Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00224
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Atto n. 3-00224
Pubblicato il 29 novembre 2001
Seduta n. 82
Note: deferita in 6a Commissione permanente in data 29/11/2001
PEDRIZZI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
in data 5 novembre 2001 l’Agenzia delle entrate ha comunicato che per il periodo dicembre 2001-gennaio 2002, i contribuenti non riceveranno «avvisi bonari», cartelle esattoriali e «comunicazioni di irregolarità» relative alle dichiarazioni dei redditi; detta sospensione è necessaria per consentire un le cartelle relative alle dichiarazioni del passato e al modello Unico 2000, sono già state spedite ai contribuenti e, al termine della fase transitoria dell’unione monetaria, saranno spedite anche nel primo semestre 2002; l’Agenzia delle entrate ha spiegato che, a seguito del controllo su 18 milioni di dichiarazioni modello Unico e modello 770 presentate nel 2000, sono risultate perfettamente regolari oltre 14 milioni di cartelle, mentre i restanti 4 milioni provengono, quasi tutti, da banche e poste, di cui però soltanto la metà contiene errori che danno luogo a una richiesta di pagamento. La maggior parte di queste ultime comunicazioni riguarda errori di calcolo compiuti nella compilazione della dichiarazione e una parte minoritaria riguarda irregolarità nei versamenti. Altri problemi interessano il mancato abbinamento tra la dichiarazione e il versamento effettuato: in questo caso l’Agenzia in questione non ha altra strada che chiedere chiarimenti tramite comunicazioni inviate agli stessi contribuenti, si chiede di conoscere: quali iniziative si intenda adottare relativamente al gran numero di avvisi e comunicazioni sbagliate inviate ai contribuenti; quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare riguardo alle dichiarazioni del dottor Gianni Giammarino, direttore centrale della Gestione tributi dell’Agenzia delle entrate, circa il pagamento di oltre 300 milioni di euro fra cartelle, avvisi bonari e comunicazioni di irregolarità che hanno interessato molti contribuenti, i quali hanno preferito pagare piuttosto che addentrarsi in controlli defatiganti su dichiarazioni ormai vecchie di cinque o sei anni.