Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00942

Atto n. 4-00942

Pubblicato il 17 dicembre 2008
Seduta n. 116

PERDUCA , PORETTI - Al Ministro degli affari esteri. -

Premesso che:

nel programma del neo-eletto Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è esplicitata l’intenzione di voler chiudere il centro di detenzione di Guantanamo sull’isola di Cuba;

tenendo presente che negli anni scorsi si è già presentata la necessità di trovare una adeguata collocazione per alcuni dei circa 250 detenuti che si trovano presso quella struttura;

secondo diversi organi di stampa scritta e radio-televisiva in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani sarebbe emersa, per voce del Ministro degli esteri Amado, la disponibilità del Governo portoghese di concedere il diritto di asilo ad alcuni detenuti che provengono dal centro di Guantanamo;

considerando che il consulente legale del Segretario di Stato statunitense, John Bellinger, ha dichiarato che si tratta della prima apertura da parte di un Paese europeo di dialogo nella ricerca di una soluzione alla questione dei detenuti di Guantanamo, salutandola come un segnale molto positivo;

notando come il Governo del Portogallo abbia già invitato gli altri paesi, membri dell’Unione europea, a seguire tale linea di accoglienza per aiutare il governo statunitense ad accelerare la chiusura della struttura in questione;

conoscendo da mesi la situazioni di alcuni dei detenuti, e in particolare quelle relative al destino di una ventina di Uiguri, un’etnia perseguitata dal Governo di Pechino, ai quali nessun Paese, Cina a parte, vuole dare ospitalità;

essendo chiaro che se essi dovessero essere rimpatriati in Cina verrebbero di nuovo accusati di attività terroristiche poiché appartenenti ad un gruppo etnico che per anni è stato al centro di campagne di fabbricazioni e manipolazione di informazione per imputare loro una serie di atti di violenza a sostegno dell’indipendenza della regione nord-occidentale cinese dello Xinjiang;

ricordando come da anni gli Uiguri abbiano fatto pubblica dichiarazione di pratica nonviolenta, tanto che la leader in esilio di tale minoranza, Rebya Kadeer, è iscritta al Partito radicale nonviolento transnazionale e transpartito dal 2005,

si chiede di sapere:

se l’Italia sia stata raggiunta dall’invito portoghese e se il Governo italiano abbia intenzione di seguire tale sollecitazione, garantendo diritto d’asilo o protezione umanitaria ad alcuni dei casi maggiormente critici, tra i quali alcuni degli Uiguri detenuti a Guantanamo, che, se rimpatriati in Cina, rischiano di subire persecuzioni;

se il Governo non ritenga di dover investire il Consiglio europeo e la Commissione europea del problema, in modo da rendere la soluzione del problema Guantanamo una soluzione “europea”.