Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01182
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Atto n. 4-01182
Pubblicato il 25 febbraio 2009
Seduta n. 158
GIAMBRONE - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
nella seduta del 18 dicembre 2008 il Consiglio dei ministri ha approvato gli schemi di regolamento che contengono i nuovi curricula dei licei e degli istituti tecnici che verranno attuati a partire dall’anno scolastico 2010-2011. Dalla lettura di tali curricula emerge la completa e totale sparizione del diritto e dell’economia dai licei e un loro forte ridimensionamento negli istituti tecnici;
l’articolo 1 della legge 30 ottobre 2008, n. 169, ha introdotto nel piano di studi del primo e del secondo ciclo di istruzione la nuova disciplina denominata “cittadinanza e Costituzione”, ricomprendendola, tuttavia, nell’ambito delle ore di lezione già assegnate alla materia storia;
tenuto conto che:
il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea, con raccomandazione del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE), hanno individuato otto competenze chiave per l'apprendimento permanente, fra le quali: “competenze sociali e civiche” e “spirito di iniziativa e imprenditorialità”;
nell’allegato n. 1 al decreto del Ministero della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139, “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione”, emanato ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Gazzetta Ufficiale 31 agosto 2007, n. 202), si descrivono con precisione le competenze di base che gli alunni devono possedere a conclusione dell’obbligo di istruzione e le conoscenze relative a tali competenze, tra le quali: “Costituzione italiana, organi dello Stato e loro funzioni principali, conoscenze di base sul concetto di norma giuridica e di gerarchia delle fonti, principali problematiche relative all’integrazione e alla tutela dei diritti umani e alla promozione delle pari opportunità, organi e funzioni di Regione, Provincia e Comune, conoscenze essenziali dei servizi sociali, ruolo delle organizzazioni internazionali, principali tappe di sviluppo dell’Unione europea, regole che governano l’economia e concetti fondamentali del mercato del lavoro, strumenti essenziali per leggere il tessuto produttivo del proprio territorio, principali soggetti del sistema economico del proprio territorio”;
nella Conferenza UNESCO 2003 i Ministri dell'educazione si sono impegnati a fare in modo che le scuole diventino luoghi privilegiati di studio ed esercizio dei diritti umani;
già nei primi anni '90, il progetto Brocca, "per coprire una lacuna della formazione di base del cittadino", introduceva il diritto e l’economia come materie obbligatorie in tutti gli indirizzi;
la relazione illustrativa allo schema regolamento sui licei, del 18 dicembre 2008, prevede che "La cultura liceale, obiettivo comune a tutti i percorsi, fornisce gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita dei temi legati alla persona ed alla società nella realtà contemporanea, affinché lo studente si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alla realtà." In questo senso lo studio del diritto e dell’economia appare fondamentale e la decisione di rendere queste materie opzionali è invece fortemente in contrasto con gli obiettivi della formazione liceale;
la scelta di estromettere o quanto meno limitare fortemente la presenza del diritto e dell’economia dai curricula degli istituti di istruzione secondaria, prevista anche nella precedente proposta di riforma Moratti, era già stata a suo tempo fortemente criticata dalle più importanti associazioni di categoria del mondo produttivo. Infatti, nel documento comune del 1° agosto 2005, 16 Organizzazioni di rappresentanza delle imprese (Abi, Agci, Ania, Casartigiani, Cia, Coldiretti, Claai, Cna, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confetra, Confindustria, Confservizi e Legacoop) precisavano che tra gli obiettivi del secondo ciclo si dovevano garantire “oltre ai saperi dei diversi indirizzi, le conoscenze giuridiche e la conoscenza dell’assetto istituzionale-economico-giuridico dei sistemi occidentali”;
nelle scuole dei diversi Paesi dell’Unione europea il diritto e l’economia sono materie che figurano come fondamentali in tutti i piani di studio scolastici mentre, invece, la scuola italiana, a giudizio dell'interrogante, forma in campo scientifico, letterario e artistico, ma non forma in campo economico-giuridico, con la conseguenza che un ragazzo che dopo le superiori vorrà iscriversi in una facoltà scientifica o letteraria intraprenderà questi corsi di studio avendo dei saperi di base mentre un ragazzo che vorrà iscriversi in una facoltà economico-giuridica non avrà la benché minima idea delle materie che dovrà studiare;
i concorsi pubblici e le selezioni private richiedono conoscenze di diritto e di economia anche nei casi in cui non siano diretti all’assunzione di personale specializzato nel settore economico-giuridico;
le Università italiane, attraverso le Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario, hanno organizzato, dal 2001 ad oggi, impegnativi e costosi corsi per la formazione di personale docente specializzato in discipline economico-giuridiche; personale che, a seguito della prospettata riduzione delle ore di diritto ed economia, rimarrà inutilizzato con evidente inutile dispendio di risorse pubbliche;
attualmente l’educazione civica è materia compresa nei curricula dei percorsi formativi, ma la realtà scolastica che emerge è che tale materia, di fatto, non viene insegnata. Non solo perché è affidata a docenti non specializzati (i docenti di lettere), ma anche perché, essendo ricompresa nel monte ore di storia, gli insegnanti non hanno sufficiente tempo per trattare la materia;
la riduzione delle ore di diritto e di economia, infine, sembra in contrasto con il provvedimento del ministro Fioroni relativo all'esaurimento delle graduatorie ex permanenti in quanto avrà come inevitabile effetto quello di sovraffollarle maggiormente,
si chiede di conoscere quali provvedimenti intenda adottare il Ministro in indirizzo per garantire l’introduzione del diritto e dell’economia come discipline obbligatorie nelle scuole secondarie di I e II grado, allineando così la formazione scolastica italiana alle competenze richieste a livello europeo e, in particolare, se non si intenda affidare la nuova materia “cittadinanza e Costituzione” ai docenti a ciò specializzati ed abilitati, ossia gli appartenenti alla classe di concorso A019, al fine di non rendere vani i percorsi di specializzazione post-universitari e il reale esaurimento delle “graduatorie ad esaurimento” relative alla classe di concorso A019.