Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02576

Atto n. 4-02576

Pubblicato il 3 luglio 2002
Seduta n. 204

CAMBURSANO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze. -

Premesso:

            che in data 28 maggio 2002 lo scrivente già presentava una interrogazione (4-02227) che ad un mese di distanza, nonostante l’urgenza, non ha avuto risposta alcuna;

            che la SITAF spa (Società italiana traforo del Frejus) è per statuto una società a prevalente partecipazione pubblica, con il 51 per cento del capitale sociale riservato ad azionisti «Enti pubblici statali, regionali, provinciali, comunali, enti di diritto pubblico, enti pubblici economici, istituti di credito o società a prevalente capitale pubblico» (articolo 6 dello statuto della SITAF);

            che, al fine di garantire la doverosa corrispondenza tra prevalente partecipazione pubblica e rappresentanza nel consiglio di amministrazione della SITAF, l’articolo 19 dello statuto prevede la nomina degli amministratori sulla base di liste presentate dai soci e, per quanto attiene la nomina in rappresentanza dei soci pubblici, che «nell’eventualità in cui la maggioranza degli amministratori eletti non sia composta da componenti candidati in liste presentate esclusivamente da soci pubblici, come sopra definiti, la votazione sarà invalida e l’elezione dovrà essere ripetuta»;

        considerato:

            che nel corso dell’assemblea ordinaria della SITAF del 10 maggio 2002 i soli soci pubblici Comune e Provincia di Torino, che nel 2001 avevano sottoscritto nella quasi totalità l’aumento di capitale sociale riservato ai soli soci pubblici per permettere alla Società di usufruire degli interventi finanziari del fondo di garanzia, per oltre duecento miliardi, coprendo anche la quota non sottoscritta dall’ANAS, nonostante la stessa ANAS sia per legge il socio pubblico di maggioranza relativa (con oltre il 30 per cento delle azioni), hanno presentato lista comune, non avendo trovato un accordo preventivo con l’ANAS, a garanzia del comune interesse pubblico;

            che l’ANAS, a sua volta, non ha presentato una sua autonoma lista, ma ha fatto votare i suoi rappresentanti in assemblea unitamente a tutti i soci privati, in favore di una lista, comprensiva di candidati ANAS e privati, presentata dall’Autostrada Albenga-Garesio-Ceva srl (con capitale sociale di 20 milioni di lire), e che possiede lo 0,07 per cento del capitale sociale SITAF;

            che a seguito di questa votazione Comune e Provincia di Torino, in un comunicato reso pubblico subito dopo l’assemblea, oltre a denunciare vizi formali dell’assemblea, hanno contestato all’ANAS di aver fatto «eleggere i propri rappresentanti nel nuovo consiglio d’amministrazione in una lista »civetta«, promossa dall’Autostrada Albenga-Garesio-Ceva, che ha visto convergere, oltre ai voti dell’ANAS, quelli di tutti gli azionisti privati»;

            che si è a conoscenza che l’Autostrada Albenga-Garesio-Ceva srl non ha mai operato, non avendole l’ANAS mai riconosciuto alcuna concessione nei circa trenta anni dalla sua costituzione, essendo solo una società «scatola», in cui la maggioranza cosiddetta pubblica (circa il 70 per cento del capitale) è frazionata in una miriade di soci pubblici (oltre trenta) sparsi sul territorio (con quote di partecipazione assolutamente risibili), come nel caso del Comune di Torino e della Provincia di Torino, che hanno criticato la presentazione di questa lista «civetta», mentre la parte sottoscritta dai privati (circa il 30 per cento) è sostanzialmente in mano ad un unico socio in grado di allearsi, come in questo caso, con una parte dei soci pubblici per determinare con il suo peso aggregante le volontà sociali, anche contro la volontà dei soci pubblici territorialmente più significativi, che solo in data 25 giugno l’Assemblea degli azionisti ha nominato il Collegio Sindacale, ritardata per la mancata indicazione del rappresentante del Tesoro (giunta solo il 16 giugno 2002), dal quale non sono presenti i candidati indicati dalla Provincia e dalla Città di Torino, che in una società che ha bisogno di rasserenamento in vista dei concreti compiti assegnatigli per le prossime Olimpiadi ed invece si trova in contrasto con gli Enti locali azionisti della stessa società,

        si chiede di sapere:

            quale sia il parere del Governo sulla natura giuridica della Albenga-Garesio-Ceva srl (ossia se debba ritenersi società pubblica o privata) e, in ordine ai risultati dell’assemblea della SITAF contestata nel citato comunicato del Comune e della Provincia di Torino e alle notizie comparse sugli organi di stampa (si veda «La Stampa» dello scorso 11 maggio), sul mancato rinnovo del collegio sindacale della SITAF;

            per quale motivo l’ANAS, piuttosto che presentare una lista unitamente a comune e provincia di Torino o da sola, per proporre autonomamente i suoi candidati (tra i quali si presume il futuro Presidente) senza creare confusione di ruoli e di interessi, si sia sostanzialmente accodata ad un listone sul quale sono confluiti i voti dei privati e che è stato presentato dalla Albenga-Garesio-Ceva srl, la quale risulta abbia acquistato (sarebbe interessante sapere da chi) nell’agosto 2001 circa 500 azioni della SITAF, alla vigilia dell’aumento del capitale sociale di quest’ultima, che, pur votato in assemblea dall’ANAS, non è mai stato da questa sottoscritto;

            se la decisione di non fare una lista autonoma, che ha messo l’ANAS (socio pubblico di maggioranza relativa) in una situazione di traino del voto dei privati e di questa srl, il cui intervento per più aspetti appare anomalo, sia stata discussa anche per quanto attiene i nomi dei candidati ANAS (non si capisce se 2 o 3) nel consiglio ANAS, ovvero sia stata assunta dal solo amministratore ANAS. In entrambi i casi non può essere mancata una motivazione di questo comportamento che appare incomprensibile e contraddittorio, facendo dipendere la scelta pubblica dell’ANAS dal comportamento, e dagli indirizzi, di una srl in cui l’effettiva presenza pubblica come dimostrano le reazioni di Comune e Provincia di Torino appare del tutto evanescente;

            se la SITAF, pur in presenza di queste anomalie nel voto assembleare dello scorso 10 maggio, che hanno portato all’elezione del nuovo consiglio di amministrazione, continui ad avere maggioranza pubblica o se il comportamento dell’ANAS dimostri una coincidenza fra una parte degli interessi pubblici e gli interessi dei soci privati, al solo fine di continuare a fruire dell’intervento del fondo di garanzia, pur essendo ormai la stessa società gestita dalla componente privata, come ancora sembra di comprendere dal comunicato di comune e provincia di Torino;

            se di questa scelta politica dell’ANAS, oltre a discuterne in consiglio, sia stato informato per tempo il rappresentante della Corte dei Conti o se, come spesso è capitato, lo si costringa ad una successiva ricostruzione dei fatti, rendendo più difficoltoso il suo compito di controllo e l’accertamento delle relative responsabilità;

            se il predetto organo di controllo sia, infine, stato informato tempestivamente del comportamento in assemblea del Ministero dell’economia che non ha provveduto ad indicare, come previsto per legge e per statuto, il suo rappresentante nel collegio sindacale, destinato ad assumere le funzioni di presidente dello stesso collegio, assunte a distanza di un mese quindi con grave commistione di ruoli, per l’attuale presidente del collegio dei sindaci nominato a suo tempo dal Ministro del tesoro è ora candidato sembra quindi dai privati nella lista presentata dalla Albenga-Garesio-Ceva srl; circostanza che, se vera, sarebbe indice quantomeno di una ulteriore commistione, questa volta sotto l’aspetto dei compiti di controllo, fra pubblico e privato, commistione aggravata, in questo periodo di prorogatio forzata, dalla recente nomina dello stesso presidente del collegio sindacale come consigliere di amministrazione in società autostradale dello stesso socio privato SITAF.