Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00949
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Atto n. 3-00949
Pubblicato il 24 settembre 2009
Seduta n. 258
MARITATI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il carcere di Borgo S. Nicola di Lecce, importante struttura carceraria della provincia, versa in una situazione complessiva assai critica e delicata per la sicurezza e per la sua corretta funzionalità, come riconoscono e segnalano gli stessi responsabili dell’istituto penitenziario;
l’istituto è nato come “supercarcere” per ospitare un massimo di 550 detenuti, in celle singole da 9 metri quadrati ciascuna, compresi i servizi; attualmente tuttavia ospita quasi 1.400 detenuti con una densità quindi di tre detenuti per cella;
a quanto risulta all'interrogante non si procede a nuove assunzioni da oltre 17 anni, di conseguenza il personale del carcere è costretto a turni incalzanti, data l'obiettiva situazione di emergenza e sovraffollamento;
nelle varie sezioni viene ridotto il numero degli agenti di Polizia penitenziaria, che assai spesso operano singolarmente, cosicché cresce il rischio per la loro sicurezza, oltre ad aumentare lo stress fisico e psicologico del singolo operatore;
nell’importante e nevralgico settore educativo vi sono solo 7 educatori e 5 psicologi per un totale complessivo di impiego pari a 140 ore, con la conseguenza che, a fronte di 1.400 detenuti, sarebbe possibile dedicare non più di 5/6 minuti al mese a persona; si viene altrimenti meno al compito fondamentale che la Costituzione al suo articolo 27 indica: le pene "devono tendere alla rieducazione del condannato";
a quanto consta all'interrogante il materiale per l’igiene e per la sanità è in progressiva diminuzione, con la conseguenza di un servizio sanitario deficitario per l'intera popolazione carceraria;
la situazione del carcere di Borgo S. Nicola di Lecce non è unica nel suo genere: negli istituti penitenziari italiani il numero di detenuti è cresciuto fino a raggiungere la quota di oltre 64.000 persone, ben oltre la capienza tollerabile nell'insieme delle carceri italiane, e il tasso di crescita della popolazione carceraria è in continuo aumento;
degrado, sovraffollamento, scarsità di fondi per opere di manutenzione delle strutture e per acquistare beni anche di prima necessità, carenza di personale sia tra gli agenti di Polizia penitenziaria che tra educatori, psicologi, personale sanitario sono stati segnalati in diverse occasioni dagli operatori del settore, in molte realtà italiane, e sono stati oggetto di numerose interrogazioni parlamentari,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione critica in cui si trova il carcere di Borgo S. Nicola di Lecce, della carenza di personale e di fondi in cui versa e del suo grave sovraffollamento, aspetti che pongono in forse il pieno rispetto della dignità dei detenuti e l'esplicarsi della funzione rieducativa che il carcere dovrebbe avere;
quali urgenti iniziative intenda assumere per risolvere nello specifico tale complesso di problematiche;
quali politiche di ampia portata intenda porre in essere per affrontare gli elementi di criticità comuni all'intero sistema carcerario italiano, che non si risolvano esclusivamente nella semplice predisposizione di un "piano carceri" che aumenti il numero degli istituti di pena per l'accoglimento di un maggior numero di detenuti, ma tengano conto dell'esigenza primaria di rieducazione e reinserimento dei condannati.