Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00500
Azioni disponibili
Atto n. 4-00500
Pubblicato il 26 settembre 2001
Seduta n. 43
RIPAMONTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso che:
ammonterebbero a circa cinquemila miliardi le perdite di risorse comunitarie, messe a disposizione dell’Italia e del Sud, dal Quadro comunitario di sostegno 1994-1999 che si concluderà improrogabilmente il 31 dicembre;
oltre alla perdita pressochè scontata se non verranno nei prossimi tre mesi spesi i 5.000 miliardi del vecchio programma comunitario rischiano di sommarsi anche quelli di Agenda 2000-2006 in quanto al termine del primo biennio è stato utilizzato appena l’1 per cento delle risorse disponibili che ammontano, per il solo Mezzogiorno, a circa 100.000 miliardi di lire;
considerato che:
per scongiurare la perdita dei vecchi fondi e rilanciare il nuovo ciclo di programmazione 2000-2006 è necessaria una sollecita verifica della qualità dei programmi e procedure di intervento;
sul fronte degli incentivi, se non sarà realizzata la cumulabilità tra la Tremonti-bis ed il credito d’imposta, si perderà gran parte della convenienza a realizzare nuovi investimenti nelle regioni meridionali, con conseguenze negative per l’occupazione,
si chiede di sapere:
se non si ritenga di dover sottoporre con urgenza alla Comunità europea la problematica della cumulabilità di cui sopra per trovarne soluzione;
per quale motivo il Governo non abbia proceduto all’assegnazione delle deleghe per il Sud ai numerosi Sottosegretari del Ministero dell’economia e del Ministero delle attività produttive, per garantire efficacia alle politiche economiche e interlocutori certi alle parti sociali e agli Enti locali;
se non si ritenga che questa mancata assegnazione di deleghe, causata da contrasti politici in sede governativa, provochi la paralisi degli interventi per il rilancio del Sud, un danno consistente all’economia nazionale e un restringimento delle entrate erariali;
se non si ritenga di dover attivare un centro di coordinamento delle politiche per il Mezzogiorno, che ridefinisca la missione di Sviluppo Italia, che rimetta ordine negli strumenti della programmazione negoziata, che semplifichi rapidamente gli strumenti per attirare verso regioni meridionali maggiori investimenti.