Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02144

Atto n. 4-02144

Pubblicato il 21 ottobre 2009
Seduta n. 269

DELLA SETA - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

si apprende da notizie di agenzia del 21 ottobre 2009 che il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha disposto la fine anticipata della più importante operazione di repressione del bracconaggio e della caccia illegale nelle Alpi e Prealpi lombarde, proprio nel momento apicale del passo dei migratori;

questa importante operazione, battezzata "Operazione Pettirosso" e attuata dal nucleo operativo antibracconaggio (Noa) del Corpo forestale dello Stato, ogni anno conduce un'azione meritoria di contrasto del bracconaggio che tuttora purtroppo affligge le valli bresciane;

è importante evidenziare che l'attività, per il 2009, era già partita con un forte handicap, con la riduzione da 5 a 4 settimane della durata del "campo". Ora, proprio nel momento più intenso del passo dei piccoli uccelli migratori, arriva lo stop: così dal prossimo fine settimana il rischio è l'impunità per i bracconieri che infestano con reti e trappole i boschi delle Prealpi bresciane;

i forestali fino ad oggi hanno trasmesso alla Procura più di 70 notizie di reato (l'anno scorso la campagna si concluse con oltre 120 bracconieri colti sul fatto), quasi tutte per uccellagione, affrontando con fermezza e estrema professionalità situazioni di particolare gravità: si ricorda ad esempio il tentativo di fuga su una moto da trial di un bracconiere, sorpreso sul fatto, che ha quasi investito un forestale ferendogli il braccio, per poi venire bloccato dagli altri agenti; o ancora il caso di un uccellatore colto in flagranza di reato con 6 reti tese e altre 10 reti nel capanno (successivamente una bonifica della stessa zona ha portato alla scoperta di altre ben 27 reti tese);

la tutela della biodiversità, la legalità venatoria, la protezione degli uccelli nella fase della migrazione, sono in larga misura affidate all'attività del Noa. Infatti l’attività di vigilanza venatoria delle guardie volontarie delle associazioni ambientaliste - WWF, Legambiente, LIPU, LAV, LAC, insieme al Sindacato autonomo di Polizia ambientale e forestale (SAPAF) - è resa sempre più difficile dalle mille difficoltà burocratiche che ostacolano il loro operare: ritardo nel rinnovo degli affidamenti, restrizioni del campo d’azione, ostracismi ingiustificati da parte delle stesse amministrazioni locali che dovrebbero invece sostenere l’impegno delle associazioni di volontariato contro il bracconaggio e per la tutela degli ecosistemi,

si chiede di conoscere:

quali siano i motivi che hanno portato, alla decisione, ad avviso dell'interrogante incomprensibile, di sospendere quest'importante iniziativa di lotta al bracconaggio;

se il Ministro in indirizzo non intenda provvedere urgentemente al fine di garantire mezzi e fondi idonei per permettere al Noa la prosecuzione del campo anti-bracconaggio bresciano e in generale di rafforzare la lotta contro le forme di caccia illegale.