Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00719
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Atto n. 3-00719 (con carattere d'urgenza)
Pubblicato il 6 maggio 2009, nella seduta n. 199
D'ALIA , PISTORIO - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
nel Comune di Acquedolci (Messina) in data 27 aprile 2009 otto consiglieri comunali di Acquedolci, Benedetto Crivillaro, Benedetto Spitaleri, Giovanni Fontana, Daniela Zingale, Calogero Carcione, Salvatore Natoli, Giovanna Re e Graziella Pintaudi rassegnavano le dimissioni;
la contestualità di dette dimissioni è stata immediatamente contestata dai consiglieri comunali non dimissionari, non ricorrendo i presupposti di cui all’art. 141 del Testo unico delle leggi degli enti locali (decreto legislativo n. 267 del 2000), e dell’articolo 11 della legge regionale n. 35 del 1997, non sussistendo la fattispecie delle dimissioni contestuali, inoltrando nel contempo richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale indirizzata al Presidente del Consiglio comunale ed al Prefetto di Messina;
il Presidente del consiglio comunale ha tempestivamente provveduto alla convocazione del Consiglio;
successivamente l'Assessorato alla famiglia ed alle autonomie locali della Regione Siciliana faceva pervenire una nota in data 30 aprile 2009 con la quale si riteneva inibito il Consiglio comunale dal compiere ulteriori adempimenti;
tale nota è stata contestata dai consiglieri comunali, con ulteriore missiva inviata per conoscenza anche al Prefetto di Messina, rimasta senza riscontro;
come sopra detto, il Presidente del Consiglio comunale ha proceduto alla convocazione del Consiglio per il 2 e il 3 maggio 2009;
siffatta convocazione è stata ostacolata dai funzionari del Comune di Acquedolci;
a quanto risulta agli interroganti la Segretaria comunale inopinatamente si è messa in ferie, dopo aver illegittimamente precostituito le condizioni amministrative per la decadenza del Consiglio comunale, per cui è stato necessario inoltrare richiesta di assistenza al Prefetto di Messina;
la stessa segretaria comunale, inoltre, è destinataria di una specifica denuncia all'autorità giudiziaria per abuso d'ufficio e falso ideologico;
in data 2 maggio 2009 il Presidente del Consiglio comunale è stato contattato dalla Questura di Messina e dal Commissariato di pubblica sicurezza di Sant’Agata di Militello, ed allo stesso è stato notificato un "verbale di diffida a tenere riunione in luogo pubblico ai sensi dell’art. 18 del TULPS per i giorni 02 e 03 maggio 2009 per non avere dato il dovuto avviso almeno tre giorni prima al signor Questore della Provincia di Messina. In difetto sarà deferito alla competente Autorità Giudiziaria";
tale provvedimento, emesso dalla Questura di Messina e dal Commissariato di Sant’Agata di Militello, ha come destinatario un cittadino che esercita una pubblica carica e precisamente quella di Presidente del Consiglio comunale di Acquedolci al quale è stato inibito di essere presente alla data di prima convocazione del Consiglio comunale ed alla seconda, nonchè di esercitare i diritti riconosciuti dalla Costituzione italiana;
gli altri consiglieri comunali non hanno potuto esercitare il loro mandato elettorale e le loro pubbliche funzioni, in quanto il Municipio è rimasto chiuso nonostante la diramazione degli inviti di convocazione del civico consesso;
in ordine ai fatti accaduti ad Acquedolci, è stata presentata una querela alla Procura della Repubblica di Patti, da parte dei consiglieri comunali che non si sono dimessi, a carico di alcuni pubblici funzionari per abuso d’ufficio e falso ideologico;
gli organi di stampa ed emittenti televisive locali hanno diffuso approfondite notizie sulla vicenda di Acquedolci, ipotizzando che il presunto scioglimento del Consiglio comunale potesse essere stato organizzato dalla maggioranza e dall'amministrazione comunale attiva per eludere ed impedire il controllo istituzionale demandato al Consiglio comunale, il tutto ai danni della minoranza e dell'intera collettività acquedolcese;
tali fatti sembra tendano a sovvertire i principi di diritto e le prerogative democratiche delle Istituzioni locali, con grave danno all'immagine ed alla rilevanza sostanziale delle medesime istituzioni e dello Stato,
si chiede di conoscere approfonditamente e dettagliatamente quali siano i fatti ed i provvedimenti adottati dalla Prefettura di Messina, dalla Questura di Messina, e dal Commissariato di Sant'Agata di Militello in riferimento alle dimissioni dei consiglieri comunali di Acquedolci, ai comportamenti ed alle omissioni del personale di Segreteria dell'amministrazione comunale e una valutazione in ordine alla loro liceità e legittimità.