Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02115
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Atto n. 4-02115
Pubblicato il 20 ottobre 2009
Seduta n. 267
PERDUCA , PORETTI - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'interno. -
Premesso che:
in sede di Unione europea (UE) è in corso dal novembre 2007 il processo di revisione di cinque direttive europee riguardanti il settore delle telecomunicazioni, processo noto come "Telecoms Reform Package" (procedure COD/2007/0247 e COD/2007/0248);
la procedura di riforma è ora giunta all'ultima fase del processo di co-decisione, ovvero il comitato di conciliazione, che si è riunito per la prima volta il 28 settembre 2009;
secondo vari organi di stampa nazionali e internazionali nonché di gruppi specializzati o centri di ricerca come le organizzazioni non governative "scambio etico" e "quadrature du Net", l'unico punto di divergenza tra Parlamento europeo e Consiglio dell'Unione europea è il cosiddetto emendamento 46 (ex 138), che recita: "Il principio che nessuna restrizione possa venire imposta ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti finali senza un pronunciamento ex ante dell'autorità giudiziaria, in accordo con l'articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione europea sulla libertà di espressione e di informazione, tranne quando la sicurezza pubblica è in pericolo, nel qual caso il pronunciamento può essere successivo";
considerato che:
secondo varie fonti nell'ambito del Consiglio dell'Unione europea esisterebbe un testo alternativo, secondo cui restrizioni dei diritti e delle libertà fondamentali degli utenti finali possono avere luogo anche senza un pronunciamento dell'autorità giudiziaria "al fine di assicurare la sicurezza nazionale, la difesa, la sicurezza pubblica e per la prevenzione, investigazione, scoperta di reati";
tale posizione rappresenta una grave rottura del principio relativo al rispetto delle libertà fondamentali dei paesi dell'Unione europea,
si chiede di sapere:
quale sia la posizione del Governo italiano in merito a tale paventato distacco dal rispetto e della protezione dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini europei, online e non;
quale sia la posizione italiana in seno al Consiglio dell'UE che si occupa della procedura di conciliazione sopra richiamata;
quali azioni intenda intraprendere il Governo per garantire che vengano confermate, anche a livello europeo, quelle garanzie iscritte nella Costituzione italiana nonché nella carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.