Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02777

Atto n. 4-02777

Pubblicato il 29 luglio 2002
Seduta n. 224

MANCINO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. -

Per conoscere le iniziative urgenti che intenda assumere, d’intesa, se occorre, con la Regione Campania, per evitare che continui una politica di assenza di qualunque forma di prevenzione e di protezione della piana del Dragone (Comune di Volturara Irpina).

            Detta piana, che è una delle più ampie a deflusso endoreico esistenti nell’Appennino meridionale (circa 60 Km quadrati), è divenuta una vera e propria discarica a cielo aperto, ove imputridiscono anche carogne che vengono abbandonate in prossimità di un inghiottitoio carsico in collegamento idraulico naturale con le acque profonde che alimentano le sorgenti di Cassano (Consorzio dell’Alto Calore), dell’acquedotto del Serino (Napoli), di Sorbo e del Baiardo (Montemarano).

            Nella stessa area di quella piana vengono coltivati ortaggi, si è intensificata la floricoltura e durante i mesi estivi pascolano molte mandrie e greggi.

            La natura carsica del sottosuolo fa affluire alle sorgenti materie fortemente inquinanti con alterazione delle acque dal punto di vista della potabilità.

            La vulnerabilità all’inquinamento della piana del Dragone è, infatti, molto elevata per la presenza di una circolazione idrica sotterranea veloce, essendo le scaturigini in diretta comunicazione con l’anzidetto inghiottitoio.

        L’esigenza non più differibile di bonifica della zona è avvertita a livello di esperti e della popolazione e, pertanto, viene rivolta la presente interrogazione per conoscere se esista:

            

a) un piano di sistemazione e bonifica di tutto il canale che raccoglie le acque in corrivazione sulla piana e dell’intera area dove è ubicato l’inghiottitoio carsico;

            

b) un piano di sistemazione idraulico-forestale delle pendici dei monti circostanti.

        Si chiede altresì di conoscere:

            quali misure urgenti si intenda adottare per evitare inquinamento delle sorgenti e gravi attentati alla salute delle popolazioni di Napoli e dell’Irpinia;

            i nominativi e la provenienza dei non pochi coltivatori di fiori su parte del territorio della Piana.