Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02680
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Atto n. 4-02680
Pubblicato il 11 febbraio 2010
Seduta n. 334
ZANOLETTI - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, per la gioventù e dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
il fenomeno dello sfruttamento dei minori in ambito lavorativo non è, purtroppo, prerogativa solo dei Paesi in via di sviluppo;
anche in Italia, da anni, si rilevano forme di impiego dei minori che assumono, per un Paese industrializzato, dimensioni preoccupanti;
secondo l’Istat, fino a qualche anno fa, in Italia vi erano 144.000 bambini lavoratori di età compresa fra i 7 e i 14 anni (pari al 3,2 per cento del totale) e, di questi, circa il 40 per cento era in condizioni di pieno sfruttamento. Per l’Ires e la Cgil il numero di tali bambini sarebbe pari a 400.000, la cui condizione sociale è il più delle volte al di sotto della soglia minima di povertà;
considerato che:
tanti minori stranieri non si integrano nel sistema sociale e scolastico italiano e vivono ai margini della società;
il lavoro minorile non si può considerare un fenomeno collegato solamente alle esigenze della produzione, ma ha una pluralità di cause di ordine morale e culturale tra cui l'economia sommersa, il basso costo del lavoro dei minori, la povertà del contesto economico, il limitato livello culturale dei genitori;
il lavoro minorile si concentra in modo particolare nel comparto agricolo e in quello dei laboratori artigiani, seguiti dal terziario, dal commercio e dalla ristorazione, attività generalmente connotate da un'elevata richiesta di carattere stagionale;
rilevato che recentemente sono state approvate norme importanti finalizzate alla lotta del lavoro sommerso,
si chiede di conoscere:
quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano promuovere per aumentare i controlli nelle imprese soprattutto nei periodi dell'anno in cui premono esigenze di stagionalità;
se non ritengano opportuno attivare un'educazione scolastica indirizzata alla sensibilizzazione dei giovani sui potenziali comportamenti di sfruttamento del loro lavoro anche attraverso campagne pubblicitarie.