Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01801

Atto n. 4-01801

Pubblicato il 22 luglio 2009
Seduta n. 241

LI GOTTI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i beni e le attività culturali. -

Premesso che si apprende da notizie di stampa - "il Crotonese", 14-16 luglio 2009 - che da circa un mese l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) avrebbe consegnato al Prefetto di Crotone un rapporto circa lo stato della discarica sita in località Farina di Trappeto e la natura dei materiali in essa depositati;

considerato che:

secondo quanto riportato nel rapporto ISPRA, la discarica (il cui volume è stimato in circa 150.000 metri cubi) conterrebbe più di 80.000 tonnellate di rifiuti industriali (per un volume pari a 135.000 metri cubi) i quali sarebbero stati accumulati, tra il 1960 e il 1991, dagli stabilimenti delle società Fosfotec e Agricoltura, entrambi siti nel territorio del comune di Crotone e oggi demoliti;

in particolare, per quanto riguarda i materiali provenienti dalla Fosfotec, industria specializzata nella lavorazione del fosforo, chiusa e successivamente demolita negli anni '90, sarebbero stati abbancati presso la discarica, oltre a fanghi inerti di natura prevalentemente inorganica, anche materiali di altro tipo quali residui di materie prime, prodotti finiti, fanghi, ceneri, melme ed incrostazioni dei vari impianti della fabbrica oltre ai materiali derivanti dalle successive opere di demolizione della stessa;

tra questi materiali, nella discarica e nella zona ad essa circostante sarebbero presenti in grande quantità fosfogessi, metasilicati, fosforo puro e altri residui di lavorazione classificati come naturrally occurring radioactive material (NORM) cioè materiali contenenti un'alta concentrazione di radioattività naturale, che, se non correttamente smaltiti e lasciati esposti all'azione degli agenti atmosferici, viene rilasciata nell'ambiente;

la discarica di Farina di Trappeto si trova in una zona del comune di Crotone in prossimità della foce del fiume Esaro e a ridosso di una spiaggia e non è stata concepita per essere idraulicamente isolata dall'ambiente circostante (come si evincerebbe anche dal relativo documento di autorizzazione rilasciato a suo tempo dalla Regione), e dunque i materiali abbancati sarebbero in contatto diretto con le acque di falda e del mare;

il grave problema dell'inquinamento dei terreni e delle falde della ex zona industriale di Crotone e del vicino tratto di costa, ivi compresa la zona prospiciente il mare in cui si trova il sito archeologico dell'antica Kroton, uno dei più importanti del Mediterraneo, si trascina ormai da anni senza che siano stati messi in atto interventi di bonifica efficaci e posti in essere secondo standard di sicurezza accettabili;

con il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 13, è stata introdotta nell'ordinamento la possibilità per il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di stipulare di una o più transazioni globali, con una o più imprese interessate, pubbliche o private, in ordine alla spettanza e alla quantificazione degli oneri di bonifica, degli oneri di ripristino, nonché del danno ambientale di cui agli articoli 18 della legge 8 luglio 1986, n. 349, e 300 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e degli altri eventuali danni di cui lo Stato o altri enti pubblici territoriali possano richiedere il risarcimento. La stipula del contratto transattivo comporta l'abbandono del contenzioso pendente e preclude ogni ulteriore azione per rimborso degli oneri di bonifica e di ripristino ed ogni ulteriore azione per il danno ambientale e per le altre eventuali pretese risarcitorie azionabili dallo Stato e da enti pubblici territoriali, per i fatti oggetto della transazione. Alla luce di tale situazione, che restringe fortemente per gli enti locali la possibilità di esprimersi in materia e di richiedere direttamente interventi di riparazione del danno al soggetto responsabile, desta ancor maggior preoccupazione lo stato dell'inquinamento dell'ex zona industriale di Crotone, anche per gli effetti che potrebbero determinarsi in ordine al mancato recupero di parte consistente del sito archeologico dell'antica Kroton,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza del rapporto dell'ISPRA e dei dati in esso contenuti e quali iniziative intendano conseguentemente assumere;

quali provvedimenti di competenza ritengano di approntare con urgenza al fine di mettere rapidamente in sicurezza l'area della discarica di Farina di Trappeto al fine di evitare ulteriori e più gravi danni alla salute dei cittadini;

quali interventi concreti siano stati programmati al fine di avviare una seria e sicura opera di bonifica dei terreni dell'ex zona industriale nel comune di Crotone.