Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00105
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Atto n. 1-00105
Pubblicato il 17 marzo 2009, nella seduta n. 173
BELISARIO , GIAMBRONE , ASTORE , MASCITELLI , CAFORIO , CARLINO , DE TONI , LI GOTTI , PARDI , PEDICA
Il Senato,
premesso che:
in data 6 luglio 2006 il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione dal titolo "HIV/AIDS, tempo di agire";
in data 24 aprile 2007 il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione sulla lotta all'HIV/AIDS all'interno dell'Unione europea e nei Paesi vicini per il triennio 2006-2009;
in data 10 giugno 2008 si è tenuto l'incontro delle Nazioni Unite sull'AIDS, che ha fatto il punto sui progressi della comunità internazionale nella risposta globale all'epidemia rispetto agli impegni sottoscritti tra il 2001 e 2006. Purtroppo sono mancate le relazioni sullo stato dell’epidemia di 68 Stati, tra cui l'Italia, ma, stando al rapporto del Segretario generale dell'ONU, rispetto al 2006 è stato registrato qualche progresso nella risposta alla pandemia, anche se i risultati rimangono insufficienti soprattutto sotto il profilo della prevenzione: si calcola che nel 2007 il numero dei nuovi malati sia stato di 2,5 volte superiore a quello di coloro che hanno ricevuto le cure. La diffusione dei farmaci salva-vita è aumentata del 42 per cento dal 2006, ma raggiunge ancora solo il 30 per cento di coloro che ne avrebbero bisogno a fronte dell'impegno a garantire una copertura del 100 per cento entro il 2010, obiettivo dell'accesso universale;
l'Italia, nella dichiarazione presentata all'incontro ONU, ha ribadito il suo impegno al raggiungimento dell'obiettivo dell'accesso universale entro il 2010, dichiarando di voler mettere al centro dell'agenda della sua presidenza del G8 la lotta contro le pandemie, mantenendo il sostegno finanziario al fondo globale e mitigando l'impatto del virus dell'HIV e dell'AIDS sulle donne;
in data 21 novembre 2008 il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione "HIV/AIDS, diagnosi precoce e cure tempestive" nella quale si sottolinea l'importanza di introdurre misure efficaci di salute pubblica volte a facilitare la diagnosi precoce dell'infezione da HIV;
in data 1° dicembre 2008 si è svolta la Giornata internazionale della lotta all'AIDS ed in tale occasione la Commissione europea ed il Consiglio dell'Unione europea hanno ribadito la necessità della diffusione del test per la diagnosi precoce, richiedendo a tutti gli Stati membri di porre in essere tutte le azioni per la diffusione del test e di riferire sui relativi risultati, nel corso della prossima Conferenza internazionale sull'AIDS che si svolgerà a Vienna nel 2010;
il 19 marzo 2009 si terrà a Roma l'HIV Summit Italia 2009 su "Diagnosi Precoce, qualità della vita";
secondo recenti ricerche del Reparto epidemiologia del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità (ISS) si rileva che in Italia almeno 130.000 persone siano positive, mentre i casi diagnosticati siano solo 65.000. Nel 2008, secondo i dati del Centro operativo AIDS (COA) dell'Istituto superiore di sanità, più di 4.000 persone si sarebbero infettate del virus dell'HIV, con un aumento dei nuovi contagi;
un'alta percentuale di infezioni da virus HIV non sono state ancora diagnosticate e molte persone, ignare del proprio stato di salute, scopriranno di essere sieropositive solo quando avranno contratto altre patologie;
l'Istituto superiore di sanità stima che il 50 per cento dei sieropositivi presenti in Italia non siano identificati;
considerato che:
nel nostro Paese, la recente discussione di proposte normative che prevedono la possibilità per i medici di denunciare i clandestini che si rivolgono per cure alle strutture sanitarie, e la loro eventuale definitiva approvazione da parte del Parlamento, provocherà la gravissima conseguenza di allontanare ulteriormente i cittadini stranieri irregolari dal contatto con il servizio pubblico ospedaliero;
la riduzione degli ostacoli per l'accesso al test per l'HIV e la conseguente diagnosi precoce rappresentano l'unica possibilità per offrire adeguate cure al sieropositivo;
il rispetto e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti è essenziale per ridurre la vulnerabilità all'HIV/AIDS,
impegna il Governo:
ad adottare un piano nazionale volto a promuovere l'accesso all'educazione, all'informazione, alla consulenza volontaria, ai test e ai servizi correlati in materia di HIV/AIDS, garantendo la piena tutela della riservatezza e il consenso informato, nonché la promozione di un ambiente sociale e giuridico favorevole e sicuro ai fini della dichiarazione volontaria della sieropositività;
a realizzare un'ampia strategia di prevenzione fondata sull'avvio di programmi rivolti ai giovani intesi a promuovere l'uso degli anticoncezionali e l'educazione in materia di HIV/AIDS;
ad attuare un piano di prevenzione e diagnosi precoce per facilitare l'accesso al test anche nei confronti dei cittadini stranieri presenti nel territorio nazionale, indipendentemente dalla condizione di regolarità o meno del loro soggiorno;
ad adottare ogni iniziativa normativa volta ad espungere dall'ordinamento giuridico italiano eventuali norme che prevedano la possibilità per i medici di denunciare alle autorità giudiziarie gli immigrati clandestini bisognosi di cure;
a stanziare adeguate risorse per favorire la ricerca scientifica e la sperimentazione di nuovi trattamenti delle patologie sessualmente trasmissibili e dell'AIDS;
ad adottare concrete iniziative, in considerazione degli impegni assunti a livello internazionale, volte a realizzare l'accesso universale, aumentando l'impegno finanziario da destinare al Fondo globale per la lotta all'AIDS.