Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00478
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Atto n. 3-00478 (in Commissione)
Pubblicato il 13 gennaio 2009
Seduta n. 122
PETERLINI , MOLINARI , SOLIANI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
i dati forniti dall’INPS - poco prima di Capodanno - hanno evidenziato che sono state attivate 330.000 social card, rispetto alle 520.000 domande ricevute, 140.000 sono state respinte, mentre 50.000 devono essere ancora esaminate, a fronte dei dati del Governo che aveva previsto circa 1,3 milioni di aventi diritto;
notizie stampa riportano che su 330.000 social card effettivamente distribuite finora, solo 200.000 sarebbero state in realtà attivate, le rimanenti 100.000 sarebbero state bloccate successivamente alla prima autorizzazione, in attesa dell'accertamento dei requisiti da parte dell’INPS. Inoltre, nel 40 per cento dei casi, la social card, presentata alle casse dei supermercati, è stata respinta per ragioni non meglio specificate relative ad una “intempestiva ricarica”: le responsabilità di tale disguido non sono al momento chiare, ma l’unica certezza è il disagio provato dagli interessati;
migliaia di persone rischiano di perdere il bonus di 120 euro, rappresentato dalla ricarica iniziale, che riguarda i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2008, poiché, una volta superato il limite del 31 dicembre 2008, si perderà tale somma teoricamente maturata, in assenza di una specifica proroga dei termini;
patronati, centri autorizzati di assistenza fiscale (CAAF), Poste e Inps hanno dichiarato che ci si trova di fronte ad un meccanismo inutilmente complicato: infatti, chi pensa di aver diritto alla social card, la ottiene assieme al pin (il codice personale per usarla) direttamente presso gli uffici delle Poste, ma successivamente la pratica viene inviata all'Inps che decide se il richiedente abbia diritto o meno alla ricarica. In questo modo si genera la prima illusione, in persone bisognose al punto da chiedere un aiuto da 40 euro al mese, che posseggono la social card e il relativo pin ma non sanno di non aver ancora "conquistato" alcun diritto, cosa che scopriranno solo, più o meno amaramente, non appena si recano alla cassa di un supermercato, con grande imbarazzo loro e delle cassiere,
si chiede di sapere:
quante social card siano state effettivamente distribuite, e quanti sono effettivamente gli aventi diritto le cui richieste sono già state verificate dall’INPS;
quanti fossero gli aventi diritto inizialmente stimati dal Governo, che avrebbero dovuto beneficiare della social card;
a quanto ammontino le richieste, relativamente alla social card, che sono state respinte per mancanza di requisiti;
quanti Caaf o Patronati abbiano collaborato all’operazione di informazione e richiesta della social card;
quante delle social card consegnate siano state effettivamente attivate al 31 dicembre 2008;
quanti siano gli esercizi convenzionati sul territorio nazionale;
se il Ministro in indirizzo non ritenga, a fronte delle difficoltà della complessa procedura per ottenere la social card, di promuovere iniziative volte a chiarire ai potenziali aventi titolo, che ancora non hanno potuto, per le ragioni esposte in premessa, utilizzare la carta ovvero non hanno ancora presentato domanda entro il 31 dicembre 2008, se verrà loro riconosciuto il credito di 120 euro relativo ai mesi di ottobre, novembre, dicembre 2008.