Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00917

Atto n. 3-00917 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 16 settembre 2009, nella seduta n. 253
Trasformato

DELLA SETA - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

con legge della Regione Lazio n. 66 del 1988 - e successivo ampliamento con legge regionale - fu istituito il Parco regionale dell’Appia Antica, interessante i Comuni di Roma, Ciampino e Marino, comprendente un’area che dalle “Terme di Caracalla” si estende fino a Frattocchie (chilometri 19,700 della Via Appia);

con delibera della Giunta regionale della Regione Lazio n. 815 del 20 settembre 2005, mediante apposita proposta di legge regionale, ne è stato proposto l’ampliamento a tutela delle unicità di un vasto e diffuso patrimonio storico - archeologico - ambientale, dai Fori Imperiali alle zone Ardeatina/ Divino Amore/Falcognana;

con richiesta del 12 marzo 2008, cittadini e associazioni del territorio chiedevano al Governo di avanzare formale richiesta all’UNESCO di riconoscimento quale “Patrimonio dell’Umanità“, comprendente l’ampliamento all’enclave Mugilla - Tellene nonché dell’estensione all’intera area dell’Antica Bovillae, ove insistono un anfiteatro interrato da 15.000 posti, archi delle “Carceres”, torri, monumenti, reperti, siti, strade e reti idriche interrate) che costituisce la naturale congiunzione fra il Parco regionale dell’Appia Antica ed il Parco regionale dei Castelli Romani;

la Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio ha rimesso, ripetutamente, pareri positivi sulla rilevanza di tale diffuso e prezioso patrimonio storico, archeologico ed ambientale (territorio costituente ancora estese aziende/coltivazioni caratteristiche dell’agro romano) a richiesta e segnalazione di cittadini ed associazioni ambientaliste nonché in occasione dell’adozione degli strumenti urbanistici da parte dei comuni (Piano regionale e varianti), della Provincia (Piano territoriale paesistico) e della Regione (su atti propri - piano d’assetto ed ampliamento del Parco dell’Appia Antica - o in sede di controlli degli strumenti urbanistici di altri enti sottoposti);

nelle more dell’iter legislativo regionale, fermo da 3 anni e mezzo presso il Consiglio regionale della Regione Lazio, è venuta avanti una forte cementificazione selvaggia, in particolare nel comune di Marino, ove il rapporto servizi-abitanti, mediamente di 6 metri quadrati per abitante, è sceso - nelle aree limitrofe all’Appia Antica ed ai siti archeologici - addirittura a 1 o, al massimo, a 2 metri quadrati ad abitante: a fronte di un indice minimo, previsto dalla norma (decreto ministeriale n. 1444 del 1968), di 18 metri quadrati ad abitante con rischi sempre più evidenti e pressanti su estese aree agricole rientranti nel perimetro in ampliamento (ove si aggiungono milioni di metri cubi di cemento). Questa colata cementizia che sembra non arrestarsi, per nuove varianti, per le quali ci si appresta a possibili prossime approvazioni;

da due decenni sono i cittadini e le associazioni ambientaliste e di quartiere che puntigliosamente, anche di recente, sono costretti a segnalare tali violazioni alle autorità giudiziarie e di controllo;

risulta necessario ed opportuno verificare, nel merito, lo stato dei relativi iter amministrativi e giudiziari di competenza statale, oltre la dovuta costituzione in giudizio dell’Avvocatura dello Stato;

fondamentale ed irrinunciabile risulta il completamento dell’iter istruttorio e l’invio della richiesta formale all’UNESCO del riconoscimento quale “Patrimonio dell’Umanità“ dell’intera area dell’Appia Antica e dell’Antica Bovillae,

si chiede di conoscere:

se, a quanto risulti al Presidente del Consiglio dei ministri, sia stato completato il predetto iter di richiesta all’UNESCO e, conseguentemente, presentata a detta autorità mondiale, a seguito della proposta avanzata da cittadini e associazioni in data 12 marzo 2009 e se nell’iter si siano espletati gli adempimenti, verso i proponenti, secondo gli obblighi - procedurali e temporali - previsti dalla legge n. 241 del 1990 (e successive modificazioni); ovvero, come ed in quali tempi lo Stato vi intende procedere;

se, analogamente a quanto annunciato per il Comune di Roma, i recenti provvedimenti di salvaguardia ambientale/archeologica del Ministro per i beni e le attività culturali interessano, per unicità e completezza, anche le aree oggetto dell’ampliamento dell’Appia Antica e dell’Antica Bovillae (nei Comuni di Roma, Ciampino e Marino);

se sia stata disposta accurata ispezione su tutti gli strumenti urbanistici del Comune di Marino (presso il medesimo, la Regione, le Sopraintendenze, gli organi giudiziari ogni altra fonte) nonché sui relativi atti d’obbligo ed oneri di urbanizzazione e costruzione (se completi di trascrizioni al patrimonio pubblico o di versamenti nelle casse comunali e finalizzata spesa) e quale ne siano i risultati (in particolare per il rispetto degli indici urbanistici di cui al decreto ministeriale 1444 del 1968 e successive modifiche ed integrazioni) ovvero se si intenda disporla con la massima urgenze ed accuratezza;

quanti, quali ed a che punto siano giunti i procedimenti giudiziari (se sono in fase istruttoria e/o dibattimentale) presso gli organi giudiziari penali, amministrativi e contabili riferiti a modifiche urbanistiche/edilizie delle predette aree interessate e limitrofe;

se, come e quando lo Stato ed altre pubbliche amministrazioni si siano costituite in giudizio (a difesa del patrimonio statale/archeologico ed, eventualmente, per altri reati o violazioni a danno dell’interesse collettivo e/o della pubblica amministrazione), ovvero come ed in quali tempi lo Stato vi intenda procedere.