Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00314
Azioni disponibili
Atto n. 3-00314
Pubblicato il 13 febbraio 2002
Seduta n. 120
BONGIORNO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
nell’autunno del 2000 centinaia di giovani di tutta Italia, dopo aver appreso che non si sarebbero potuti iscrivere ai corsi universitari a numero chiuso (medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, architettura, diplomi universitari afferenti alle facoltà mediche ecc.), hanno presentato ricorso ai T.A.R.; nel volgere di breve tempo alcuni T.A.R. hanno emesso una serie di ordinanze di sospensione dell’efficacia degli atti preclusivi all’iscrizione ai corsi prescelti e, conseguentemente, gli studenti ricorrenti hanno ottenuto l’iscrizione desiderata. Di fronte alle pronunce dei T.A.R., le università interessate ed il Ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica hanno proposto appello al Consiglio di Stato e questo ha incominciato ad annullare le ordinanze sospensive dei giudici di primo grado; a seguito delle decisioni del Consiglio di Stato, le università si trovano costrette ad annullare le iscrizioni e le carriere universitarie degli studenti ricorrenti, e ciò nonostante la quasi totalità degli studenti ricorrenti abbiano frequentato le lezioni e sostenuto con successo esami di profitto; ritenuto che: da quanto sopra emerge chiaramente che le sorti dei ricorrenti sono legate esclusivamente ad un provvedimento politico di natura equitativa: solo una legge potrà evitare che questi giovani rimangano schiacciati da decisioni contraddittorie dei giudici amministrativi e vengano espulsi definitivamente dai corsi universitari già frequentati; l’allontanamento dei ricorrenti dai corsi a numero chiuso comporterebbe gravi conseguenze; innanzitutto, questi giovani perderebbero un intero anno di studi, con un danno anche per le loro famiglie che hanno dovuto affrontare considerevoli spese conseguenti all’iscrizione all’università (acquisto dei libri, pagamento delle tasse universitarie, affitto dell’alloggio per i fuori sede); sorte peggiore si prospetterebbe per gli studenti meno abbienti: in base alla normativa in vigore, per almeno due anni non potrebbero più beneficiare delle provvidenze pubbliche (borse di studio, posti letto nei collegi universitari, pasti a prezzi ridotti) e dovrebbero restituire quelle ottenute nell’anno accademico in corso. Infine i maschi, a seguito dell’annullamento delle carriere universitarie, dovrebbero partire per il servizio di leva, si chiede di conoscere quali provvedimenti il Ministro in indirizzo e il Governo intendano adottare per ovviare ai gravi inconvenienti sopra citati.