Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02932
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Atto n. 4-02932
Pubblicato il 18 settembre 2002
Seduta n. 235
COMPAGNA, PASCARELLA, TESSITORE, ZAVOLI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. -
Premesso che:
dai documenti preliminari del progetto della Biblioteca Europea d’Informazione e cultura (BEIC) emerge come, quanto, perché la sua vocazione, la sua ubicazione, la sua destinazione prescindano dalle priorità e dalle compatibilità del sistema bibliotecario nazionale, del quale, si dice, «l’opera colmerà una grande lacuna»; al momento sono però attive nella città di Milano: tre grandi biblioteche storiche (Braidense, Ambrosiana, Trivulziana); numerose e qualificate biblioteche specializzate e di ricerca, tra le quali prestigiosissime biblioteche universitarie statali e private; una rete bibliotecaria urbana, imperniata sulla Biblioteca Comunale Sormani e sull’insieme delle altre biblioteche distribuite sul territorio; nell’immediato futuro opereranno pure: la Mediateca di Santa Teresa, pensata e realizzata in stretta connessione e sinergia con la Braidense, la quale sarà la prima biblioteca interamente digitale funzionante nel nostro paese; il CSAV (Centro Studi Arti Visive); la Nuova Sormani; l’Emeroteca Nazionale; in un articolo sul «Corriere della Sera» del 30 agosto 2002, il professor Antonio Padoa Schioppa, presidente dell’Associazione «Milano Biblioteca del 2000», pur reputando essenziale la garanzia dello Stato riguardo ai costi e alle modalità di gestione della Biblioteca Europea, auspica che essa «comunque non dovrà sottrarre neppure un euro alle risorse destinate alle altre biblioteche statali»; nelle settimane scorse Regione Lombardia, Sindaco di Milano e colleghi parlamentari si sono proposti di sollecitare l’attenzione politica di Governo e Parlamento sulla Biblioteca Europea come importante e significativa infrastruttura nazionale, che in qualche modo rimedi alle disattenzioni subite dalle «esigenze di una regione e di una città cui la comunità nazionale deve tanta parte del proprio benessere e lo Stato tanta parte delle proprie risorse», gli interroganti chiedono di sapere se non si ritenga che il Governo, di fronte ad un provvedimento normativo 1) nello studio di fattibilità ci si richiama spesso ad analoghe strutture bibliotecarie avviate e realizzate in questi anni in Inghilterra, Francia, Germania, Stati Uniti ed altri paesi, ma si evita poi di ricordare come ognuna di queste nuove strutture sia nata e si sia incardinata sul tronco di una o più biblioteche preesistenti, sulla continuità di patrimoni librari accumulati mai «dal nulla» ma sempre da istituti ed istituzioni di diversa origine, salvo l’idea del tutto particolare della Biblioteca Alexandrina, da ricostruirsi 2) dopo il moltiplicarsi delle esigenze di funzionamento dolorosamente documentate da tanti direttori di biblioteche storiche, in regioni come quelle del Mezzogiorno, dove l’offerta di cultura è senza dubbio meno ampia che in Lombardia, sarebbe davvero incomprensibile un progetto nato «dal nulla» come quello di Milano, tanto più che un investimento di portata simile a quello previsto per i soli costi di gestione della BEIC fatto in favore del sistema bibliotecario nazionale permetterebbe un rafforzamento ed un ampliamento del sistema e al tempo stesso dischiuderebbe nuovi e qualificanti spazi occupazionali.