Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00105

Atto n. 1-00105

Pubblicato il 21 novembre 2002
Seduta n. 282

ANGIUS, BORDON, RIPAMONTI, FABRIS, MARINO, MANCINO, CADDEO, COVIELLO, BAIO DOSSI, BATTAFARANO, BATTAGLIA GIOVANNI, BATTISTI, CAMBURSANO, CASTELLANI, COLETTI, D'ANDREA, DENTAMARO, DI SIENA, FILIPPELLI, FLAMMIA, FORMISANO, GARRAFFA, GIARETTA, GRUOSSO, IOVENE, LAURIA, LIGUORI, MACONI, MAGISTRELLI, MANZIONE, MONTALBANO, MONTICONE, MORANDO, MURINEDDU, NIEDDU, PAGANO, PASCARELLA, PETRINI, PIZZINATO, ROTONDO, SCALERA, SOLIANI, STANISCI, TESSITORE, VERALDI, VILLONE, VISERTA COSTANTINI, VIVIANI.

Il Senato,

premesso che:

negli ultimi anni la crescita economica del Mezzogiorno è stata superiore a quella registrata al Centro-Nord e l'incremento dell'occupazione è stato più dinamico;

l'avvio del federalismo, con l'elezione diretta dei Sindaci e dei Presidenti delle Regioni, ha rafforzato il tessuto istituzionale e reso più moderna la pubblica amministrazione;

l'ingresso dell'Italia nell'area dell'euro ha stimolato la fiducia delle imprese meridionali nelle potenzialità del mercato e generato un ciclo positivo di investimenti in direzione dell'innovazione e della qualità dei prodotti;

il contrasto alla criminalità organizzata nelle sue varie forme ha generato risultati importanti in termini di crescita considerevole degli investimenti delle imprese nazionali ed estere nel Mezzogiorno;

sull'andamento positivo dell'economia meridionale hanno poi influito:

le nuove ed equilibrate flessibilità del lavoro e le politiche attive come il Prestito d'onore, la promozione dell'imprenditorialità giovanile ed il credito d'imposta per le assunzioni;

l'introduzione di una politica fiscale di vantaggio con la DIT (Dual Income Tax) e con il credito di imposta per gli investimenti;

la spinta alla riqualificazione degli investimenti pubblici con la definizione del Quadro Comunitario di Sostegno 2000 - 2006, che prevede impegni di spesa per 56.000 milioni di euro, e con l'avvio della modernizzazione della gestione amministrativa di servizi essenziali come quelli dell'acqua, di tutela dell'ambiente e di salvaguardia dell'assetto idrogeologico;

l'attivazione di interventi diretti di promozione imprenditoriale come i patti territoriali i contratti d'area e le agevolazioni previste dalla legge n. 488/99;

tenuto conto che:

la crescita e la competitività nel mercato globale dell'Italia, come dimostrano tutte le rilevazioni e i dati economici, dipende in modo imprescindibile dalla crescita dell'economia del Mezzogiorno e che da ciò dipende la possibilità di realizzare le necessarie riforme istituzionali, economiche e sociali del paese;

le scelte di politica economica del Governo Berlusconi hanno gelato il clima di fiducia dei cittadini e delle imprese e hanno interrotto il circolo virtuoso di crescita, investimenti e nuova occupazione, come dimostrano tutte le rilevazioni statistiche;

il blocco degli incentivi automatici della DIT, del credito d'imposta per le assunzioni e, da ultimo, del credito d'imposta per gli investimenti sono le principali cause del rallentamento dell'economia del Mezzogiorno;

il riorientamento in atto della spesa per gli investimenti, avviato con il programma delle infrastrutture strategiche e con l'avvio dell'attività di Patrimonio S.p.A. e di Infrastrutture S.p.A., e con il recupero delle risorse finanziarie già stanziate – previsto dal decreto taglia-deficit – colpirà pesantemente le aree meridionali;

per il 2003 si prevede un ulteriore severo razionamento delle risorse destinate al Mezzogiorno assieme a un depotenziamento degli incentivi previsti dalla legge n. 488/99 ed alla minore fruibilità delle risorse del credito d'imposta per gli investimenti e del bonus occupazionale;

il lungo braccio di ferro tra il Ministro dell'economia e delle finanze ed il Ministro delle attività produttive ha lasciato senza coordinamento la spesa dei fondi europei ed impedisce di raggiungere gli obiettivi del programma e mette a rischio l'utilizzo di 500 milioni di euro di fondi già stanziati,

impegna il Governo:

ad avviare un programma di riqualificazione del sistema di istruzione fino al diciottesimo anno di età con la valorizzazione professionale del personale, con la generalizzazione dell'alfabetizzazione informatica, multimediale e dell'insegnamento delle lingue straniere, con un intervento organico di edilizia scolastica, in modo da elevare la qualità del sistema formativo al livello dei Paesi europei più avanzati;

a promuovere diffusamente programmi per la formazione permanente e l'innovazione, sostenendo le università ed i Centri di ricerca scientifica e tecnologica;

a predisporre un differenziale fiscale per il Mezzogiorno, in misura decrescente fino al 2006, tale da potenziare i vantaggi localizzativi per gli investimenti produttivi, nonché a reintrodurre la DIT, a ripristinare gli incentivi automatici come il credito d'imposta, restituendo - con controlli innovativi – l'originaria efficacia agli incentivi della legge n. 488/92, e a ridurre gradualmente la base imponibile dell'IRAP, partendo da un abbattimento di un terzo della stessa;

ad attivare un più efficace monitoraggio volto a garantire il completo utilizzo dei fondi strutturali europei e l'efficacia della spesa con la riqualificazione di progetti di ammodernamento infrastrutturale e di miglioramento del contesto ambientale;

a garantire effettivamente al Mezzogiorno almeno il 35 per cento delle risorse ordinarie e straordinarie, europee e nazionali - comprese quelle attivate da Infrastrutture S.p.A. - e a fornire periodicamente il quadro delle effettive utilizzazioni degli stanziamenti in termini di impegni e di pagamenti;

ad attuare la riforma degli ammortizzatori sociali partendo dalla trasformazione degli interventi assistenziali in misure di politiche attive per il lavoro, finalizzati alla formazione ed al lavoro produttivo affiancandoli al rifinanziamento del bonus occupazionale, del prestito d'onore e degli incentivi per l'occupazione giovanile;

a rafforzare le azioni per garantire sicurezza e legalità allo svolgimento della vita civile e delle attività imprenditoriali, accompagnando l'azione di contrasto a diffusi progetti di educazione alla legalità nelle scuole;

ad attuare le disposizioni dell'art.119 della Costituzione, definendo un sistema di perequazione nel quadro normativo di federalismo fiscale tale da consentire eguaglianza a tutti i cittadini del paese nell'accesso ai servizi pubblici e nell'esercizio dei diritti civili.