Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00218
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Atto n. 1-00218
Pubblicato il 9 dicembre 2009, nella seduta n. 298
Note: Testo 2
SOLIANI , D'UBALDO , ARMATO , AMATI , BIONDELLI , BOSONE , DELLA MONICA , FONTANA , SANNA , PERDUCA
Il Senato,
premesso che
il 13 agosto 2009, a quanto denuncia monsignor Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi di Tombura Yambio, nel Sud del Sudan, alcuni ribelli del Lord's Resistance Army (Lra) - il gruppo armato nato nell'Uganda del Nord e responsabile di attacchi contro civili nell'area tra Sudan, Repubblica democratica del Congo e Uganda - hanno fatto irruzione nella chiesa di Nostra Signora della Pace nella città di Ezo, hanno rapito alcuni ragazzi tra i 15 e i 20 anni e ne hanno uccisi sette, crocefiggendoli;
a Gojira, in Pakistan, nel Punjab orientale, nei primi giorni dell'agosto 2009, centinaia di estremisti musulmani hanno aggredito ed arso vivi alcuni cristiani, tra cui quattro donne ed un bambino, accusati di aver profanato il Corano in occasione di una festa nuziale;
l'allarmante escalation degli episodi di violenza e intolleranza a sfondo etnico e religioso anche nelle società economicamente più avanzate e l'aggravamento, in numerosi Paesi e aree di crisi mondiali, di tensioni politiche e sociali collegate a tendenze e movimenti di matrice fondamentalista, come dimostrano i recenti casi di persecuzione delle comunità cristiane in India, Laos, Nigeria, Etiopia, Filippine e in altri Paesi dove esse costituiscono una minoranza, rendono oggi ancora più necessaria la sfida dell'integrazione etnica e religiosa e del confronto interculturale quale opportunità di crescita e maturazione delle comunità locali, nonché imprescindibile opportunità di pace e di sviluppo globali;
nell'attuale mondo globalizzato nel quale si sono moltiplicati i rapporti e le relazioni tra le diverse culture e società si impone la ricerca di più avanzati modelli di integrazione e dialogo interculturale nell'ambito di ciascuna comunità nazionale, nonché l'attivazione di efficaci strumenti di solidarietà e cooperazione tra i popoli;
in tale quadro, come del resto ha affermato il Sinodo dei vescovi nell'ottobre 2008, "il dialogo dei cristiani con i musulmani e con i membri di altre religioni diventa un’urgenza e permette di conoscersi meglio e di collaborare nella promozione dei valori religiosi, etici e morali, contribuendo alla costruzione di un mondo migliore";
la preposizione n. 11 del Sinodo della Chiesa africana svoltosi a Roma dal 4 al 25 ottobre 2009 ha dichiarato: "il dialogo con le altre religioni, specialmente l'Islam e la religione tradizionale africana, è parte integrante della predicazione del Vangelo e dell'attività pastorale della Chiesa in nome della riconciliazione e della pace. I padri sinodali pregano che l'intolleranza e la violenza religiose diminuiscano e vengano eliminate per mezzo del dialogo interreligioso";
inoltre, secondo quanto richiamato nel medesimo documento del Sinodo dei vescovi, Benedetto XVI ha espressamente affermato: «noi vogliamo ricercare le vie della riconciliazione e imparare a vivere rispettando ciascuno l’identità dell’altro. (...) Oggi più che mai la reciproca apertura tra le culture è un terreno privilegiato per il dialogo tra gli uomini impegnati nella ricerca di un autentico umanesimo, al di là delle divergenze che li separano»;
in definitiva, la reciproca apertura tra le culture e le religioni, nel rispetto dei valori di laicità e tolleranza, deve ritenersi oggi la chiave per la costruzione di più ampi e condivisi orizzonti di pace e di sicurezza mondiali,
impegna il Governo:
ad adoperarsi in tutte le sedi comunitarie e internazionali, nonché nell'ambito dei rapporti internazionali bilaterali, affinché vengano garantiti i diritti fondamentali della persona e le libertà religiose e venga posta fine alle violenze e alle persecuzioni alimentate dal fondamentalismo etnico e religioso in ciascun Paese o area di crisi mondiale;
a promuovere il rafforzamento del ruolo internazionale dell'Unione europea per la tutela e la promozione su scala mondiale dei diritti umani, dei valori della laicità e della pace e dei principi di libertà di pensiero, di coscienza, di religione e di libero culto che costituiscono i fondamenti della cultura giuridica e politica europea;
ad assumere tutte le iniziative necessarie a promuovere in Italia e nel mondo la convivenza tra le diverse comunità religiose nel segno del dialogo e del rispetto reciproco e assicurando a tutti come sancito dalla Costituzione italiana il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitare in privato o in pubblico il culto;
ad accelerare ed agevolare le procedure di riconoscimento dello status di rifugiato di tutti gli stranieri attualmente nel territorio italiano, che hanno richiesto asilo in Italia perché hanno subito o temono di subire nel loro Paese d'origine persecuzioni di carattere religioso.