Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00287

Atto n. 3-00287

Pubblicato il 25 gennaio 2002
Seduta n. 106

DE ZULUETA, IOVENE, BONFIETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. -

Premesso:

            che ai segnali di allarme lanciati nei giorni scorsi da Human Rights Watch e Amnesty International, a cui si unì anche la protesta del portavoce del Ministro degli affari esteri inglese, circa lo stato di detenzione dei prigionieri Taleban o accusati di far parte di Al Qaeda nella base militare americana di Guantanamo (Cuba), si è ora unito un coro di protesta generale che denuncia la mancata applicazione della Convenzione di Ginevra e l’aperta violazione dei diritti umani;

            che in questi precisi termini si sono espressi, tra gli altri, la Croce Rossa Internazionale, Javier Solana (Segretario generale, Alto rappresentante per la PESC), Joschka Fischer (Ministro degli esteri e Vice Cancelliere tedesco), Lord David Russel-Johnston (Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa), Ramsey Clark (ex Ministro della giustizia americana), Mary Robinson (Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite), eccetera;

            che, infatti, viva riprovazione e indignazione hanno suscitato nell’opinione pubblica e sulla stampa mondiale le immagini che ritraggono i 158 prigionieri di Guantanamo rinchiusi in gabbie metalliche di circa 4 metri quadrati, in ginocchio, legati mani e piedi e in una condizione di totale deprivazione sensoria;

            che tali abusi e trattamenti degradanti nei loro confronti danneggiano, altresì, la compattezza della coalizione internazionale contro il terrorismo, in particolare nei paesi arabi, dove l’opinione pubblica è già scioccata dalla durissima e ingiustificata repressione militare da parte israeliana nei confronti dell’Autorità palestinese;

            che il Governo italiano, impegnato sia nelle operazioni militari di Enduring Freedom, sia nell’azione di pace promossa dall’ONU in Afghanistan, ha una particolare responsabilità di pronta risposta, non solo nei confronti del Parlamento che va informato sugli sviluppi in corso, ma anche verso i molti paesi più direttamente toccati dalle ricadute della campagna militare in Afghanistan,

        gli interroganti chiedono di sapere quale posizione intenda assumere il Governo italiano in merito all’applicazione della giurisprudenza internazionale riguardo alle modalità di detenzione e processo dei detenuti eventualmente accusati di terrorismo internazionale. In particolare, la mancata applicazione della Convenzione di Ginevra ai prigionieri è in aperto contrasto con l’articolo 4 della Convenzione, che anche gli Stati Uniti hanno firmato a Ginevra il 12 agosto del 1949, che prevede l’inclusione dei «membri delle milizie e dei corpi volontari» tra i prigionieri di guerra.