Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00111
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Atto n. 1-00111
Pubblicato il 31 marzo 2009, nella seduta n. 184
MONTI , LEONI , CAGNIN , VALLARDI , MONTANI , STIFFONI , MURA , PITTONI , GARAVAGLIA Massimo
Il Senato,
premesso che:
con la mozione 1-00122 approvata il 24 febbraio 2009, la Camera dei deputati ha impegnato il Governo ad avviare misure da attuare già dal 2009 dirette a favorire uno sviluppo ambientale sostenibile che, senza vincolare le politiche del Governo a medio e lungo termine, affrontano, limitatamente per l’anno in corso, alcune questioni fondamentali per uno sviluppo sostenibile del Paese; una parte importante di tali impegni riguarda il sostegno a strategie di crescita economica e di progresso sociale, nel rispetto degli accordi e dei programmi di riduzione dei gas serra;
nel corso del 2009 si svolgerà in Italia il vertice del G8 e il nostro Paese avrà una responsabilità centrale nella fissazione dell'agenda e delle priorità del summit, concorrendo così in maniera significativa alla ricerca di soluzioni e approcci condivisi sui temi della governance mondiale e delle grandi questioni globali;
particolare rilievo in seno al vertice rivestiranno i temi ambientali, sia a seguito del nuovo approccio americano alla lotta ai cambiamenti climatici sia in conseguenza dell'approssimarsi di importanti scadenze politiche internazionali, quali il vertice di Copenhagen nel dicembre 2009 e la scadenza del Protocollo di Kyoto nel 2012;
in questi giorni l’America ha lanciato un summit sul clima per i giorni 27 e 28 aprile 2009, convocando le 16 maggiori potenze internazionali, per facilitare un futuro accordo sulla lotta all’effetto serra ed un risultato di successo al sopramenzionato vertice di Copenhagen; le trattative serviranno anche per far avanzare l’esplorazione di iniziative concrete di joint-venture;
tale iniziativa americana conferma il carattere prioritario dei temi ambientali, anche durante la crisi economica, soprattutto a favore delle fonti rinnovabili di energia e di riduzione delle emissioni, coerentemente con la strategia europea che per aumentare l'efficienza e la sicurezza energetica del continente tiene conto contestualmente della necessità della diminuzione delle emissioni che inquinano e promuove l’incentivazione degli investimenti e delle azioni mirate all’incremento del contributo di energia da fonti rinnovabili e al miglioramento dell’efficienza energetica;
la realizzazione di tali obiettivi non può tuttavia prescindere da una seria analisi della loro sostenibilità, dal punto di vista economico-finanziario e con riferimento all'impatto sui sistemi produttivi; tale necessità appare tanto più evidente in considerazione della situazione di crisi economica in cui versa l'Europa, in conseguenza del drastico deterioramento degli scenari macroeconomici internazionali, per cui le previsioni relative al prossimo futuro prefigurano una contrazione dei margini di redditività delle imprese europee, già chiamate a far fronte alla sempre più stringente concorrenza di imprese di altre aree geografiche, meno impegnate nel perseguimento degli obiettivi della lotta ai cambiamenti climatici;
occorre adottare strategie di flessibilità che evitano la perdita di competitività per le imprese italiane, con il rischio di indurre le imprese stesse alla delocalizzazione con conseguente riduzione dell'occupazione. Tali considerazioni valgono, in particolare, per alcuni Stati membri, tra cui l'Italia, alla luce delle particolari caratteristiche del sistema produttivo, per la prevalenza di imprese di piccola e media dimensione, ovvero per l'incidenza nella specializzazione produttiva di comparti quali quello della siderurgia, del vetro, della ceramica o della carta;
attualmente, la crisi finanziaria internazionale sta producendo conseguenze sull'economia reale, con una caduta della domanda globale e conseguenti diminuzioni della produzione industriale e rischia di bloccare o rinviare alcuni investimenti già programmati a livello comunitario e nazionale per la realizzazione di nuove infrastrutture ovvero per la ricerca di nuove fonti energetiche o l’installazione di impianti di energia rinnovabile; tuttavia occorre uno sforzo da parte del Governo per rilanciare lo sviluppo e contestualmente garantire la tutela dell’ambiente, puntando sulla modernizzazione ecologica dell'economia e sul rispetto degli impegni presi a livello comunitario;
l’elaborazione di una strategia per uno sviluppo sostenibile richiede un nuovo tipo di imprenditorialità che consente di conciliare risultato economico, responsabilità sociale e tutela dell'ambiente, sottolineando il ruolo dell’innovazione anche per la crescita economica e l’occupazione, in conformità con il Piano europeo di ripresa dell’economia adottato a livello comunitario;
secondo le conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2008 occorre trovare un punto di equilibrio, conciliando l’esigenza di promuovere i sistemi produttivi in termini compatibili con la tutela dell’ambiente e con la strategia di non imporre agli stessi sistemi produttivi oneri eccessivamente gravosi. Occorre puntare soprattutto su misure che sono in grado di assicurare nuove occasioni di investimento e di miglioramento della produttività, favorendo contestualmente il miglioramento dell’efficienza nei consumi energetici e il ricorso a fonti alternative e rinnovabili. Anche il Piano europeo di ripresa dell’economia si muove in questa direzione e stanzia risorse finanziarie, anche mediante prestiti della Banca europea degli investimenti (BEI), per investimenti in tecnologie pulite;
bisogna sostenere la realizzazione delle misure per la ripresa dell’economia, anche prevedendo l’attuazione di interventi che siano capaci di rafforzare stabilmente i nostri sistemi produttivi, di incidere sulla ristrutturazione dei settori non più competitivi e di creare le condizioni di una forte ripresa dell’occupazione. Per raggiungere questi obiettivi è necessario sviluppare operazioni dirette alle piccole e medie imprese, al rilancio del settore degli investimenti e dell’edilizia ed al miglioramento dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale dei processi produttivi, allo snellimento e semplificazione delle procedure di autorizzazione degli impianti che utilizzano fonti di energia rinnovabili;
pertanto, tra gli obiettivi strategici da prendere in considerazione assumono importanza il rilancio degli investimenti in innovazione tecnologica e in tecnologie pulite, la riduzione dei consumi energetici e l’incremento dell’efficienza, incentivando soprattutto lo sviluppo delle tecnologie pulite nel settore delle costruzioni e automobilistico, che sono tra i più colpiti dalla crisi economica mondiale;
l’investimento in efficienza energetica consente di alleggerire, in tempi relativamente brevi, i costi energetici a carico delle famiglie e delle imprese; la promozione di un maggiore sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili può avere, come ha già avuto in altri Paesi, conseguenze positive sul piano dell'occupazione, dell'innovazione tecnologica, dell'affermazione di nuovi settori industriali al tempo stesso ad alto contenuto di tecnologia e ad elevata intensità di lavoro,
impegna il Governo:
a proseguire nell’adozione di misure per il sostegno degli investimenti diretti al risparmio energetico, alla ricerca ed allo sviluppo delle tecnologie pulite nel settore delle costruzioni, adottando misure dirette a ridurre i consumi energetici degli edifici privati, nonché degli edifici pubblici e della pubblica illuminazione attraverso una più diffusa messa in opera di un concreto efficientamento degli impianti;
a incoraggiare la certificazione energetica degli edifici, ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici pubblici attraverso interventi di carattere strutturale e a promuovere l’ammodernamento del parco immobiliare residenziale pubblico e privato, secondo criteri di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica, nonché di qualità della costruzione, attraverso l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili nell’impiantistica, la domotica e l’interattività domestica, la sicurezza e il risparmio nelle fonti energetiche e nei costi di gestione, proponendo strumenti normativi per rendere obbligatorie le tecniche dell’efficienza energetica ai fini dell’attribuzione di aiuti o agevolazioni statali o regionali e per agevolare, attraverso misure fiscali, interventi di manutenzione straordinaria degli immobili esistenti finalizzati ad aumentare il rendimento energetico degli edifici e l’utilizzo di fonti rinnovabili;
ad omogeneizzare e semplificare le procedure per il rilascio delle autorizzazioni per gli impianti che producono o che utilizzano fonti rinnovabili nonché per i privati che ricorrono ad interventi strutturali per l’utilizzo di fonti rinnovabili;
a perseguire politiche innovative in favore dello sviluppo dei trasporti puliti a basse emissioni e a bassi consumi, incentivando la diffusione di veicoli elettrici e ibridi, promuovendo sistemi di mobilità alternativi come tramvie e piste ciclabili, incentivando in particolare lo sviluppo delle tecnologie pulite nel settore automobilistico attraverso la subordinazione in maniera permanente degli incentivi per la rottamazione delle auto all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale;
a far valere fino in fondo, nei prossimi appuntamenti europei e internazionali, i legittimi interessi nazionali nel negoziato in sede europea sulla definizione delle misure di lotta ai mutamenti climatici: pretendendo che vengano valorizzate in pieno le nostre esperienze industriali e tecnologiche di eccellenza, per esempio nell'articolazione del regolamento europeo sulle emissioni di anidride carbonica delle automobili attualmente in discussione, e chiedendo, soprattutto nell'interesse delle nostre industrie chiamate ad un impegno d'investimento più consistente, un'adeguata possibilità di ricorso ai meccanismi flessibili già in parte previsti nelle direttive in discussione, nonché misure calibrate sulle esigenze delle piccole imprese e sul rapporto costi/benefici;
a promuovere lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili per la produzione di energia elettrica, di calore e di carburanti, consolidando meccanismi di incentivazione coerenti con le più avanzate esperienze europee;
a sostenere, parallelamente con lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, tutte le azioni occorrenti per l’avviamento di programmi coerenti con quelli comunitari in materia di energia nucleare di ultima generazione, nonché per l’incentivazione della ricerca sui reattori di IV generazione e sui reattori a fusione;
a sostenere, in un rapporto stretto con le piccole e medie imprese largamente prevalenti nel sistema produttivo nazionale e in particolare nei distretti produttivi, la piccola cogenerazione distribuita, che consente maggiore efficienza e più alti rendimenti energetici e favorisce la competitività delle imprese;
a incentivare il ricorso ad energie innovative come l’energia elettrica basata sull’idrogeno anche finanziando iniziative, di soggetti pubblici o privati, per la costruzione di impianti per la produzione e stoccaggio di idrogeno, ai fini della produzione di energia elettrica su vasta scala;
sostenere la ricerca e la sperimentazione della cattura sicura dell'anidride carbonica, che potrebbe consentire un utilizzo pulito dei combustibili fossili e dell'idrogeno, un vettore potenzialmente in grado di consentire l'accumulo ed il trasporto dell'energia rinnovabile ed un suo successivo uso pulito con impieghi ad elevata efficienza energetica;
a promuovere il miglioramento dell'efficienza delle reti di distribuzione dell'energia.