Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00125

Atto n. 2-00125

Pubblicato il 3 novembre 2009, nella seduta n. 270
Trasformato

MARINO Mauro Maria - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

in base al decreto del Ministero dell'interno 2 ottobre 2009, pubblicato sul Bollettino ufficiale del personale 1/27 del 13 ottobre 2009, sono stati esclusi dal concorso a 266 posti di Vice Perito Tecnico, ben 1.278 candidati su 1.734 che avevano presentato domanda d’ammissione;

il motivo dell’esclusione per la stragrande maggioranza dei candidati risulta essere il “difetto di titolo”; ovvero non possedere gli “specifici” titoli di studio, individuati dal Dipartimento della pubblica sicurezza in determinati diplomi di scuola media superiore o attestati professionali specifici;

molti dei concorrenti esclusi risulterebbero non in possesso dei predetti titoli prevalentemente per “cause anagrafiche”: si tratta infatti di personale diplomato in media negli anni ‘80, quando in molte città non esistevano ancora istituti scolastici che rilasciavano gli specifici titoli di studio richiesti (si rammenta che l’età media di un poliziotto è di 43 anni);

tuttavia risulta all’interpellante che tutti i concorrenti esclusi sarebbero comunque in possesso di un diploma di scuola media superiore ovvero di laurea specifica o specializzazione post-diploma conseguiti per mantenersi al passo con la tecnologia utilizzata; a giudizio dell'interrogante è paradossale che un titolo di studio superiore non venga preso in considerazione (ad esempio un operatore tecnico laureato in biologia non può accedere al concorso da vice perito biologo perché, pur avendo una laurea, il concorso fa esplicito riferimento ad un diploma di scuola media superiore diverso da quello posseduto);

una tale scelta, ad opinione dell'interrogante, meramente burocratica, fa sì che centinaia di tecnici si trovino bloccati nella loro crescita professionale a causa di una norma totalmente inadeguata alle esigenze stesse dell’amministrazione, pur avendo i soggetti in questione maturato un’esperienza ultra-decennale sul campo: si pensi ad esempio che sono frequenti i casi di questure gestite efficientemente e con grande risparmio di risorse per l'Ente stesso, da tecnici del settore telematico ma in possesso di diploma di ragioniere o di geometra non in linea con gli stretti vincoli concorsuali,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno emanare un atto di autotutela finalizzato a rivedere la decisione, riservando magari ai titoli specifici richiesti un punteggio maggiore, ma consentendo a coloro che abbiano titoli attinenti superiori ovvero equipollenti e che abbiano acquisito sul campo la specifica professionalità richiesta di poter essere ammessi alle prove; tenendo altresì in conto l’ordinanza del Tar Lazio 11587/2008, che accoglie la richiesta di ammissione con riserva alle prove di esame al concorso in questione di alcuni ricorrenti non in possesso dello specifico titolo richiesto, essendo dal giudice amministrativo stata “rilevata la sussistenza del danno grave e irreparabile”;

se infine non ritenga di superare decisamente il cosiddetto vincolo del profilo omogeneo che impone - per ottenere la qualifica di vice-perito - non solo di possedere il titolo di studio richiesto ma altresì di provenire dal profilo omogeneo direttamente inferiore talché un tecnico infermiere con diploma da assistente sociale non può concorrere al ruolo di vice perito assistente sociale se proviene da un profilo professionale diverso.