Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02279

Atto n. 4-02279

Pubblicato il 17 novembre 2009
Seduta n. 283

D'ALIA - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

ai sensi del comma 1 dell’articolo 8 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 ottobre 2009, n. 3815, il Commissario delegato, anche avvalendosi dei sindaci, è autorizzato ad assegnare ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte o sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità, un contributo per l’autonoma sistemazione. Inoltre il comma 2 dispone che il Commissario delegato, anche avvalendosi dei sindaci, è autorizzato, laddove non sia stata possibile l’autonoma sistemazione dei nuclei familiari, a disporre per il reperimento di una sistemazione alloggiava alternativa;

alla luce di quanto sopra, il Comune di Messina, in qualità di soggetto attuatore, ha provveduto a far sottoscrivere agli sfollati di Giampilieri la richiesta necessaria ad usufruire del contributo per l’autonoma sistemazione, come previsto dalla citata ordinanza, senza tuttavia fornire le adeguate informazioni in merito;

gran parte degli sfollati disorientati in quanto privi delle adeguate informazioni sui requisiti necessari per aver diritto all'aiuto economico, temendo di dover lasciare gli alberghi che li ospitavano o temendo di non aver riconosciuto il sussidio se non dopo aver reperito una casa in affitto, si sono avviati ad una ricerca spasmodica di un'abitazione. Ciò ha dato luogo ad una deplorevole speculazione economica che ha fatto impennare i prezzi delle case, in particolare nella zona sud della città di Messina.

a ciò si è aggiunto il fatto che gli sfollati, non avendo alcuna precisa informazione in merito alle scelte allocative che li riguardano nell’immediato e nel più lungo termine né sulla durata dell'erogazione del sussidio, in quanto l’ordinanza parla genericamente di un beneficio economico che sarà concesso dalla data di sgombero dell’immobile e sino a che non si realizzeranno le condizioni per il rientro nell’abitazione, ovvero si sia provveduto ad altra sistemazione avente carattere di stabilità, si sono trovati costretti a non assumere impegni contrattuali o a non assumerli in modo durevole. Questa situazione di irregolarità non ha avvantaggiato i forzati inquilini quanto piuttosto gli stessi proprietari;

a fronte di questa situazione, l'amministrazione comunale messinese in qualità di soggetto attuatore piuttosto che intervenire ai fini di redigere una proposta condivisa con i proprietari delle abitazioni, attraverso accordi con le associazioni di categoria, per garantire condizioni uniformi ed eque a tutti gli sfollati, si è mossa in tutta autonomia alla ricerca delle abitazioni per allocare gli sfollati così concorrendo a "drogare" il mercato degli affitti a discapito degli stessi sfollati. L’amministrazione comunale si è mossa peraltro senza prima redigere una graduatoria tra gli sfollati, né tanto meno ha ritenuto necessario dover preventivamente individuare e censire criteri e requisiti per la sua redazione;

è mancata e continua a mancare tuttora una corretta e adeguata informazione che metta gli sfollati nella condizione di capire quali siano le scelte allocative che li riguardano al fine di assicurare loro una dignitosa sistemazione al di là della contingenza dovuta al carattere emergenziale della situazione;

inoltre, nell’occasione di un incontro, in data 8 novembre 2009, promosso dal costituito comitato di Giampilieri con la popolazione della frazione messinese si è riferito sull'esito dei sopralluoghi effettuati dai tecnici incaricati dal responsabile regionale della Protezione civile operante sotto la direzione del Commissario delegato. Nel corso di quest’occasione sembrerebbe che sia emerso, dall'analisi dei risultati, che se sarà possibile effettuare degli interventi finalizzati alla riduzione del rischio, è escluso che le colline interessate dalla frana potranno essere messe definitivamente in sicurezza. Ciò ha gettato nello sconforto la popolazione, ha aumentato l’incertezza dei cittadini di Giamplieri sul proprio futuro abitativo e allontanato la prospettiva di rientro nelle proprie abitazioni, oltre ad incrementare la diffusa preoccupazione in merito all'eventuale crollo del valore economico delle attività commerciali e delle proprietà abitative che insistono sul territorio interessato dalle frane;

il Commissario delegato e i soggetti attuatori hanno chiesto ai tecnici incaricati dei sopralluoghi di presentare un progetto di messa in sicurezza dando un termine breve. Si può ben comprendere come in poco tempo gli stessi non potranno discostarsi dalle valutazioni maturate nel corso dei citati sopralluoghi proponendo verosimilmente di allargare gli impluvi quali via Chiesa e via Vallone, portando da due ad almeno otto metri la larghezza della strada principale del paese che in caso di alluvione si trasforma naturalmente in letto del fiume di fango che scende dalle colline, e di spostare il Locogrande, ossia lo sfogo naturale che a monte di Giampilieri superiore costituisce un vallone, di norma asciutto, che diventa, in caso di forte pioggia, fiumana di fango. A tal riguardo si ricorda che nel corso dell’alluvione del 1° ottobre 2009 questa ha raggiunto il secondo piano di alcune palazzine di recente costruzione. Al contrario sarebbe piuttosto auspicabile che si lasciasse ai tecnici incaricati più tempo affinché, magari coinvolgendo ulteriori professionalità, si mediti e rediga un piano progettuale che sia in grado di garantire il rientro a casa assicurando il maggior livello di sicurezza ai cittadini piuttosto che adottare rapidamente provvedimenti che poi, a lungo termine, si potrebbero rivelare inadeguati. In tal senso si dovrebbero valutare soluzioni allocative diverse e magari meno onerose degli alberghi per gli sfollati tali da permettere agli stessi di godere di una sistemazione adeguata per il tempo necessario alla redazione e al compimento di un piano progettuale organico e globale;

questa situazione di confusione e incertezza sul futuro abitativo in cui sono lasciati gli sfollati di Giampilieri li accomuna ad altri sfollati. A dimostrazione di quanto sia tesa la situazione, a Scaletta gli stessi hanno messo in atto un blocco stradale. Secondo alcune notizie apparse sulla cronaca locale, in particolare "La Gazzetta del Sud" del 9 novembre 2009, gli sfollati di Itala sarebbero stati minacciati di lasciare gli alberghi che li ospitano;

ad aggravare questa caotica situazione concorre il fatto che solo una parte delle attività svolte dall’Unità di crisi approntata nell’emergenza e diretta dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dottor Guido Bertolaso, sono state trasferite al Comune di Messina presso il quale è stato istituito l’Ufficio commissariale del soggetto attuatore. Inoltre lo smantellamento degli uffici dell’Unità di crisi ha determinato che l’attività documentale della stessa non sia stata trasferita ad altro ufficio e che si sia interrotto il canale informativo riguardo a quanto acquisito nel corso dei primi importanti giorni dopo l’evento calamitoso. Non si è ritenuto infatti di dover continuare a coinvolgere chi nell’immediatezza ha fronteggiato l’emergenza, ad esempio il Centro di coordinamento soccorsi istituito presso la Prefettura che al suo interno prevedeva la funzione di assistenza alla popolazione. Questa scelta ha creato uno scollamento tra chi nell’ambito dell’Unità di crisi ha gestito l’emergenza e chi gli è succeduto, concorrendo ad aumentare confusione e disorientamento e minando l’efficienza dell’attuale ufficio commissariale e la stessa professionalità delle risorse ad esso destinate che, ad oggi, non vede impiegati soggetti esperti in materia di protezione civile in grado di poter gestire situazioni di carattere emergenziale nella loro globalità compreso il superamento del trauma psicologico da parte di chi, in particolare bambini, ha subito il forte shock emotivo. Il Comune di Messina non sembrerebbe attualmente in grado di fornire queste esperienze professionali attingendo al proprio personale,

si chiede di sapere se il Governo non intenda intervenire per risolvere l’annoso problema degli sfollati al fine innanzitutto di renderli edotti sulle effettive intenzioni in merito alla loro allocazione e al fine di formulare delle soluzioni che possano garantire a tutti un equo e uniforme trattamento in termini di alloggio anche attraverso la predisposizione di opportune graduatorie di cui siano individuati preventivamente i criteri di redazione, per garantire agli stessi una sistemazione durevole necessaria al tempo di redigere un piano di messa in sicurezza a carattere globale che al contrario degli interventi paventati ad oggi non si limiti ad una frettolosa progettualità che potrebbe rivelarsi con il tempo inappropriata ad assicurare la riduzione dei rischi ed un adeguato livello sicurezza ai cittadini delle zone colpite dall’evento calamitoso e affinché anche il Commissario delegato e il Comune di Messina, in qualità di soggetto attuatore, si adoperino in tal senso, in particolare, provvedendo ad un'efficace organizzazione dell’ufficio commissariale attraverso l’attribuzione di risorse e professionalità adeguate.