Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01129
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Atto n. 3-01129
Pubblicato il 26 gennaio 2010, nella seduta n. 320
TOMASELLI , DELLA SETA , FERRANTE - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per i beni e le attività culturali e della salute. -
Premesso che:
con decreto 15 ottobre 2009, il Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, ha dato giudizio favorevole circa la compatibilità ambientale di un progetto presentato dalla società londinese "Northern Petroleum";
si tratta, in sostanza, di effettuare un’indagine sismica con il sistema degli air-gun per procedere alla ricerca di idrocarburi in mare da Monopoli (Bari), passando per Bari, fino a Brindisi. La tecnica utilizzata consiste nello sparare sotto i fondali “proiettili d’aria”: dalle “risposte” del sottosuolo si deduce se vi sono o no idrocarburi. In caso di esito positivo di questa indagine preliminare, il progetto prevede (e il decreto autorizza) la realizzazione di pozzi esplorativi ad una profondità stimata di circa 2.000 metri;
a quanto risulta agli interroganti, il progetto ha ottenuto il parere favorevole anche dalla commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via/Vas;
contro tale decreto, la Regione Puglia e alcuni Comuni, tra cui quello di Ostuni (Brindisi), hanno presentato ricorso al Tar;
il progetto in questione comporta rischi non solo per l’ambiente e gli ecosistemi ma anche per la salute umana. Nel corso del convegno “Petrolio in Adriatico: danni e pericoli" tenutosi di recente a Monopoli e organizzato dal Centro turistico giovanile (Ctg Egnazia), è stato denunciato che, a seguito delle trivellazioni, aumenterebbero i valori di idrogeno solforato, un gas fortemente velenoso e tossico che provoca disturbi neurologici, respiratori, motori, cardiaci, e potrebbe determinare una maggiore ricorrenza di aborti spontanei;
sempre dal convegno di Monopoli è emerso che il petrolio eventualmente presente sotto i fondali marini della Puglia sarebbe “pesante” e “amaro”, ossia ricco di zolfo e allo stato di fanghiglia. Un petrolio, insomma, di pessima qualità, con un indice pari a 15 nella scala dei valori che assegna il valore di 50 al petrolio migliore;
le piattaforme che sorgerebbero nel mare pugliese avrebbero un impatto assai negativo in termini naturalistici, paesaggistici, turistici, come, peraltro, sostenuto dalla stessa Soprintendenza per i beni architettonici di Lecce, Brindisi e Taranto che, in sede di parere Via, afferma che “in caso di esito positivo delle ricerche le eventuali strutture fisse andrebbero ad incidere in un contesto di particolare rilievo sia paesistico che ambientale”,
si chiede di conoscere:
se i Ministri in indirizzo non intendano intervenire urgentemente convocando una conferenza dei servizi, alla quale siano chiamati a partecipare la Regione Puglia, gli enti territoriali interessati e le aziende sanitarie locali competenti, per verificare concretamente se vi siano stati errori o dimenticanze nel rilascio delle autorizzazioni per la ricerca di petrolio e idrocarburi al largo delle coste pugliesi alla società "Northern Petroleum";
se non intendano, a tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della salute umana, sospendere tutte le autorizzazioni già rilasciate in attesa degli esiti della conferenza dei servizi.