Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03343
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Atto n. 4-03343
Pubblicato il 13 novembre 2002
Seduta n. 277
BARATELLA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. -
Premesso che:
la Sig.ra Aziza Youssef Abd El Wahab e la figlia minore Sarah M.A.A.M. Alsaif intendevano venire nel nostro Paese, in visita ai propri parenti, ospiti per una settimana dallo zio Sig. Safwaet Badawy El Gouhary, in Italia da 25 anni, e la sua compagna Sig.ra Nadia Ventura residenti a S. Maria Maddalena- Occhiobello (Rovigo);
nel mese di maggio 2002 la Sig.ra Aziza si è recata al Consolato d’Italia del Cairo per chiedere informazioni sulla documentazione necessaria (lo stampato del Consolato con la lista dei documenti riporta la data del 27 maggio);
in data 4 giugno è stata prodotta al Consolato d’Italia al Cairo la documentazione richiesta;
in data 10 giugno, nel corso di un appuntamento presso il Consolato d’Italia del Cairo, sono stati precisati alcuni aspetti formali relativi alla documentazione;
in data 18 giugno la documentazione, completa e nelle forme richieste dal Consolato d’Italia del Cairo, viene inviata allo stesso;
in data 1° luglio la Sig.ra Aziza è invitata a presentarsi al Consolato d’Italia del Cairo. La Sig.ra Aziza afferma di essersi presentata al Consolato, di aver parlato con una persona e che questa persona le ha riferito che il visto non le veniva rilasciato; nessun provvedimento di diniego, né alcuna precisazione in relazione alla congruenza o meno della documentazione presentata le è stata data. Il Consolato afferma invece che la Sig.ra Aziza non si è presentata all’incontro fissato;
in data 3 luglio, tenuto conto che la partenza era programmata per il giorno 13 luglio, i parenti in Italia della Sig.ra Aziza scrivono al Consolato del Cairo per chiedere delucidazioni; vengono rilasciati riferimenti telefonici, riferimenti postali, riferimenti di posta elettronica. Nella stessa data gli stessi chiarimenti vengono richiesti telefonicamente all’operatore del Consolato del Cairo identificatosi con il n. 06 che nell’occasione afferma di non conoscere la pratica specifica, ma che probabilmente alla stessa manca qualche documento. Né in questa occasione né in tutte le altre successive viene fornita alcuna delucidazione in relazione alla ulteriore documentazione da produrre, integrare o sanare;
in data 14 luglio i parenti in Italia della Sig.ra Aziza chiedono ancora una volta chiarimenti, via e-mail, al Consolato del Cairo; nessun chiarimento viene fornito. Un quotidiano locale di Ferrara riporta notizie sulla vicenda;
a seguito della richiesta del 14 luglio il Consolato convoca la Sig.ra Aziza per la data del 21 luglio, senza peraltro fornire né alla stessa né ai parenti alcuna precisazione sulla eventuale ulteriore documentazione da produrre da integrare o da sanare;
in data 21 luglio la Sig.ra Aziza, presentatasi al Consolato come da convocazione viene fermata all’ingresso e non le viene consentito di proseguire per gli uffici perché “il suo nome non appare nella lista di quel giorno”; conseguentemente l’Ufficio avrà modo di sostenere che per la seconda volta la Sig.ra Aziza, convocata, non si è presentata;
con nota datata 22 agosto, inviata via fax il 27 agosto il Consolato risponde ai parenti in Italia sostenendo, tra l’altro, che la Sig.ra Aziza, più volte convocata, non si è presentata. Nella stessa nota l’estensore afferma che “…devo ritenere che quanto riferitole dall’operatore n. 06… “ ( in data 3 luglio, e cioè che probabilmente mancava qualche documento) “…sia effettivamente il motivo per il quale a tutt’oggi non è stato possibile rilasciare un visto alla…” “…devo ritenere che il motivo del mancato rilascio del visto debba fondarsi nella mancata documentazione personale della richiedente”. Anche in questa occasione, intervenuta peraltro a quasi due mesi dalla richiesta di informazioni del 3 luglio, nessun riferimento preciso viene fatto in ordine ai documenti eventualmente mancanti, da integrare o da sanare;
in data 8 settembre con nota n.02254 inviata ai parenti in Italia, il Consolato d’Italia al Cairo ribadisce che ”…se la documentazione presentata è ritenuta sanabile con documentazione suppletiva ( e questo mi sembra il caso in questione) la persona è
invitata a presentarsi per una successiva verifica…”. Nessun cenno alla specifica carenza di documentazione né alla eventuale necessaria documentazione suppletiva.
Con tali premesse, ovviamente, il viaggio programmato dalla Sig.ra Aziza non ha potuto avere luogo,
si chiede di conoscere:
quali documenti tra quelli presentati dalla Sig.ra Aziza e parenti siano stati valutati carenti, alla data del 1° luglio 2002, dal Consolato d’Italia al Cairo, e quale eventuale documentazione suppletiva si rendesse necessaria;
per quali motivi alle richieste di chiarimenti inviate il 3 luglio, il 12 luglio, in occasione della convocazione del 14 luglio, nelle note del 22 agosto e del 8 settembre non sia mai stata fornita alcuna indicazione precisa circa le presunte carenze della documentazione presentata dalla Sig.ra Aziza e parenti, o comunque sulla ulteriore documentazione ritenuta necessaria, in modo da permettere loro di integrare o sanare la stessa;
per quale motivo in data 21 luglio sia stato impedito alla Sig.ra Aziza l’accesso agli uffici presso i quali era stata convocata, ed in ogni caso per quale motivo in quella occasione non siano stati assunti i necessari provvedimenti affinché la Sig.ra Aziza potesse accedervi, visto che appare del tutto inverosimile la versione prospettata secondo la quale la Sig.ra Aziza, fortemente interessata ad ottenere il visto, non si sia volutamente presentata per ben due volte successive alle convocazioni da parte del Consolato;
se si ritenga normale una prassi che, di fatto, ha negato alla Sig.ra Aziza un banale visto turistico per un soggiorno di una settimana presso i parenti in Italia e se si ritenga che alla luce di questa triste vicenda debbano essere assunte opportune iniziative per individuare eventuali responsabilità e per evitare in futuro il ripetersi di simili episodi;
se si ritenga, al di là di ogni altra considerazione, sgradevole in sé questa vicenda che si verifica, tra l’altro, proprio nel periodo in cui le più alte cariche dello Stato italiano ed egiziano si sono incontrate per rinnovare i sentimenti di amicizia e collaborazione tra i due popoli e se si ritenga civile ed opportuno far pervenire alla Sig.ra Aziza ed ai parenti in Italia formali scuse per la situazione vissuta.