Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01122

Atto n. 4-01122

Pubblicato il 11 febbraio 2009
Seduta n. 149

POLI BORTONE - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

il piano di smaltimento dei rifiuti nel basso Salento (bacino Ato Lecce 2) prevede la realizzazione di una discarica di servizio sulla falda acquifera che fornisce da mezzo secolo quasi la metà dei Comuni salentini nel territorio di Corigliano d'Otranto, in palese conflitto con la stessa legge regionale di tutela delle acque che assoggetta l'intero agro di Corigliano d'Otranto a numerosi vincoli tra i quali il divieto di apertura di nuove discariche;

l'unico studio idrogeologico eseguito per valutare i possibili rischi che deriverebbero dalla realizzazione di una discarica sulla falda acquifera di Corigliano d'Otranto, a quanto risulta all'interrogante, è stato commissionato ad alcuni liberi professionisti dalla stessa ditta appaltatrice e non da enti terzi o da centri di ricerca come sarebbe stato auspicabile;

su quest'unico studio idrogeologico è stata condotta una perizia tecnica eseguita dal Dipartimento di geologia ambientale dell'università del Salento (per conto del Coordinamento Civico per la tutela della salute e del territorio), che si è espresso in maniera inequivocabilmente sfavorevole alla realizzazione della discarica sulla falda acquifera di Corigliano d'Otranto per i possibili rischi d'inquinamento dell'acqua e la totale assenza di altre sorgenti o falde acquifere nel territorio in questione. Infatti nelle aree immediatamente adiacenti al sito scelto per la discarica sulla falda acquifera sono presenti alcune faglie che costituiscono il bordo orientale della Serra di Corigliano, che potrebbero aver indotto una intensa fatturazione dei corpi rocciosi andando a costituire delle facili vie di infiltrazione in falda del percolato eventualmente sfuggito dal fondo della discarica;

le preoccupazioni esplicitate dal Dipartimento di geologia ambientale dell'università del Salento coincidono con le posizioni adottate già dai primi anni '80 dall'acquedotto pugliese, che aveva espresso le proprie incondizionate riserve sull'opportunità e sui rischi di avere una discarica sulla falda acquifera, imponendo al Comune di Corigliano d'Otranto la chiusura di una precedente e più piccola discarica di rifiuti solidi urbani, incredibilmente ancora in attesa di bonifica definitiva;

l'importanza del problema in questione avrebbe meritato un approfondimento delle conoscenze geologiche dell'area intorno alla discarica in progetto, estendendo l'analisi al territorio comprendente tutta l'area di emungimento dell'acquedotto pugliese nel Comune di Corigliano d'Otranto. Tale analisi, mai condotta finora, avrebbe dovuto definire la reale vulnerabilità intrinseca del tratto di falda profonda che alimenta i pozzi dell'acquedotto pugliese (AQP) nei confronti del potenziale inquinamento proveniente dalla discarica in progetto;

in merito a ciò, e lungi dal voler adottare un atteggiamento di sterile diniego dinanzi al problema dello smaltimento dei rifiuti, è emerso un nuovo elemento che potrebbe stimolare una rivalutazione dei fatti e, al contempo, di favorire l'individuazione di una più idonea soluzione a quella finora prospettata per lo smaltimento dei rifiuti nel basso Salento. Infatti, con delibera n. 2 del 28 febbraio 2008 l'Ato Lecce 2 inoltrava alla regione Puglia una richiesta per la realizzazione di un impianto di compostaggio per la chiusura del ciclo dei rifiuti solidi urbani (RSU);

tale delibera dell'Ato Lecce 2 costituisce un fatto nuovo di cui non si è potuto tener conto (perché successivo) al momento dell'individuazione della discarica sulla falda acquifera di Corigliano d'Otranto da parte dell'allora commissario straordinario ai rifiuti;

la delibera dell'Ato Lecce 2 offre una soluzione definitiva che consente di chiudere il ciclo della frazione umida degli Rsu (a differenza della discarica che lascerebbe aperto il ciclo perché giungerebbe a saturazione prima o poi), che verrebbero trasformati in altri prodotti e fertilizzanti agricoli;

la costruzione dell'impianto di compostaggio richiesto dall'ATO Lecce 2 oltre ad essere migliore (perché chiude il ciclo dei rifiuti) è nei fatti alternativa perché renderebbe non necessaria l'apertura della discarica di servizio sulla falda acquifera di Corigliano d'Otranto e potrebbe non pregiudicare gli appalti già assegnati dalla Regione Puglia (qualora trasferibili sull'impianto di compostaggio a favore delle stesse ditte);

in ogni caso, sia che si preveda l'apertura di una discarica - da collocarsi auspicabilmente al di fuori dell'area della falda acquifera di Corigliano d'Otranto - sia che si proceda alla realizzazione dell'impianto di compostaggio in alternativa alla discarica, è urgente l'entrata in funzione dell'impianto di biostabilizzazione previsto nel Comune di Poggiardo, mettendo fine all'attività del cosiddetto impianto provvisorio per il trattamento dei rifiuti, che non è idoneo ad eseguire una reale biostabilizzazione (necessaria sia per il conferimento in discarica che in impianto di compostaggio) e produce esalazioni fastidiose per i cittadini della zona,

l'interrogante chiede al Ministro in indirizzo per quanto di competenza di sapere:

se sia a conoscenza delle ragioni e procedure (in particolare della metodologia utilizzata per la conduzione dell'unico studio idrogeologico, peraltro da parte della ditta appaltatrice) in base alle quali la Regione Puglia ha individuato come sito di realizzazione di una discarica di servizio l'area di Corigliano d'Otranto, soggetta a vincoli di tutela da parte delle leggi di tutela delle acque a motivo dell'esistenza dell'unica falda acquifera in grado di soddisfare le esigenze del Salento, la cui compromissione potrebbe creare problemi di ordine pubblico, igienico-sanitario e danni al turismo;

se risultino le ragioni e le procedure per cui n luogo dell'impianto di biostabilizzazione previsto nel Comune di Poggiardo è ancora in esercizio un impianto definito provvisorio, inadatto ad eseguire processi di biostabilizzazione dei rifiuti solidi urbani e che produce fastidiose esalazioni;

se intenda adoperarsi nei modi e con i mezzi che riterrà più opportuni affinché nella Regione Puglia venga realizzato in tempi rapidi (in modo da non arrecare disagi al ciclo dei rifiuti) l'impianto di compostaggio richiesto dall'autorità di bacino ATO Lecce 2 in alternativa alla discarica di servizio sulla falda acquifera di Corigliano d'Otranto;

se, infine, intenda adoperarsi, nei modi e con i mezzi che riterrà più opportuni, affinché nella Regione Puglia venga posta fine all'attività dell'inutile impianto provvisorio per il trattamento dei rifiuti ubicato nel Comune di Poggiardo, dando corso alla realizzazione del previsto impianto di biostabilizzazione.