Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00154

Atto n. 4-00154

Pubblicato il 11 luglio 2001
Seduta n. 13

RIPAMONTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

            la città di Milano con i suoi 9.467 sfratti esecutivi è una delle città italiane dove il problema casa appare particolarmente acuto anche se, per effetto della nuova proroga stabilita dal Governo, sarebbero solo 182 gli sfratti rimandati per sei mesi;

            la sospensione degli sfratti decisa per decreto era stata fortemente sollecitata dalle giunte di dieci grandi città italiane, fra le quali non risulterebbe Milano, in quanto la giunta non avrebbe aderito al documento proposto dalle altre amministrazioni locali;

            a Milano beneficerebbero della nuova proroga soltanto i 182 nuclei familiari sotto sfratto (in 600 avevano presentato l’istanza) composti da anziani con più di 65 anni, portatori di handicap o malati gravi, purchè versino in condizioni economiche disagiate e non risultino morosi;

            i sindacati degli inquilini hanno dichiarato che il 50 per cento degli sfratti eseguiti a Milano negli ultimi mesi avrebbe riguardato anziani malati e poveri e che sarebbe mancata completamente la comunicazione del comune sulla possibilità di presentare l’istanza per la proroga di sfratto;

            il comune di Milano non avrebbe utilizzato i due miliardi che il Governo aveva stanziato per costruire alternative di alloggio per i pensionati sotto sfratto,

        si chiede di sapere:

            per quali motivi l’amministrazione comunale di Milano non avrebbe aderito al documento presentato al Governo dalle giunte di altre grandi città e non avrebbe utilizzato i fondi stanziati dal Governo per la costruzione di alloggi alternativi per pensionati sotto sfratto;

            per quale motivo negli ultimi quattro anni, nel comune di Milano, non siano state costruite nuove abitazioni pur avendo 22.715 domande in graduatoria per l’assegnazione di case popolari;

            come si ritenga di dover intervenire al fine di far fronte alle esigenze di coloro che nel comune di Milano settimanalmente subiscono lo sfratto, anche in considerazione dell’anomalia derivante da un regolamento comunale che prevedendo l’assegnazione della casa soltanto a sfratto eseguito lascerebbe, in virtù della mancanza di alloggi disponibili, senza abitazione le 129 famiglie teoricamente assegnatarie;

            se non si ritenga, infine, che l’amministrazione di Milano abbia gravemente sottovalutato l’emergenza abitativa creatasi nel proprio comune.