Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00392
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Atto n. 3-00392
Pubblicato il 12 novembre 2008
Seduta n. 89
BONFRISCO - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
in data 18 giugno 2008 il Consiglio giudiziario di Catanzaro ha espresso, all’unanimità, parere contrario alla nomina del dottor Luigi De Magistris a magistrato della Corte d'appello;
nei primi giorni del mese di luglio 2008 la Procura della Repubblica di Salerno ha richiesto copia di tutti gli atti in possesso del Consiglio giudiziario di Catanzaro concernenti il parere per la nomina del dottor De Magistris a magistrato della Corte d’appello nonché gli atti relativi al processo a carico di tale Giuseppe Cardamone ed altri attualmente pendenti presso la Corte d’appello di Catanzaro;
la Procura della Repubblica di Salerno nel richiedere la documentazione in questione ha segnalato che sta procedendo ai sensi dell’articolo 11 codice di procedura penale (relativo ai processi riguardanti magistrati, in questo caso, del distretto della Corte d’Appello di Catanzaro), nei confronti di indagati noti;
considerato che:
le iniziative del pubblico ministero salernitano appaiono all'interrogante di particolare gravità traducendosi, sostanzialmente, in un attacco durissimo e di estrema pericolosità alla autonomia ed all’indipendenza della magistratura;
la richiesta degli atti di un processo pendente in grado di appello, volta verosimilmente a stabilire le ragioni della decisione presa dai giudici di primo grado, costituisce, infatti, ad avviso dell'interrogante, un evidente atto di intimidazione nei confronti dei giudici di secondo grado che non ha precedenti nella storia giudiziaria italiana e che attenta al principio dell'esclusiva soggezione alla legge della funzione giurisdizionale sancita dagli articoli 101 e 102 della Costituzione;
il contesto appare, inoltre, oggettivamente inquietante ove si consideri che il Procuratore della Repubblica di Salerno procede contro indagati noti (magistrati) senza neppure aver visto gli atti del procedimento;
la richiesta in questione costituisce presupposto per la violazione del principio del segreto delle deliberazioni collegiali mortificando, dunque, l’essenza della funzione giurisdizionale nonché l’autogoverno della magistratura nel momento in cui vengono richiesti anche gli atti con cui il Consiglio giudiziario di Catanzaro ha espresso all’unanimità il parere sulla progressione in carriera del dottor De Magistris, essendo tali deliberazioni esplicazione di quello stesso potere che la Costituzione repubblicana, agli articoli 104 e 105, affida al Consiglio superiore della magistratura;
desta, peraltro, particolare meraviglia che si proceda contro indagati noti benché le ragioni della inidoneità del dottor De Magistris ad esercitare le funzioni di magistrato d’appello discendono, quantomeno, dalle gravi considerazioni contenute nella decisione irrevocabile con cui il Consiglio superiore della magistratura gli ha inflitto le sanzioni disciplinari della censura, del trasferimento di ufficio e della perdita delle funzioni,
si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda assumere per ovviare a tale situazione ad avviso dell'interrogante inammissibile e palesemente foriera di ulteriori ingiustificate iniziative nei confronti di altri organi giudiziari, e per accertare, utilizzando i suoi poteri ispettivi, se il comportamento del Procuratore di Salerno sia conforme alla normativa vigente o sussistano elementi che impongano di procedere disciplinarmente nei suoi confronti.