Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00198
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Atto n. 3-00198
Pubblicato il 1 agosto 2008, nella seduta n. 55
NEGRI - Ai Ministri per le pari opportunità e dell'interno. -
Premesso che:
come può evincersi dallo studio effettuato dallo Zonta Club Moncalieri “I matrimoni forzati nell’Europa multiculturale”, i casi di matrimonio coattivo in Italia stanno aumentando in misura significativa;
nell’estate del 2006 in particolare, due giovani donne immigrate – Hina Saleem, pakistana e Kaur P. indiana – hanno pagato con la morte il rifiuto di sottomettersi a un matrimonio imposto loro dai familiari, rivelando così una realtà spesso sconosciuta e che, secondo i dati disponibili, comprende anche taluni uomini, cui non di rado il matrimonio è imposto coattivamente;
in data 24 ottobre 2006 il Parlamento europeo ha approvato una Risoluzione volta ad esortare gli Stati membri ad attivarsi “affinché tutte le violenze contro donne e bambini, in particolare il matrimonio forzato, la poligamia, i delitti cosiddetti d’onore e le mutilazioni genitali siano puniti con sanzioni efficaci e dissuasive e a sensibilizzare le autorità di polizia e giudiziarie su tali questioni”, invitando altresì gli Stati membri a promuovere campagne di sensibilizzazione e informazione idonee a prevenire ed evitare matrimoni forzati o concordati, oltre a ogni forma di violenza nei confronti delle donne e dei soggetti particolarmente vulnerabili;
nella suddetta Risoluzione, si sono inoltre impegnati gli Stati membri a introdurre nei rispettivi ordinamenti misure idonee a perseguire quanti intendano costringere altri a contrarre matrimoni o comunque contribuiscano a organizzarli, ribadendo così quanto già affermato con la Risoluzione 0110/2002, nella quale si è sancita l’incompatibilità del matrimonio forzato con i principi dell’ordinamento comunitario;
alla stregua di queste indicazioni, i principali Paesi europei hanno modificato in maniera corrispondente i rispettivi ordinamenti, al fine di assicurare una più pregnante tutela rispetto a violazioni della dignità, dell’autodeterminazione, in una parola della libertà della persona, soprattutto in un contesto multiculturale,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo ritengano di fornire informazioni e dati statistici disponibili in ordine a tale fenomeno;
quali provvedimenti intendano adottare – se del caso proponendo anche modifiche normative a tal fine – per impedire che nel territorio nazionale siano consumate forme di violenza e violazione della libertà e dell’autodeterminazione individuale di assoluta gravità, quali i matrimoni forzati.