e nelle sedi che riterrà più opportune, nei modi e con i mezzi che riterrà pia idonei, affinché vengano sospese tutte le procedure in itinere in attesa di: a) accertare la sussistenza di ogni garanzia e sicurezza per i cittadini dei comuni interessati alla realizzazione dell'impianto; b) verificare, di concerto con le parti interessate, la regolarità delle procedure fin qui svolte, accertando soprattutto la compatibilità ambientale di detto impianto con il sito sul quale dovrebbe insistere;
se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno intervenire al fine di verificare eventuali inadempienze, le relative responsabilità, le relative responsabilità e, nel caso, se e come intenda sanzionarle.